domenica 15 settembre 2013

Nel Sonno







 ( per caso mentre tu dormi )

per caso mentre tu dormi
per un involontario movimento delle dita
ti faccio il solletico
e tu ridi
ridi senza svegliarti
così soddisfatta del tuo corpo ridi
approvi la vita anche nel sonno
come quel giorno che mi hai detto:
lasciami dormire, devo finire un sogno

- Antonio Porta -








Non mi svegliate ve ne prego
ma lasciate che io dorma questo sonno,
sia tranquillo da bambino
sia che puzzi del russare da ubriaco. 


Perché volete disturbarmi
se io forse sto sognando un viaggio alato
sopra un carro senza ruote
trascinato dai cavalli del maestrale,
nel maestrale... in volo.


Non mi svegliate ve ne prego
ma lasciate che io dorma questo sonno,
c'è ancora tempo per il giorno
quando gli occhi si imbevono di pianto,
i miei occhi... di pianto...


 - Banco del Mutuo Soccorso -


sabato 7 settembre 2013

Contro la Guerra a modo mio







Promemoria

Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare,
preparare la tavola,
a mezzogiorno

Ci sono cose da fare di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie per non sentire.

Ci sono cose da non fare mai,
nè di giorno nè di notte,
nè per mare nè per terra:
per esempio, la guerra.

- Gianni Rodari -


 
Il Parco dedicato a Gianni Rodari a Omegna ( Verbania )




La guerra che verrà
non è la prima. Prima
ci sono state altre guerre.
Alla fine dell’ultima
c’erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente
faceva la fame. Fra i vincitori
faceva la fame la povera gente egualmente.

- Bertolt Brecht -









La Guerra

La guerra
a cosa serve ?
Assolutamente a nulla
La guerra
a cosa serve ?
Assolutamente a nulla
La guerra è qualcosa che disprezzo
perché significa distruggere vite innocenti
perché significa lacrime negli occhi di migliaia di madri
quando i loro figli vanno a combattere e danno via la loro vita.

La Guerra
a cosa serve ?
Assolutamente a nulla
Ditelo ancora
A cosa serve ?
assolutamente a nulla

La guerra
non serve che a spezzare il cuore
è amica solo di chi la intraprende
La guerra è nemica di tutta l'umanità
il pensiero della guerra mi fa esplodere la testa

viene passato di generazione in generazione
induzione,  distruzione
chi vuole morire ?

La Guerra
a cosa serve ?
Assolutamente a nulla
Ditelo ancora
A cosa serve ?
Assolutamente a nulla

La guerra ha mandato in pezzi i sogni di tanti giovani
li ha resi invalidi, amareggiati e malvagi,
la Vita è troppo preziosa per combattere guerre
ogni giorno
la guerra non porta la vita, la porta solo via

La guerra
non serve che a spezzare il cuore
è amica solo di chi la intraprende
la guerra è nemica di tutta l'umanità
pace amore e comprensione
ci dev'essere spazio, oggi, per queste cose
dicono che si deve combattere per preservare la libertà
ma, perdio, ci dev'essere un modo migliore
migliore
della guerra

La Guerra
a cosa serve
assolutamente a nulla
Ditelo ancora
A cosa serve
assolutamente a nulla


- Edwin Starr - 



( ...più di 40 anni dopo nulla è cambiato! )

domenica 1 settembre 2013

E' morto un grande Poeta irlandese



Séamus Heaney - 13 Aprile 1939 / 30 Agosto 2013


Scavando

Tra il mio indice e il pollice sta la penna,
salda come una rivoltella.


Sotto la finestra, un rumore graffiante all’affondare della vanga nel terreno ghiaioso:
è mio padre che scava. Guardo da basso,

Finché la sua schiena china tra le
aiuole, si risolleva venti anni indietro,
piegandosi a ritmo attraverso i solchi di patate che interrava.


Il rozzo scarpone accoccolato sulla staffa,
il manico contro l’interno del ginocchio sollevato con fermezza,
sradicava le alte cime, infossando a fondo l’orlo lucente
per spargere le patate nuove che noi raccoglievamo
amandone la fresca durezza tra le mani.

Sapeva bene come usare una vanga, per Dio.
Proprio come il suo vecchio.


Mio nonno tagliava più torba in una giornata
di chiunque altro uomo alla torbiera di Toner.
Una volta gli portai del latte in una bottiglia
turata alla men peggio con un pezzo di carta.
Si raddrizzò per berne e subito riprese
a tagliare e intaccare nettamente,
spalando pesanti zolle, gettandosele alle spalle,

andando sempre più a fondo
in cerca di buona torba. Scavando.


Il freddo aroma d' amido nel terriccio, il risucchio
e lo schiaffo della torba umida, i tagli netti della lama
nelle radici vive, mi risvegliano la memoria.


