sabato 29 settembre 2012

Adesso un pò di Frivolezza , Please !


Mettendo insieme i miei ricordi musicali,qualche suggerimento dei miei studenti e qualche navigazione su youtube a volte vengono fuori delle cose davvero curiose, delle somiglianze imprevedibili.
Negli anni 80 non sopportavo cantanti come Alberto Camerini o Donatella Rettore.
Li trovavo ridicoli, superficiali ed il loro modo di vestirsi, così bizzarro e da prima donna, era per me assolutamente insopportabile.
Non parliamo poi dei contenuti delle loro canzoni, che ritenevo assolutamente stupidi ed inaccettabili.




Lo confesso: all'epoca gli unici cantanti italiani che ascoltavo erano i cantautori - Guccini, De Andrè, De Gregori e via di seguito, con l'eccezione (meno male!) di qualche buon gruppo rock o d'avanguardia, come gli Area o la PFM.
Insomma cercavo solo la "sostanza", un testo impegnato, delle canzoni che trasmettessero dei contenuti seri.
Finchè non ho visto un concerto di Alberto Camerini e mi sono un pò ricreduta.
I cantanti come la Rettore e Camerini non erano certo dei grandi, però erano bizzarri, divertenti, leggeri ed estrosi.
I contenuti delle loro canzoni erano spesso  ironici e divertenti.
In pratica: va bene farsi due p...e così con "La Locomotiva" di Francesco Guccini, ma che bello anche farsi due risate con questi artisti pseudopunk e un pò fuori di testa.





E oggi?
Beh , ho scoperto che c'è un gruppo che assomiglia un pò al genere frivolo neopunk di allora.
Si chiamano Dari e ricevono regolarmente grandi insulti dalla rete sotto i loro video.
In effetti non sono granchè : si truccano troppo, si atteggiano troppo ed i contenuti delle loro canzoni sono davvero scarsini, per non dire un pò ridicoli.
Eppure mi divertono, li trovo irriverenti e divertenti nel loro atteggiarsi.
Guardate il video che segue: non trovate che somiglino un sacco al Camerini dei primi anni ottanta?




P.S. ho scoperto che i Dari hanno cantato insieme a Camerini! Andateli a cercare su Youtube!


Uomini o Bestie?


Una piccola riflessione, senza nessuna pretesa di avere ragione ...solo una piccola riflessione...

La scorsa estate animalisti e cittadini comuni si sono mobilitati in massa per la liberazione dei beagles, vi ricordate?
Che avessero ragione o meno non sono in grado di dirlo- in campo medico c'è chi afferma che la sperimentazione sugli animali sia necessaria, chi invece afferma che sia assolutamente inutile - ma sicuramente fu una azione molto forte e sentita a difesa dei diritti degli animali.
Io sono stata attivista del WWF per tanti anni, quindi sono assolutamente d'accordo sul fatto di difendere i diritti degli animali.

Bene...vogliamo parlare adesso di diritti degli esseri umani?
Nella fabbrica Foxconn Technology a Taiyuan in Cina c'è stata recentemente una grande protesta dei lavoratori .
I tumulti hanno spedito in ospedale una quarantina di persone ed altri lavoratori che protestavano sono stati trattenuti dalla polizia locale.
Le ragioni ? I lavoratori di questa fabbirca, che produce componenti elettrici ed elettronici per la Apple e la Microsoft, protestavano per le evidenti violazioni dei loro diritti, per i turni di lavoro assolutamente massacranti e per la paga miserevole - ho letto che il compenso per un lavoratore cinese della Foxconn è di circa 1 euro 33 centesimi l'ora- 





Che effetto ha fatto questa notizia sui compratori dell'ultimo modello iPhone che si sono messi in coda davanti a tutti i negozi della Apple del mondo?
Assolutamente nessuno!!
Hanno continuato a fare le loro code interminabili .
Intendiamoci, non sto criticando chi ha acquistato il nuovo iPhone 5.
E' un oggetto che a me personalmente non interessa, ma posso capire gli appassionati che fanno la fila per averlo- non capisco le code fatte per tutta una notte, ma è probabile che questo dipenda dal fatto che non sono più tanto giovane.

Quello che non capisco è l'indifferenza verso questi lavoratori, trattati peggio degli animali e costretti a lavorarare più di 60 ore alla settimana.
E' giusto tutto questo?
Lascio a voi la risposta...







martedì 25 settembre 2012

I piccioni di Venezia


L’anima mia
è più piccola 

e più timida
della loro.


