martedì 29 maggio 2012

A Cavallo del Tempo


I guai di mia madre ebbero inizio la notte in cui venne al mondo.
Mia nonna è a letto con le doglie che ansima e boccheggia , e intanto prega san Gerardo Maiella , patrono delle partorienti.
L’infermiera O’Halloran , la levatrice, le sta accanto tutta in ghingheri.
E’ l’ultimo dell’anno e l’infermiera O’Halloran non vede l’ora che la creatura nasca per correre a cenoni e feste varie. Dice a mia nonna: Spingi,forza spingi ,Gesù , Giuseppe e Maria,se non ti sbrighi ‘sta creatura nasce l’anno prossimo e se nasce l’anno prossimo dove me lo sbatto il vestito nuovo? Lascialo perdere , a San Gerardo. Foss’anche un santo , in un momento così che se ne fa una donna di un uomo? Ma mandalo affanculo San Gerardo.
Allora mia nonna si mette a pregare sant’Anna, patrona dei travagli difficili . Ma la creatura non vuole uscire e l’infermiera O’Halloran dice a mia nonna: allora meglio san Giuda ,patrono dei casi disperati.
San Giuda mio , patrono dei casi disperati,aiutami tu che sono disperata. Nonna grugnisce e spinge e finalmente spunta la testa,ma solo la testa:mia madre.
E scocca la mezzanotte,è l’anno nuovo. Tutta Limerick è un tripudio di fischi,corni, sirene, bande d’ottoni ,gente che grida e canta “ Un giorno tu mi lascerai e più non tornerai !” e dappertutto le campane che suonano l’Angelus e l’infermiera O’Halloran scoppia in singhiozzi per il vestito sprecato ,la creatura sta ancora nella pancia e io qui tutta in ghingheri. Ma vuoi uscire creatura mia,vuoi uscire? Nonna spinge forte forte e dà alla luce una bambina , una bella femminuccia con i riccioli neri e due occhi azzurri e tristi.
Ah, sant’Iddio,dice l’infermiera O’Halloran ,com’è che sta’pupa mi va a cavallo del tempo,com’è che mi è nata con la testa nell’anno nuovo e il culo in quello passato,o era la testa nell’anno passato e il culo in quello nuovo?Signora mia , a te ti toccherà scrivere al papa per sapere in che anno è nata  ‘sta pupa e a me mi toccherà mettere da parte il vestito per l’anno venturo.
E alla bambina fu dato il nome di Angelo per via dell’Angelus che annunciò la mezzanotte,il nuovo anno,l’ora del suo arrivo , e comunque anche perché era un angioletto…  


Da “Le Ceneri di Angela” (di Frank Mc.Court )





Make Love not War






Ho fatto in tempo a vedere gli ultimi hippies, a Hyde Park, a Londra, nel 1974.
Un viaggio indimenticabile, il primo nella mia vita, reso possibile da una borsa di studio vinta qualche anno prima.
Avevo solo 17 anni e tutto mi sembrava surreale e incredibile.
Ricordo benissimo le vere e proprie vampate di emozione che mi correvano lungo la schiena alla vista delle persone e delle cose incredibili che c'erano per le strade di Londra a quell'epoca.
Ed un'emozione fortissima la provai vedendo questo gruppo di hippies dalle camicie multicolori intenti a suonare, a baciarsi e ovviamente a fumarsi le loro canne nel bel mezzo di Hyde Park.
All'epoca non capivo bene il significato di quel tipo di vita , ma sapevo della  loro opposizione alla guerra in Vietnam, un evento che ha influito in modo profondo sulla cultura del mondo occidentale e che è stata una delle cause scatenanti del movimento hippie stesso e degli anni della contestazione.





