lunedì 22 giugno 2015

Alla Deriva in Mari deserti...



Long afloat on shipless oceans
I did all my best to smile
til your singing eyes and fingers
Drew me loving to your isle

And you sang
Sail to me
Sail to me
Let me enfold you
Here I am
Here I am
Waiting to hold you 
 
Did I dream you dreamed about me?
Were you hare when I was fox?
Now my foolish boat is leaning
Broken lovelorn on your rocks,

For you sing, touch me not, touch me not, come back tomorrow:
O my heart, o my heart shies from the sorrow

I am puzzled as the newborn child
I am troubled at the tide:
Should I stand amid the breakers?
Should I lie with death my bride?
Hear me sing, swim to me, swim to me, let me enfold you
Here I am, here I am, waiting to hold you






Alla deriva in mari deserti
facevo del mio meglio per sorridere
fino a che le tue dita e i tuoi occhi ridenti
non mi hanno attirato verso la tua isola

e tu cantavi:
"Fai vela verso di me
fai vela verso di me
lascia che ti stringa tra le mie braccia
io sono qui
io sono qui
ti sto aspettando per averti"

E' stato un sogno o tu sognavi me?
Eri tu la lepre ed io ero la volpe?
Ora la mia stupida barca sta accostando
innamorati infelici (si sono) infranti suoi tuoi scogli 

perché tu canti "non toccarmi, non toccarmi, ritorna domani"
oh il mio cuore, oh il mio cuore rifugge dal dolore

Sono confuso come un bimbo appena nato
sono turbato di fronte alla marea:
Rimarrò tra quelli che si sono infranti?
Mi stenderò con la morte come mia sposa?

Puoi ascoltarmi cantare: "Nuota verso di me, nuota verso di me, lascia che ti stringa tra le mie braccia
ti sto aspettando per averti"


Testo in inglese e italiano di " Song to a Siren "

( ...perchè ci sono delle sere in cui vuoi solo lasciarti andare e immaginare... )

 

martedì 16 giugno 2015

A Letto

Ieri sera a letto mi ero messo
dalla parte destra
quella che occupa lei
quando è qui

e stamani svegliandomi mi son ritrovato
a sinistra
di dove, nel buio, ascolto insonne talora
il battito possente del suo
esserci

Cosa mi ha indotto dunque durante la notte
ad abbandonare lo spazio del suo grande
corpo assente
se non l’ansia d’essere anche io
niente?

- Giorgio Bassani -




giovedì 11 giugno 2015

La Follia della Burocrazia

Questa è la settimana degli scrutini a scuola: abbiamo il registro elettronico, abbiamo i verbali on line, le pagelle on line ecc...
Teoricamente tutto dovrebbe essere più veloce, no ?
E invece no!
Faccio un breve confronto:

Quando ho iniziato ad insegnare, verso la fine degli anni ottanta, non esistevano computer nelle scuole e gli scrutini si svolgevano come segue:
- Il preside/la preside presentava il tabellone dei voti proposti che noi insegnanti avevamo compilato il giorno prima
- Ne dava una fotocopia a docente, dopo seguiva la discussione su ogni studente ( questa fase, allora e oggi, era ed  è sempre, ovviamente, la più importante )
- Dopo ampie discussioni ( ho provato a finire degli scrutini alle dieci di sera, quest'anno uno dei miei scrutini è finito alle nove e mezza di sera ) si decidevano i voti definitivi, si decideva chi era bocciato, promosso, rimandato. FINE
- L'unica grande rottura di scatole era la compilazione delle pagelle ( a mano ) e del verbale ( a mano ). Il verbale era comunque molto breve e agevole.

Situazione ordierna:
- Ogni insegnante mette la propria proposta di voto direttamente a computer
- Segue la discussione come sopra
- Dopo la discussione e la decisione riguardante i voti segue tutto questo:

1) Compilazione di un giudizio ad hoc, molto dettagliato, per i ragazzi non ammessi alla classe successiva - no, non si usa più dire " bocciati.
2) Per i ragazzi con la sospensione del giudizio ( gli antichi " rimandati " ) e per i non ammessi: controllo delle "strategie messe in atto per il recupero degli studenti"- in pratica: cosa abbiamo fatto NOI INSEGNANTI per cercare di recuperarli? Corsi di recupero? Recupero in itinere? Sportello Help? Compiti in più?
Tutto questo ovviamente serve in caso di ricorso - con la crisi odierna i ricorsi, che sono piuttosto cari, sono diminuiti, ma negli anni scorsi erano numerosi.
3) Per le classi seconde: compilazione delle " Certificazioni delle competenze". Non sto qui a tediarvi per cercare di farvi capire questo arcano: in parole spicciole, visto che l'obbligo scolastico ora termina alla fine del secondo anno di scuola superiore, bisogna compilare questo documento che attesta l'assolvimento dell'obbligo scolastico.
4) Per i promossi dalla terza superiore alla quinta: attestazione dei crediti - in pratica sono quelle attività che lo studente ha fatto per mezzo della scuola ( ad esempio alternanza scuola mondo del lavoo ) o fuori dalla scuola ( ad esempio sport agonistico ) e che possono concorrere al credito finale dello studente.
5) Compilazione da parte del coordinatore della relazione finale della propria classe ( giudizio, profilo della classe, iniziative dell'anno, metodi didattici usati, numero delle verifiche, ecc. ecc...) Per le quinte classi: compilazione del documento di classe, che è in pratica la presentazione della classe alla commissione di maturità.
6) Compilazione del verbale da parte del coordinatore (praticamente ognuno di noi è coordinatore di classe)
7) Compilazione dell'elenco dei sospesi, dell'elenco degli studenti che faranno il corso di recupero e di chi farà lo studio individuale
8) Raccolta dei compiti da dare per l'estate a chi ha la sospensione del giudizio
9) Preparazione delle verifiche per chi ha la sospensione del giudizio
10) Firme, firme, firme, firme...