Camminano silenziosi
in Calle dei Boteri,
in Strada Nova,
tra armoniche
e turisti storditi,
tra i miei passi,
esitanti, incerti,
passi da straniera ...
 

Sono più degni,
e più nobili
dei Lord inglesi.


Nulla li preoccupa,
nulla li stupisce,
e solo
per piccionesco rispetto,
affrettano il passo
se ti avvicini.

Irreale il passo
che dilata lo sguardo,
la retina dentro
è tutta udito...

... Li segui a lungo
portarsi in giro
il frac lucidato e grigio,
la sciarpa perfetta,
madreperlacea...
Da sempre qui,
da sempre
terrestri...

... ! Come se dimenticassero
di avere ali,
il volo nascosto dentro
come ... noi...


 - Eugenia Bulat -







Storia di una Canzone - 1






Jeremy è una canzone dei Pearl Jam pubblicata come uno dei primi singoli della band.
Divenne una delle canzoni più famose del gruppo ed il video ricevette quattro premi agli MTV Video Music Awards del 1993.
Erano ancora i tempi eroici di MTV, quando a vincere era il grunge, il rock ed il pop di qualità.
La canzone fu ispirata da un articolo di giornale che trattava di un sedicenne chiamato Jeremy che si sparò sotto gli occhi della sua classe la mattina dell' 8 Gennaio 1991.
Veniva descritto dai compagni come un ragazzo triste e calmo.
Quella mattina arrivò in ritardo e venne mandato in segreteria per avere un permesso d'entrata.
Ritornò in classe con un revolver, si mise la canna dell'arma da fuoco in bocca e premette il grilletto prima che la sua insegnante o i compagni potessero reagire.
Una sua compagna dichiarò in seguito di avere letto di nascosto gli appunti di Jeremy nei quali scriveva di sentire una forte necessità di parlare dei suoi problemi e della sua vita ma di non sapere con chi farlo.







« L'idea venne da un paragrafo su un giornale il cui senso era: ti uccidi e fai un
 grande vecchio sacrificio cercando di ottenere la tua vendetta. 
Questo è ciò che finisci per ottenere: un paragrafo su un giornale. 
Diciassette gradi e nuvole in un quartiere suburbano; questo è l'inizio del video 
e questa è la stessa cosa che si vede alla fine, non fa differenza... niente cambia. 
Il mondo continua e tu non ci sei più.
La miglior vendetta è vivere e mettere alla prova te stesso. Sii più forte di quelle 
persone. Così puoi fargliela vedere. È più o meno quello che ho fatto io. 
Adesso tutti quelli che erano miei nemici vogliono essere miei amici e non capiscono
perchè invece io non gli dò più retta. »

   (  Eddie Vedder, leader dei Pearl Jam )





Jeremy


At home, drawing pictures of mountain tops with him on top
Lemon yellow sun, arms raised in a V
And the dead lay in pools of maroon below
Daddy didn't give attention
Oh, to the fact that mommy didn't care
King Jeremy the wicked...oh, ruled his world...
Jeremy spoke in class today...

Clearly I remember pickin' on the boy
Seemed a harmless little fuck
Ooh, but we unleashed a lion...
Gnashed his teeth and bit the recess lady's breast...

How could I forget?
And he hit me with a surprise left
My jaw left hurtin'...ooh, dropped wide open
Just like the day...oh, like the day I heard

Daddy didn't give affection, no...
And the boy was something that mommy wouldn't wear
King Jeremy the wicked...oh, ruled his world

Jeremy spoke in class today...
Woo...
Try to forget this...try to forget this...
Try to erase this...try to erase this...
From the blackboard...

Jeremy spoke in class today...





Jeremy


A casa, disegnando figure di cime montuose...con lui in cima
In un sole giallo fosforescente...braccia alzate a forma di V
Ed i morti giacciono in pozze di sangue rappreso giù in basso
Papà non prestava attenzione
Al fatto che mamma non si preoccupasse
Re Jeremy il malvagio... dominava il suo mondo...
Jeremy ha parlato in classe oggi

Ricordo chiaramente quando stuzzicavano il ragazzo
Sembrava un inoffensivo coglioncello
Ma scatenammo un leone...
Digrignò i denti e morse l'incavo dei seni dell'insegnante...
Come potrei dimenticare?
E mi colpì con un sinistro che mi colse di sorpresa
La mia mascella era dolorante... Caddi a bocca aperta...
Proprio come il giorno... come il giorno in cui ho saputo...