In seguito le vicende degli hippies e della guerra in Vietnam le ho vissute attraverso i film e la musica.
In Italia un vero e proprio movimento hippy non mi risulta sia mai esistito, anche se molte persone della mia età erano alla continua ricerca di un modo diverso di vivere e quindi formavano delle comuni o si avvicinavano a dei gruppi libertari come Re Nudo che professavano idee molto simili a quelle degli hippies.
Comunque sia anche da noi capelli lunghi e medaglioni "Make Love not War" imperavano e alcuni artisti nostrani, come Francesco Guccini e i Nomadi componevano pezzi riguardanti gli hippies, la guerra in Vietnam o la contestazione:





I film sul Vietnam invece ci proiettarono direttamente all'inferno, facendoci capire l'atrocità di quella guerra e la condizione terribile dei soldati giovanissimi che ci parteciparono.
Alcune scene di film come il "Il Cacciatore", "Platoon" o  "Apocalypse Now" sono ormai entrate nell'immaginario collettivo , così come le loro colonne sonore.
Anche il musical "Hair" ha dato il proprio contributo a questo proposito, descrivendo in modo diretto e disincantato il mondo degli hippies prima e lo shock della guerra in Vietnam alla fine.





Penso che il Vietnam sia stata la prima guerra vissuta a livello mediatico da tutto il mondo: le immagini, i filmati, le canzoni, i film dell'epoca e dei decenni successivi l'hanno scandagliata e descritta nei minimi particolari portando alla luce l'assurdità e l'atrocità di questa guerra e soprattutto dimostrando che OGNI guerra è assurda e atroce.
...peccato che tutto questo non sia servito affatto da lezione ...







sabato 26 maggio 2012

Una Sorsata di Vita










Bevvi una sola sorsata di vita
vi dirò quanto la pagai:
precisamente un'esistenza.
E' questo il prezzo sul mercato, dicono

Mi pesaron, granello per granello
e bilanciarono fibra con fibra.
Poi mi porsero il prezzo del mio essere:
un solo sorso di cielo


- Emily Dickinson -




La Privacy è ancora un valore ?





George Orwell quando era reporter della BBC


Come tutti gli anni , verso la fine dell'anno scolastico, introduco George Orwell e "1984".
Di solito leggo qualche brano in classe, lo commento coi ragazzi e poi faccio vedere un documentario di Discovery Channel sulla personalità di Orwell e sugli impressionanti collegamenti tra il suo romanzo e la vita odierna.
George Orwell, come tanti grandi scrittori , è stato un grande profeta .
In "1984" ha previsto tante cose che poi sono successe ai giorni nostri.
Una di queste è la perdita di privacy.
Gli abitanti di Oceania, uno stato totalitario in un futuro che Orwell immagina molto cupo e pauroso , sono  perennemente controllati fuori e dentro i loro appartamenti.
La polizia in elicottero provvede a pattugliare le case di Londra e a controllare i movimenti dei suoi abitanti .
All'interno di ogni appartamento un congegno simile ad una televisione con telecamera incorporata (è chiamato "telescreen" ) provvede a trasmettere i notiziari del partito al governo e a controllare ogni movimento degli inquilini della casa.




Nel documentario scorrono le immagini di Winston Smith , il protagonista del romanzo, e dei suoi sforzi per ritagliarsi un piccolo spazio di privacy nella casa perennemente sotto l'occhio di "Big Brother" , entità misteriosa che non corrisponde ad una persona reale , ma che è l'anima stessa di Oceania.
Poi seguono i collegamenti con la nostra realtà odierna: anche noi, come Winston, siamo perennemente controllati e sempre rintracciabili, tramite le telecamere poste in ogni luogo, attraverso i nostri telefonini, le nostre carte di credito e Internet.
Fino all'anno scorso , al momento di commentare insieme il documentario, c'era sempre qualche studente che rimaneva impressionato da questa gigantesca perdita di privacy che stiamo subendo tutti .
Quest'anno nessuno era scandalizzato minimamente dalla cosa, anzi alcuni ragazzi sostenevano l'importanza di questo controllo continuo per motivi di sicurezza.
Al momento la cosa mi ha un pò spiazzata, poi sono andata a casa e ci ho pensato un pò su.
Ma la privacy per noi è ancora un valore?
Io stessa, che ci tengo tantissimo, mi sono fatta convincere dopo anni ad aprire un blog e comunque a pubblicare alcune mie poesie e ad esprimere delle idee "in pubblico".
Se vado a vedere tanti altri blog mi accorgo che c'è gente che non si limita ad esprimere delle idee, ma che pubblica tutte le foto possibili della propria famiglia , commentando giorno per giorno i progressi dei propri figli o notizie riguardanti i propri amici.
Tanti ragazzi ( e tanti adulti ) hanno Facebook : molti lo usano in modo "sano" , limitandosi appunto ad uno scambio di informazioni e di idee, ma altri, accidenti, lo usano proprio come una vetrina ed espongono in pubblico tutto il possibile.