...e ci sarebbe molto altro, ma sono sicura di avervi già rotto le scatole per bene!!
Insomma, la comodità e la velocità data dai computer è stata COMPLETAMENTE annullata da tutte queste novità, da tutto questo attestare e dichiarare, sottolineare e compilare, giustificare e ... impazzire!





...forse è meglio che torniate al post precedente e vi ascoltiate le canzoni del grande Benjamin Clementine...



sabato 6 giugno 2015

Una Storia bellissima




Benjamin Clementine


Benjamin Clementine l'ho ascoltato per la prima volta durante una puntata di X Factor (...ebbene sì, anch'io lo guardo) .
Era ospite alla serata e la sua voce mi ha subito colpito nel cuore.
Lo capisci quando qualcosa o qualcuno è autentico, vero, genuino.
Diciamoci la verità: guardare X Factor è un passatempo, è un modo per svuotare la mente e rilassarsi.
Ma da X Factor, a parte Marco Mengoni, non è mai uscito un vero talento e per vero talento intendo un cantante che ti parla, che comunica con te, che ti regala una voce fuori dal comune, che ti racconta delle storie, che ti emoziona con la sua musica.
Benjamin è uno di qesti: è genuino, è se stesso, ha una voce incredibile ed una storia pazzesca da raccontare, una storia che è quasi una favola.
Leggetela qui sotto, da La Repubblica- spettacoli del  23 gennaio 2015:

Non c’era posto per musica e poesia a Edmonton, la banlieue londinese in cui Benjamin Clementine è nato e cresciuto. L'unico consiglio che suo fratello maggiore riuscì a dargli, quando finalmente capì che il ragazzo era più interessato ai libri che al pub, fu: "Leggiti un dizionario". E lui lo fece. 
"L’ho mandato a memoria ma non mi basta, ne sto scrivendo uno mio", esordisce l’artista anglo-ghanese che da sei anni vive a Parigi, in fuga dalla propria timidezza, dalla fragilità, dall’incertezza, dall’indifferenza e dal mare di guai in cui quella periferia l'avrebbe affogato, in rotta di collisione già dalle elementari, quando rubò una tastiera giocattolo a una compagna di classe pur di avere uno strumento che accompagnasse le sue rime precoci.
 A Parigi l'hanno scoperto, gli hanno proposto un contratto discografico, l’hanno riconosciuto come artista.

"Se solo Nina Simone fosse stato un uomo...", ha mormorato Paul McCartney durante uno spettacolo televisivo inglese in cui erano ospiti entrambi. E ora? 
"Ora sono più insicuro di prima. Non riesco neanche ad abbordare una ragazza. Riesco solo ad alzarmi dal letto e cantare le mie canzoni», mormora il ragazzone alto quasi due metri, una nuvola di capelli afro, la sciarpa rossa dello chansonnier che avrebbe fatto colpo su Toulouse-Lautrec. A diciannove anni Benjamin, innamorato di William Blake e Erik Satie, lascia Londra e vola a Parigi. Non ha altra casa che la strada, altra risorsa che la chitarra.
Clochard, alloggi improvvisati, ostelli, e per palcoscenico angoli di strada; poi l’upgrade alla Linea Due del Metrò, un sollievo suonare al caldo per un pubblico che sembra apprezzarlo.
Le sue esibizioni, disturbate dal sibilo delle porte automatiche, finiscono su YouTube. 
Il passo successivo sono i club, dove dà sfoggio di una esuberante libertà espressiva esibendosi con un'energia che a molti ricorda Screamin' Jay Hawkins. Da noi approda la prima volta come supporter del tour di Stromae, l’artista belga che come tutti ha una sola parola per definire il potere del giovane performer: "choc!". 






Leggendo della timidezza estrema di Benjamine capisco il motivo per il quale, durante l'esibizione a X Factor, non è stato intervistato: un pezzo e poi via, subito sparito dietro le quinte.
E' una persona schiva, uno sconfitto che non si è ancora reso conto della propria incredibile bravura.
Non c'è niente da fare: l'arte, quella vera, viene quasi sempre dalla strada, dal dolore e dalla sconfitta.
Ce lo insegnano Van Gogh e Franz Kafka, Fabrizio de Andrè e Demetrio Stratos.
A X Factor potremo continuare a vedere e sentire i cloni di Adele o di Ed Sheeran, magari prima o poi verrà fuori un altro Marco Mengoni od un'altra Emilie Sandè, ma la musica, quella vera, quella che ti fa emozionare, è altra cosa....

" ... io, Benjamin
sono nato
quindi quando sarò qualcuno un giorno
mi ricorderò sempre
che vengo dal nulla 

nessuno sa perché mi prendi in giro
perché questa camminata
è un cammino già fatto
e nessuno sa perché la strada sembri così lunga
perché l’ho già fatta prima..." ( da " Condolence" )







" Sono solo, solo in una scatola di pietra
Dicevano di amarmi ma stavano mentendo
Sono solo, solo nella mia scatola

E questo è il luogo che ora possiedo
E' la mia casa, la mia casa, la mia casa... " ( da " Cornerstone " )