Papà non era affettuoso, no di certo...
Ed il ragazzo era qualcosa di cui  la madre non si curava
Re Jeremy il malvagio... dominava il suo mondo
Jeremy ha parlato in classe oggi.


Woo...
Cerco di dimenticare tutto questo... cerco di dimenticarlo...
Cerco di cancellare tutto questo... cerco di cancellarlo...
Dalla lavagna...

Jeremy ha parlato in classe oggi...




lunedì 24 settembre 2012

Dead Man


Mi piacciono i film visionari, quelli che non ti dicono tutto, anzi non ti dicono quasi nulla.
Quelli a cui puoi dare ogni tipo di interpretazione, quelli che ti scavano dentro, perchè le storie che raccontano sembrano assurde ed invece senti che sono parte di te, anche se non le capisci del tutto - del resto chi può sinceramente dire di capirci qualcosa in questo mondo?
Spesso questi film sono associati a dei brani musicali che non puoi scordarti, spesso alcune frasi o brani di questi film ti rimangono addosso per sempre e non te le puoi mai togliere di dosso.
"Dead Man" è uno di questi film: onirico, misterioso, non ti dà mai tregua nè speranza.
La storia sembra non avere nè capo nè coda, il protagonista - un incredibile Johnny Depp -  viene ferito a morte già nella prima parte del film e quindi il suo destino è subito segnato.





Quello che segue è un viaggio, una fuga in compagnia di uno strano indiano solitario , che accompagna Johnny Depp ( che nel film si chiama William Blake, come il famoso poeta) fino al momento della morte.
L'atmosfera è surreale e misteriosa ed il bianco e nero (veramente l'originale era color seppia) aggiunge ancora più mistero alla storia.
La colonna sonora poi è fantastica: quel grande genio chiamato Neil Young ha creato per questo film una musica splendida, che si adatta alla storia in modo perfetto, sottolineandone in modo drammatico le sequenze più indimenticabili.
 




"Dead Man" è un viaggio dentro di noi , o forse è semplicemente il viaggio verso la morte di uno come noi e l'indiano è forse un Caronte molto amorevole, che aiuta William Blake ad arrivare al posto che lo aspetta.
Anche l'indiano sta scappando da qualcosa o da qualcuno: si fa chiamare "Nessuno", non appartiene a nessun luogo e quindi potrebbe essere davvero inteso come una specie di Caronte amichevole, che riesce a far accettare a William il suo destino.

Quando penso a questo film ho solo un rimpianto: non essendo un blockbuster è  uscito molto velocemente dai circuiti ufficiali ed oggi è praticamente impossibile trovare il DVD in giro.
Peccato davvero, perchè secondo me è un grande capolavoro.