                                                



Ci sono delle donne e delle ragazze che postano foto in cui sono ritratte in pose da vamp; padri e madri di famiglia che non si fanno scrupolo ad inviare foto dei loro figli e a raccontare i fatti propri senza nessun problema.
Ma allora , mi chiedo ritornando al titolo, ha ancora senso parlare di privacy, ha ancora valore la privacy?

...io non so dare una risposta, ma sicuramente posso constatare che il mondo inventato da Orwell non solo si è davvero avverato, ma è andato oltre ogni immaginazione.
La realtà ha superato di gran lunga la fantasia...e questo non è un pensiero molto piacevole...




sabato 19 maggio 2012

Un Pensiero

Ciao Melissa, non ho parole.
Troppe ne sono state dette , troppe se ne scriveranno.
E' come se tu fossi figlia nostra, è come se fossi una delle mie studentesse, quelle che al mattino, prima di entrare a scuola, ridono tra di loro e si raccontano tutte le loro avventure e le loro preoccupazioni.
Io non sono credente , ma penso che chi ha fatto questo, prima o poi , la pagherà.
Non si toccano i bambini, non si toccano i ragazzi, non si tocca l'entusiasmo e la la gioia dei loro occhi...
Se sei lassù da qualche parte forse puoi sentire la musica che ti dedico, in questa giornata tristissima per tutti noi.
Ho bisogno di credere a tutto ciò che è bello , a tutto ciò che è armonia e luce e sperare che , alla fine ,  sarà più forte del male...








venerdì 18 maggio 2012

Poems and Pictures 2





Antonio Nunziante - Percorso della Memoria



Guscio - Casa

Scafandro di reliquie
è questo spazio tempo
non misurabile

Dalle pareti 
di questo guscio - casa 
che mi porto addosso
cascate di azzurro e brividi 
rotolare di foreste impenetrabili 
zittire di antiche pietre

- Luciana Figini  - 







Io credo 
nel mondo d'acqua 
che affoga l'affidabile
che zittisce la prudenza
nel colore invadente
che distrugge la certezza


- Luciana Figini -



Antonio Nunziante - La Luce Dentro



 Il Disegno di cui siamo parte

E' forse in questa assenza
la più pregnante presenza 
dell'io non narrabile

Come fossimo tasselli
di un arcano mosaico
restiamo in attesa
dell'artista che creò
il senso stesso dell'attesa
che forse è già in sè
percezione confusa
intuizione onirica
dell'opera finale 


- Luciana Figini -













Farewell Donna

Un piccolo pensiero per una grande interprete Soul e della Disco Music degli anni settanta.
Siamo in tanti , della mia generazione, ad aver ballato i tuoi grandi successi .
Grazie Donna , sei parte incancellabile della nostra memoria.






mercoledì 16 maggio 2012

Un Momento di Raccoglimento




Invidia degli Angeli

Se mi lasci qui
ci sarà un motivo
ma sappi
che io passo tutte le sere
ad invidiare
il volo delle nuvole

 - Luciana Figini -










Canzoni Magiche

Ci sono delle canzoni degli anni settanta che ,ancora oggi, mi fanno emozionare a tal punto da farmi venire la pelle d'oca...e non solo perchè penso che, quando le ho ascoltate la prima volta , avevo quindici o sedici anni.
Sono canzoni magiche, che creano atmosfere a volte surreali e fuori dal tempo.
Ve ne voglio far ascoltare qualcuna.
La prima è "Moonchild" dei King Crimson : la voce è quella di Greg Lake, che avrebbe in seguito abbandonato il gruppo per formare gli Emerson, Lake and Palmer (Elp).
Il testo è surreale e misterioso, la voce di Greg è dolcissima, emozionante.