Ma non ho una vanga per imitare uomini come loro.

Tra il mio indice e pollice
sta salda la penna.
Scaverò con quella.






Una Storia di Provincia





Alla fine degli annni 70 iniziavo a  frequentare la facoltà di Lingue e Letterature Straniere allo IULM di Milano.
Stavo preparando un esame di Tedesco quando mi imbattei nel libro di Alfred Doeblin Berlin Alexanderplatz.
Era davvero un libro massiccio e, insieme ad altri libri altrettanto massicci, come La Montagna incantata di Thomas Mann o Il Tamburo di Latta di Guenther Grass, faceva parte di un esame molto corposo di Letteratura Tedesca.
Rassegnata mi misi a leggerlo; a poco a poco mi prese e lo finii in un battibaleno.
Berlin Alexanderplatz è un romanzo del 1929 ambientato nella Berlino operaia della Repubblica di Weimar.
Alexanderplatz era una piazza ed un centro commerciale tra i più importanti nella Berlino dei primi anni del XX secolo e fino alla Seconda Guerra Mondiale.


L'Alexanderplatz agli inizi del secolo XX

Dopo la divisione della Germania Alexanderplatz era rimasta nel settore est della città ed aveva subito grandi trasformazioni.
Forse perchè il libro mi colpì molto, forse perchè cercavo di immaginare questa piazza prima della guerra con tutte le centinaia di persone che vi passavano ed i tram sferraglianti, fatto sta che questo nome , Alexanderplatz appunto, mi rimase in testa.
Quando a Berlino riuscii finalmente ad andarci la piazza non era raggiungibile, perchè non avevamo il visto per visitare Berlino Est.
Il nome cominciava ad essere evocativo, mi suonava in testa come il simbolo di quello che non avevo potuto vedere, mi chiedevo se mai avrei potuto visitare quella piazza, che apparteneva ad un settore "proibito" della città, poichè era oltre il Muro.
( Mi ripropongo di parlare dei miei due viaggi a Berlino in altro post )


Costruzione del Muro di Berlino

Agli inizi degli anni 80, con altri 4 amici, rileviamo un bar a Barlassina e decidiamo di trasformarlo in una birreria.
Sarebbe stata una delle prime birrerie della zona.
Assieme ai tanti problemi connessi all'apertura di un locale si pose anche il problema di dargli un nome.
Le proposte erano tante e a volte bizzarre.
A me venne istintivo pensare all'Alexanderplatz, questa piazza misteriosa al di là del Muro di Berlino che forse nella mia mente simboleggiava un'idea di libertà ( e quando se non a 20 anni la libertà è un valore importantissimo? )
Non ricordo se il nome venne subito accettato o se vi furono delle discussioni, fatto sta che, all'apertura del locale, nella primavera del 1982, il nome Alexanderplatz campeggiava all'ingresso, sbalzato in ferro da un artigiano della zona.
I caratteri, gotici, li avevo copiati, più o meno bene, da un libro acquistato in Germania e scritto, appunto, in caratteri gotici.
La scritta è ancora lì, all'ingresso della ormai mitica birreria ( l'anno scorso ha compiuto 30 anni!).
Noi non ci siamo più, i gestori sono cambiati da tanto tempo, ma i ricordi di questo locale sono tanti e ci rimarranno sempre nel cuore.
Uno, in particolare, è sempre presente nella nostra memoria; la sera in cui abbiamo fatto vedere il film " The Wall" dei Pink Floyd.








Avevamo acquistato un televisore con videoregistratore per trasmettere i video musicali dell'epoca
 ( vedi post del 2 Giugno 2012 ).
Quando uscì "The Wall" fu subito un successo incredibile e così, dopo alcuni mesi, ci mettemmo alla ricerca della videocassetta per proiettare il film in birreria.
Non fu un'impresa facile, ve lo assicuro, ma alla fine la trovammo ed organizzammo la serata: c'era così tanta gente che non si riusciva più ad entrare nel locale!
Fu un'emozione fortissima; il film era bellissimo e la gente era entusiasta.
Fu una serata che non scorderò mai.


Scorcio di Berlino oggi con l'Alexanderplatz e la sua famosa Torre della Televisione sullo sfondo



A Berlino ci siamo tornati nel 2008: il Muro non c'è più ( che sensazione stranissima! ) ma in compenso l'Alexanderplatz adesso è visitabile come ogni altro luogo della città.
Parte est ed ovest della città, edifici vecchi e nuovi, architetture in stile prussiano e avveniristiche costruzioni moderne si fondono in un insieme di incredibile bellezza, in una città che ancora oggi rimane il simbolo della ricerca della libertà.




Fermata della Metropolitana ad Alexanderplatz