venerdì 21 settembre 2012

Il Guscio



Vivo in un guscio trasparente. Me lo trascino dietro tutto il giorno e, appena trovo il luogo adatto per fermarmi, mi chiudo la porticina trasparente alle spalle e sono al sicuro.
Nessuno può entrare,niente mi può far male, ma io posso vedere tutto quello che succede fuori.
E, credetemi, è uno spettacolo senza fine.
La sera i raggi del sole che tramonta si riflettono sulle pareti del mio guscio.
Allora io divento parte del rosso e dell’oro e anche i miei occhi sembrano risplendere di infinito.
Quando piove mi preparo una tazza di tè bollente e sto a sentire la pioggia.
E’ un suono ovattato e violento al tempo stesso.
Io mi metto tranquilla e dopo un po’ il suono della pioggia è dentro di me.
L’acqua mi scorre nelle vene.
Il mio sangue diventa pioggia argentina.
Quando nevica vivo in un igloo.
E’ stupendo osservare la forma dei fiocchi di neve mentre cadono sul mio tetto.
Sono stelle di ghiaccio cadute dalle code delle comete.
Quando il mio tetto ne è coperto ed io non vedo più niente fuori accendo una candela e mi metto a dormire sognando gli abeti carichi di neve.
Avete mai passeggiato in un bosco di abeti dopo una nevicata?
Dapprima non si sente nessun rumore .
Poi, quando tutto è silenzio e l’udito si affina, ci si accorge che il bosco parla.
Dei fruscii lontani ci fanno capire che qualche animale sta passando e la neve che si stacca dalle cime ha il rumore ovattato di un gomitolo di lana che cade su di un cumulo di neve.
Poi si sente la voce del bosco.
Gli abeti, che non si sono accorti della nostra presenza, si raccontano le antiche fiabe della foresta.
Li avete mai sentiti? Fanno lo stesso rumore della corrente che passa sui fili tra un palo e l’altro dopo la pioggia.
E poi c’è il vento.
Quando in primavera o in autunno il vento soffia nel bosco sul mio guscio arriva di tutto.
In primavera mi fermo spesso sotto i meli selvatici ed il vento mi ricopre di fiori: allora apro per un po’ la mia porticina e ne aspiro il profumo.
In autunno cerco gli aceri: le loro foglie cadenti sono come rosse fiammelle: portano con sé il calore dell’estate e lo regalano al terreno.
A volte sento il desiderio di sensazioni forti.
Allora mi avvicino alla grande cascata , richiudo bene la porticina e mi getto tra le acque impetuose.
Non sento il gelo dell’acqua ma il turbinio della bianca schiuma mi trascina con sé e mi riempie di paura e di emozione.
Mi sento come un sassolino trascinato da una forza immensa.
All’inizio mi pento e vorrei che qualcuno mi venisse a salvare ma so già che , dopo un po’, il violento turbinio dell’acqua mi entrerà dentro.
Il rumore dell’acqua mi pulserà nelle tempie ed io sarò parte di lei.


- Luciana Figini -






 


Naviganti



Ma ora è il momento 
di mettersi a dormire
lasciando scivolare il libro che 
ci ha aiutati a capire
che basta un filo di vento 
per venirci a guidare
perchè siamo naviganti
senza navigare
mai


- Ivano Fossati -










Orme


Orme sulla sabbia
impronte digitali,
cuori incisi sulla pelle degli alberi,
reti di graffiti sui muri di una cella ,
rughe e cicatrici
in cui si riassume una vita,
tacche su un bastone
nodi al fazzoletto ,
tatuaggi
come archivi o pedigree,
segni di qualcosa che è accaduto
o stava per accadere,
anche perse per sempre
queste tracce
continuano forse a pesare
con tutta la loro esilità
sull'inanità del nulla

- Michel Leiris - "Fissures"








sabato 15 settembre 2012

Un piccolo Omaggio



Dopo Lucio Dalla è morto anche Roberto Roversi, che scrisse alcune delle più belle canzoni del grande Lucio.
Mi piace ricordarli entrambi con questo pezzo,che è a mio parere uno dei più belli e significativi.
Purtroppo non è molto conosciuto, forse perchè troppo "impegnato".
E' una canzone significativa, che ci fa ricordare da dove veniamo.
...dovrebbe anche farci guardare con maggiore comprensione a quelli che in Italia sono arrivati negli ultimi anni o che stanno arrivando ora!








Un Pomeriggio con William Blake


Nel post precedente ho accennato ai "non luoghi" di Londra e subito mi è tornato in mente un pomeriggio a Bunhill Fields,cimitero sconsacrato situato all'interno della City di Londra, in City Road.
E' qui che riposano alcuni grandi scrittori inglesi, tra i quali Daniel Defoe e William Blake.
La tomba di William Blake è ancora oggi meta di pellegrinaggio da parte degli appassionati di poesia e dei fan dei Doors, per il noto collegamento tra Jim Morrison e le poesie di William Blake.
Jim era un grande appassionato di Blake e si dice che abbia preso spunto da una sua frase per decidere il nome del gruppo : " Se le porte della percezione fossero purificate, tutto apparirebbe come davvero è : infinito "





Il cimitero di Bunhill venne istituito come luogo di sepoltura per i non appartenenti alla Chiesa d'Inghilterra nel 1660 e divenne un giardino pubblico nel 1869.
Oggi è un luogo di passaggio, di relax, un posto dove sostare e consumare un panino in mezzo alla City.
Devo dire che è davvero strano stare seduti vicino alle tombe dei puritani e sentire intorno a sè il traffico ed il movimento di Londra.
A me è sembrato irrispettoso nei confronti dei morti.
Davanti alla tomba di Blake e di sua moglie  ancora oggi c'è qualcuno che porta dei fiori .
Blake, poeta, filosofo, visionario, incisore, ancora oggi affascina con le sue poesie e le sue profezie.