Call her moonchild
Dancing in the shallows of a river
Lovely moonchild
Dreaming in the shadow
Of the willow...








Cat Stevens da tanti anni è uscito dalla scena musicale per seguire la sua fede islamica.
Qualche anno fa è apparso con una nuova canzone, ma è stato solo un episodio.
Quando smise di cantare per seguire la sua religione fu come se una parte della mia adolescenza si chiudesse.
Le canzoni di Cat me le aveva fatte conoscere una mia cara compagna di classe ; le ascoltavo quando avevo bisogno di raccoglimento e tranquillità.
Questa che segue, " 18th Avenue " è un piccolo viaggio onirico lungo una strada immaginaria.
Una strada che percorriamo tutti durante i nostri sogni notturni.


Well I rode a while, for a mile or so
Down the road to the eighteenth avenue
And the people I saw were the people I know
And they all came down to take a view
Oh the path was dark and borderless
Down the road to the eighteenth avenue...



                                   


Un tenera canzone dei "Ten Years After", grande gruppo rock famosissimo per la loro apparizione al festival di Woodstock con "Going Home", che ogni tanto si lasciava andare a canzoni più melodiche.
Il testo di "I'd like to change the World" ( titolo che mi fu molto utile allora per imparare il condizionale in inglese) parla di voglia di cambiamento, ma anche di incapacità di attuarlo.


Life is funny, skies are sunny
Bees made honey, who needs money?
Monopoly
I 'd love to change the world
But I don't know what to do...








 

La Forza delle Donne

Ci sono dei libri che, anche se arrivi alla sera cotto come una pera, devi assolutamente leggere e , una volta iniziati, non è più possibile smettere.
Ne ho appena finito uno di questi  e si tratta di uno di quei libri di cui, una volta finiti, senti già la mancanza.
Senti la mancanza dei personaggi, dei luoghi, della storia, come se fossero diventati parte di te.
Il libro è " La Passione di Artemisia " ed è la storia romanzata della vita della grande pittrice Artemisia Gentileschi.
Ambientato negli splendidi scenari della Firenze, Roma e Napoli seicentesche, popolato di personaggi storici come Cosimo de' Medici e Galileo , "La Passione di Artemisia" narra della straordinaria avventura della prima pittrice donna celebrata e riconosciuta nella storia dell'arte.
Artemisia riesce ad imporre la sua arte e a difendere strenuamente la sua visione dell'amore e della vita in un mondo ostile alle donne, un  mondo nel quale, come accade a lei, una donna può subire un processo ed una condanna dal tribunale dell'Inquisizione per uno stupro di cui non ha colpa.
Quello che mi ha colpito di più in questo libro è la forza d'animo di Artemisia, pronta a rinunciare a tutto e a subire gli insulti della gente per la propria arte e la propria indipendenza economica.
Erano davvero tempi bui per le donne e le donne artiste venivano solo derise o punite.
Se le cose oggi sono cambiate lo dobbiamo anche a donne così coraggiose come lei.
E i suoi quadri ? Ho avuto la fortuna di vedere una mostra dedicata a lei lo scorso autunno a Palazzo Reale a Milano : le sue rappresentazioni di Giuditta sono impressionanti e stupende, si può intuire tutta la sofferenza che Artemisia ha dovuto patire,ma anche l'immensa forza d'animo che possedeva. Un esempio potente della grande forza delle donne.







domenica 13 maggio 2012

Dal Rock al Futurismo







E lasciatemi divertire

Tri, tri tri
Fru fru fru,
uhi uhi uhi,
ihu ihu, ihu.

Il poeta si diverte,
pazzamente,
smisuratamente.

Non lo state a insolentire,
lasciatelo divertire
poveretto,
queste piccole corbellerie
sono il suo diletto.

Cucù rurù,
rurù cucù,
cuccuccurucù!

Cosa sono queste indecenze?
Queste strofe bisbetiche?
Licenze, licenze,
licenze poetiche,
Sono la mia passione.

Farafarafarafa,
Tarataratarata,
Paraparaparapa,
Laralaralarala!