Si dice che avesse delle visioni e che per questo motivo era considerato pazzo, ma era un anticonformista , un genio, un poeta sensibilissimo, un grande incisore.

Fa parte anche lui dell'anima di Londra e anche della nostra anima.
Per questo motivo non mi sembra giusto che sia sepolto in un luogo così rumoroso...
Negletto in vita ed anche in morte...


William Blake - Incisione per "La Divina Commedia"




The garden of Love 
I went to the Garden of Love,
And saw what I never had seen:
A Chapel was built in the midst,
Where I used to play on the green.

And the gates of this Chapel were shut,
And "Thou shalt not" writ over the door;
So I turn'd to the Garden of Love
That so many sweet flowers bore;

And I saw it was filled with graves,
And tomb-stones where flowers should be,
And Priests in black gowns were walking their round,
And binding with briars my joys & desires.
------------------------
Il Giardino dell'Amore
Sono andato al Giardino dell'Amore,
E ho visto ciò che non avevo mai visto:
Una Cappella era costruita nel centro,
Nel luogo in cui io ero solito giocare (sull'erba)

E i cancelli di questa Cappella erano chiusi,
E "Tu non devi" era scritto sull'ingresso;
Così sono tornato al Giardino dell'Amore
Che è fecondo di così tanti e dolci fiori;

E ho visto che era pieno di tombe,
E pietre sepolcrali dove avrebbero dovuto esserci fiori,
E Preti in vesti nere vi giravano attorno,
E incatenavano con rovi le mie gioie e i miei desideri


Un Ragazzo in Gamba


Una delle cose che non sopporto è sentire la gente parlare male dei giovani.
Credo che sia un meccanismo simile a quello descritto dal grande Fabrizio De Andrè in "Bocca di Rosa":

" Si sa che la gente dà buoni consigli 
sentendosi come Gesù nel tempio,
si sa che la gente dà buoni consigli
se non può più dare cattivo esempio..."



Nel mio mestiere tocco con mano quotidianamente la difficoltà di rapportarmi con adolescenti confusi e arrabbiati , ma poi altrettanto quotidianamente mi capita di imbattermi in ragazzi creativi, estrosi e allegri.
Senza contare che poi , molto spesso, i ragazzi confusi e arrabbiati trovano la loro strada e fioriscono.
Quelli che invece mi fanno davvero paura sono gli indifferenti.
Mi arrabbio molto quando i miei ragazzi non studiano, ma mi arrabbio ancora di più quando li vedo crescere senza passioni od entusiasmi.

Ma bando alle " prediche" ecco un ragazzo che di entusiasmi e passioni ne ha da vendere.

Giovanni è un tipo davvero creativo : dipinge e crea dei video davvero originali, nei quali rispecchia il suo mondo, le sue idee e le sue incertezze.
E' proprio questo aspetto che più mi affascina delle sue opere: riesce ad esprimere la sua fragilità , le sue incertezze in un modo coinvolgente ed emozionante.








Un altro video di Giovanni che mi piace particolarmente è questo che segue e che rappresenta una sua visione personalissima di Londra.
Sono stata diverse volte in questa città e quando ne ho avuto l'aoccasione l'ho girata un pò da sola.
Vicino agli aspetti consueti e popolarissimi  (Big Ben, Tower Bridge ecc...) ci sono degli angoli dimenticati oppure dei "non posti", come la metropolitana, che Giovanni rappresenta in modo davvero inconsueto e che colpiscono come e più dei luoghi più conosciuti.
Voglio dire che Londra ha un'anima nascosta e che Giovanni quest'anima l'ha trovata e ha provato a descriverla.




 





lunedì 10 settembre 2012

Invito al Viaggio


Ti invito al viaggio
In quel paese che ti assomiglia tanto.
I soli languidi dei suoi cieli annebbiati
Hanno per il mio spirito l'incanto
Dei tuoi occhi quando brillano offuscati.
Laggiù tutto è ordine e bellezza,
Calma e voluttà.
Il mondo s'addormenta in una calda luce
Di giacinto e d'oro.
Dormono pigramente i vascelli vagabondi
Arrivati da ogni confine
Per soddisfare i tuoi desideri.
I tuoi desideri.
 

Le matin j'coutais
Les sons du jardin
La langage des parfums
Des fleurs


- Manlio Sgalambro / Franco Battiato - 



 




domenica 9 settembre 2012

Rifugio


Nebbie. E il tonfo dei sassi
dentro i canali. Voci d'acqua
giù dai nevai della notte.

Tu stendi una coperta per me
sul pagliericcio.
con le tue mani dure
me l'avvolgi alle spalle, lievemente
che non mi prenda
il freddo

Io penso
al grande mistero che vive
in te, oltre il tuo piano
gesto: al senso
di questa nostra fratellanza umana
senza parole, tra le immense rocce
dei monti.

E forse ci sono più stelle
e segreti e insondabili vie
tra noi, nel silenzio,
che in tutto il cielo disteso
al di là della nebbia.

- Antonia Pozzi -
 







sabato 8 settembre 2012

Poems and Pictures 5



Johann Anton Gumpp - Autoritratto allo Specchio



Il gioco dell'illusione
forma qui un grazioso trittico
come se il pittore
si volesse riprodurre
attraverso l'apparenza

Uno e trino
come le immagini sacre
il  corpo mortale
il riflesso balenante
e subito spento

Il ritratto accurato
unico indizio dell'artista
destinato a durare

L'arte è spesso
ribellione alla morte
desiderio di superare
la barriera di ciò che è
destinato a finire


- Luciana Figini -



 

Quei Pomeriggi tra Gaber e Don Milani


Una delle cose che più mi sorprende quando penso agli anni 70 e 80 è la moltitudine di cose che facevo.
Non ero l'unica: molti della mia generazione avevano addosso un "sacro fuoco".
In casa ci stavamo lo stretto necessario; per il resto eravamo sempre impegnatissimi in mille cose : musica, ragazzi (ragazze), viaggi sbilenchi , politica, femminismo, cineforum, dibattiti, oratori, volontariato, studio, discoteche...
Io amavo alla follia andare in discoteca ( oh! forse non si era capito!) , ma allo stesso tempo ero impegnatissima a studiare, leggere, capire, partecipare a tutto quello che bolliva in pentola all'epoca.
Avevo una cara amica , Luisa, che non amava le discoteche e la musica rock, ma che in compenso aveva una grande conoscenza dei cantautori italiani ed una grande passione per la lettura.
Un'estate mi fece una proposta: andare a casa sua un paio di volte la settimana, leggere insieme delle cose ed ascoltare le canzoni di Giorgio Gaber e Fabrizio De Andrè.





Avrò avuto 16 anni e ricordo benissimo il caldo terrificante di quei pomeriggi.
Cosa avrebbe fatto un'adolescente normale in una situazione del genere?
Avrebbe passato il pomeriggio in piscina!
Noi no: avevamo preso un impegno: quello di leggere e discutere sui massimi sistemi e così facemmo.
I casi sono due: o all'epoca eravamo tutti un po' masochisti, oppure la fame di conoscenza era così tanta da farci dimenticare tutto il resto.
Comunque ricordo dei pomeriggi bellissimi, durante i quali leggevamo e discutevamo di Martin Lutero e di Don Milani.
La prima volta che ho letto "Lettere ad una Professoressa" l'ho fatto insieme a Luisa.
Ricordo che non ero completamente d'accordo con le tesi di quel libro, mentre lei ne era una grande sostenitrice, quindi immaginatevi le discussioni interminabili!
Alla fine mettevamo su sempre un disco di Gaber o di De Andrè, mentre ci rinfrescavamo con una bibita.
Beh, quelle canzoni raccontavano i nostri dubbi esistenziali, le nostre ansie, le nostre idee in formazione.







La madre di Luisa ci guardava sbalordita , mentre mettevamo per iscritto i nostri riassuntini, le nostre osservazioni, le nostre opinioni.
Ai suoi occhi ovviamente non eravamo molto "normali", ma l'esigenza di capire, comprendere e discutere era fortissima.
Percepivamo in modo già molto forte che il cambiamento in atto era epocale e così facevamo di tutto per comprenderlo.
Piano piano stavamo costruendo i mattoncini che avrebbero fatto parte della nostra personalità, del nostro modo di vedere il mondo.
Così come a scuola sentivamo l'esigenza di partecipare , durante quei pomeriggi sentivamo la necessità di scambiarci delle opinioni e di cercare di capire.
Quando adesso ripenso a quelle due pazze che commentavano Gramsci nel caldo di quel luglio mi viene da ridere , eppure allora erano momenti importanti, di grande crescita.
A 16 anni per me era essenziale divertirsi e lasciarsi andare per ore ballando, ma altrettanto essenziale era nutrire il cervello, che era sempre affamatissimo e pretendeva la sua razione di cultura ogni giorno.








giovedì 6 settembre 2012

Risalire



Risalire
a fatica
la corrente

il piombo nei muscoli
l'acqua d'acciaio
impenetrabile
la gola che brucia

Pochi passi ancora
e uscire finalmente
nel fango
poi nell'erba
poi nel sole

Uscire.