Sapete cosa sono?
Sono robe avanzate,
non sono grullerie,
sono la... spazzatura
delle altre poesie,

Bubububu,
fufufufu,
Friù!
Friù!

Se d’un qualunque nesso
son prive,
perché le scrive
quel fesso?

Bilobilobiobilobilo
blum!
Filofilofilofilofilo
flum!


Non è vero che non voglion dire,
vogliono dire qualcosa.
Voglion dire...
come quando uno si mette a cantare
senza saper le parole.
Una cosa molto volgare.
Ebbene, così mi piace di fare.

Aaaaa!
Eeeee!
liii!
Qoooo!
Uuuuu!
A! E! I! O! U!
Ma giovinotto,
diteci un poco una cosa,
non è la vostra una posa,
di voler con cosi poco
tenere alimentato
un sì gran foco?

Huisc... Huiusc...
Huisciu... sciu sciu,
Sciukoku... Koku koku,
Sciu
ko
ku.

Come si deve fare a capire?
Avete delle belle pretese,
sembra ormai che scriviate
in giapponese,

Abi, alì, alarì.
Riririri!
Ri.

Lasciate pure che si sbizzarrisca,
anzi, è bene che non lo finisca,
il divertimento gli costerà caro:
gli daranno del somaro.

Labala
falala
falala
eppoi lala...


e lala, lalalalala lalala.

Certo è un azzardo un po’ forte
scrivere delle cose così,
che ci son professori, oggidì,
a tutte le porte.

Ahahahahahahah!
Ahahahahahahah!
Ahahahahahahah!

Infine,
io ho pienamente ragione,
i tempi sono molto cambiati,
gli uomini non domandano più nulla
dai poeti:
e lasciatemi divertire!


- Aldo Palazzeschi - 



E lasciatemi divertire !

In questo periodo ho troppo da fare e poco tempo per parlare e, soprattutto , per scrivere sul mio blog.
In attesa di tempi migliori ( cioè quando le montagne di verifiche da correggere , di relazioni  e di programmi da stendere ...ecc...ecc...saranno sparite ) mi prendo solo qualche piccola pausa rilassante.
Stasera ho voglia di lustrarmi un pò gli occhi e, comunque, di ascoltare buona musica.
Niente di meglio che mettere insieme un paio di belle canzoni e qualche bel pezzo di ragazzo!
Sì, va bene, non ho più 20 anni (...per la verità non ne ho più  neppure 30 o 40...)  ma che dite, amiche di mezza età ? Non dareste l'anima al diavolo, solo temporaneamente si intende , per avere 30 anni meno ed essere ad un concerto dei Pearl Jam , magari proprio sotto al palco con Eddie Vedder davanti a voi ?
Come scriveva il grande Palazzeschi : " E lasciatemi divertire !"




Indovina indovinello chi è il prossimo ? Ma è Michael  Hutchence , uno degli uomini più sexy del mondo del pop.
Certo che è morto , e già da un pezzo , ma che ci possiamo fare? Anche se fosse ancora vivo ormai assomiglierebbe un pò a noi , gente di mezza età : forse sarebbe calvo , oppure grasso, oppure un pò sdentato.
Molto meglio ascoltarlo e godercelo così come era una volta , no ?




E per finire la trasgressione e la carica sexy fatta persona : Mick Jagger al meglio del suo fascino e della sua bravura .
Che dite ? Che ormai è un vecchietto sul viale del tramonto ? Va beh, come qualcuno diceva in un famoso film : nessuno è perfetto ! 
Curiosità di questo spezzone di concerto: è presentato da John Lennon che parla con il linguaggio dei segni. Una vera rarità.








sabato 12 maggio 2012

Sometimes I feel blue...









PELLEGRINA

Spesso
Mi aggiro per le strade
Solitaria pellegrina
In cammino
Verso un immaginario santuario

Non so
Se sono triste o sola
In questi momenti
Di volontario allontanamento
Dal delirio del quotidiano

Forse sono smarrita
Oppure impaurita
Ma sento che è necessario
Percepire a fondo
Tutta la mia fragilità…

 - Luciana Figini - 



lunedì 7 maggio 2012

Metamorfosi










METAMORFOSI

Alberi di robinia
nudi pali raggrinziti
d’inverno

cascata di fiori zuccherini
splendore di crema profumata
in maggio

….insegnatemi il segreto
della vostra metamorfosi….