Dopo ogni acqua 
meriti il sole.

- Gabri Macor -








Senza Parole



Fra me e lui
abissi incolmati
parole sepolte
scavavo con le mani
senza trovarle.

Ora so
ora vedo e vivo
ma mi manca
la sua pelle
che non sapeva parlare

- Gabri Macor -







I Fighi e gli Sfigati


Ho riletto alcune pagine di  Pennac quest'estate ed una in particolare mi ha molto colpito, perchè è una situazione che vivo quotidianamente con molti dei miei ragazzi a scuola, che si sentono "fighi" a seguire certi modelli e considerano degli "sfigati" quelli che invece si impegnano per migliorarsi e crescere (strana assonanza delle due parole!).
Non voglio dire che tutti gli studenti dovrebbero essere bravi, diligenti e studiosi (sai che noia!) , ma sicuramente sono convinta che ognuno di loro dovrebbe sforzarsi per trovare se stesso e costruirsi una propria identità, un proprio modo di vedere e pensare.
Invece molti (anche tra gli adulti !) semplicemente "seguono il gregge", a volte senza neppure accorgersene...







- Come sarebbe , i prof vi fanno uscire di testa?
- Ci fanno uscire di testa punto e basta! Con tutta quella roba che non serve a niente!
- Quale sarebbe questa roba che non serve a niente?
- Tutto, no! Le...le materie! Non è la vita!
- Come ti chiami?
- Maximilien  
- Beh ti sbagli , Maximilien, i prof non ti fanno uscire di testa, cercano di fartici tornare , nella tua testa.Visto che adesso è usurpata da altro.
- Usurpata, la mia testa?
- Che cosa porti ai piedi?
- Le mie N, ho le mie N
- E che cosa sono, le tue N ? 
- In che senso cosa sono? Sono le mie N!
- Come oggetto, voglio dire, che cosa sono come oggetto?
- Sono le mie N!
E poichè non avevo intenzione di umiliare Maximilien, la domanda l'ho rifatta agli altri:
- Che cosa porta ai piedi Maximilien? 
Ci furono scambi di occhiate , un silenzio imbarazzato  (...)
Poi finalmente una ragazza:
- Ah sì! Come oggetto! Bè, sono delle sneakers!
- Sì. Ma un oggetto ancora più generale per indicare quel genere di oggetto?
- Delle...scarpe?
- Ecco, esatto, sono delle scarpe,da ginnastica,da tennis,da ballo, scarpette,scarpini o scarponi, tutto quello che volete,ma non delle N! N è la marca non l'oggetto!






 - L'oggetto serve a camminare, la marca a cosa serve?
Un razzo illuminante in fondo alla classe:
- A tirarsela, prof !
Risata generale
- Sì, a darsi delle arie.
- E tu Samir , che cosa hai addosso?
Stessa risposta immediata:
- E' il mio L, prof !
A questo punto ho mimato un'agonia atroce, come se Samir mi avesse avvelenato e io morissi in diretta davanti a lui, quando u'altra voce ha esclamato ridendo:
- No, no , è un golf ! Su, rimanga con noi, è un golf, il suo L è un golf!
- Sì, è il suo golf, e anche se golf è una parola di origine inglese è sempre meglio di una marca!
(...)...perchè sono le marche , Maximilien, che vi fanno uscire di testa , le vostre marche, non i professori!
(...)
- Vi fanno uscire di testa ed intanto vi rubano i soldi, vi rubano le parole, vi rubano anche il corpo, come un'uniforme, fanno di voi delle pubblicità viventi, come i manichini di plastica dei negozi !

A questo punto racconto loro che quando ero bambino c'erano degli uomini-sandwich e che mi ricordavo ancora di uno di loro, sul marciapiede di fronte a casa mia , un vecchio signore stretto tra due cartelloni che reclamizzavano una marca di senape:
- Le marche fanno la stessa cosa con voi!
Maximilien, mica scemo:
- Solo che a noi non ci pagano !


( da "Diario di Scuola" di Daniel Pennac )





martedì 4 settembre 2012

All That glitters


Scarpe di vernice, pantaloni a zampa d'elefante, vestiti sgargianti e pieni di lustrini, acconciature e trucco estremi, musica accattivante...eccovi le “glittering bands” degli anni 70.
Il termine “glittering” me lo sono inventata io , ma effettivamente un certo modo di stare sul palco , di vestirsi ( o travestirsi) è davvero puro “glitter”, cioè puro sfarzo, luccichio , splendore.
Ed in questo periodo di spread,crisi e tagli fa davvero bene al cuore ricordare l'atmosfera magica di quei tempi.
Chi era più "glitter", chi era più estremo nell'acconciatura , nei vestiti, nel trucco?
E' difficile dirlo: gli Earth Wind and Fire erano favolosi, ma anche Patti Labelle ed il suo gruppo non scherzavano e non si trattava solo di eccentricità , ma anche di grande bravura : guardatele qui nell'indimenticabile "Lady Marmelade".






E che dire dei grandi fratelli Jackson, Michael in testa? Ritmo, luccichio, bravura a piene mani.
Eccoli in uno dei video più "glittering" della storia del soul : "Can you feel It "






Non so se qualcuno ancora non l'ha capito, ma quando comincio a "intripparmi" con la disco music non vorrei proprio finire mai.
Sono un'insegnante di mezza età che comincia, come tutte le persone di mezza età, ad avere i primi acciacchi.
Eppure quando risento questa musica mi sento ancora come allora, mi risollevo, mi rilasso e ripenso a tutte le discoteche in cui ho ballato questa musica incredibile.
...beh , anche questo serve a mettere da parte per un attimo il pensiero della crisi!
Ma torniamo al "glitter" e questa volta proprio con un cantante che di "glitter" aveva anche il cognome.
Gary Glitter , ovviamente e la sua  "Leader of the Gang".
Ecco , forse è stato lui il più "glitter" di tutti!
E quelli che lo presentano in questa puntata di Top of the Pops non sono da meno!







domenica 2 settembre 2012

Bentornati !

Ed eccoci di nuovo a casa ; l'estate è finita , o sta finendo, e devo dire che non sento molto la mancanza del caldo africano delle scorse settimane.
Durante una delle giornate più calde dell'anno ho avuto l'impressione di veder passare una carovana di cammelli sotto casa...
Ovviamente scherzo , ma il caldo è stato davvero terribile e per me praticamente insopportabile.
Bene , ricomincio a scrivere su questo mio blog , ben frequentato ( più di 3400 contatti in otto mesi !) ma poco commentato.
Mi piacerebbe scambiare qualche opinione , forza, scrivetemi!

Come cominciare di nuovo; ma con la musica , ovviamente!
Questi che seguono sono due video affascinanti, due piccoli video onirici e surreali di due gruppi che , per l'epoca ed il genere, stanno veramente agli antipodi.
Ma a me piace mischiare generi e periodi, lo sapete già .
Il primo video è di un gruppo italiano veramente particolare, i Marta sui Tubi, una band folk punk italiana formatasi nel 2002 .
Composti da due voci e una chitarra acustica hanno un repertorio molto vario.
Nascono come gruppo underground e diventano via via sempre più famosi, soprattutto col passaparola.
Il brano che segue è interpretato insieme a Lucio Dalla.
E' un mio piccolo omaggio al grande cantautore ed un'altra  piccola dimostrazione di come la musica italiana odierna sia vitale e propositiva: basta non fermarsi solo a Emma o X Factor.
Il video è un piccolo capolavoro d'arte surrealista: avrebbe potuto essere girato da Man Ray o da Dalì.





Il secondo video è storico: è "Tonight" dei grandi Smashing Pumpkins, uno dei gruppi più importanti e influenti degli anni novanta.
Nascono a Chicago nel 1988 come gruppo di alternative rock e, sotto la guida del mitico Billy Corgan, diventeranno famosi in tutto il mondo, soprattutto dopo l'uscita del loro album più famoso, " Mellon Collie and the infinite Sadness" nel 1997.
Più che un video è  una piccola storia fantastica, che richiama alla mente i primi film di fantascienza di inizio 900 : un gioiellino, tutto da gustare.