- Luciana Figini -







domenica 6 maggio 2012

Poems and Pictures - 1



A volte ad una mostra vedo dei quadri  che mi colpiscono particolarmente e allora, se sono da sola , mi siedo da qualche parte e scrivo quello che il quadro mi ispira.
Ne ho a decine di poesie ispirate da quadri, così ho deciso di condividerne qualcuna con voi ogni tanto.
Il quadro qui sotto mi aveva impressionato particolarmente per la scena di distruzione alle spalle della donna, che contrasta profondamente con la sua eleganza ed il suo portamento .




Rudolf Schlichter - Ritratto di Speedy 






E' vermiglio il rossetto
ordinato il tailleur
ben pasciuto il gatto

La tragedia finale
la corruzione completa
la decadenza totale
sono un appuntamento
troppo importante
per presentarsi in disordine

- Luciana Figini - ( 1999 ) 





Janis, Grace e le altre



Quando si parla di musica degli anni settanta l'unica donna che immediatamente viene in mente è Janis Joplin.
Molti , probabilmente, la ricordano più per la sua prematura morte che per l'incredibile bravura.
Sesso, droga e rock and roll, club dei 27 e così via .
Eppure , anche da morta, Janis fatica molto a trovare il proprio spazio, stretta com'è tra Jim Morrison, Jimi Hendrix e Brian Jones.
Gli anni sessanta - settanta non sono stati un periodo facile per le musiciste.
Nel jazz e nel soul avevano un loro ruolo ; anche nella musica da discoteca erano presenti e molto considerate.
Nomi come Aretha Franklin, Ella Fitzgerald, Tina Turner ma anche Donna Summer o Gloria Gaynor, ognuna col proprio stile e talento diverso, erano nomi conosciutissimi .
Il mondo del rock e del pop invece era un territorio per soli uomini.
Dobbiamo essere grate a Janis Joplin ,a Grace Slick e alle altre se , piano piano , quel mondo si è aperto anche alle donne.
Dunque , Janis, che dire?
Una voce come ce ne sono state poche: calda, quasi accogliente in alcune canzoni, affilata come la lama di un coltello in altre, a volte dolcissima e a volte quasi stridente, con degli acuti mozzafiato ed una potenza rara.
E poi lei, con la sua grande personalità, con il suo carisma e forse col suo dolore mascherato dalle sue acconciature bizzarre e dalla sua energia apparentemente inesauribile.






Un'altra grande rocker del tempo fu Grace Slick : da sola o con i Jefferson Airplane , si distingueva per la voce dal tono caldo, deciso e sensuale.
Si distingueva anche per la grande bellezza ed il grande impatto sul palco.
I Jefferson Airplane furono uno dei complessi più famosi dell'epoca e , come Janis Joplin e molti altri , parteciparono al concerto di Woodstock, come si può veder dal filmato qui sotto.
Molti dei testi delle canzoni dei Jefferson Airplane trattavano di temi sociali o parlavano contro la guerra in Vietnam . Anche per questa ragione erano uno dei gruppi più seguiti all'epoca.






Un posto a parte lo aveva Joni Mitchell , con la sua voce da usignolo e le atmosfere dolci e rarefatte delle sue canzoni.
Joni bisognava ascoltarla con calma e lasciarsi trasportare dalla dolcezza della sua musica e della sua voce .
Il suo album capolavoro di allora si chiamava "Blue" e , tanto per cambiare, la prima volta lo ascoltai, praticamente per intero, su "Per Voi Giovani".
Anche negli anni ottanta Joni ha cantato delle canzoni davvero belle : il suo album "Dog eat Dog" ( che ho ancora) era davvero notevole e la canzone dedicata a John Lennon, "Impossible Dreamer" davvero commovente.
Ma lo spirito vero di Joni rimane , a mio parere, nei  pezzi tratti da "Blue", come quello che segue.








Patti Smith è , secondo me, l'equivalente femminile di Keith Richard o di Iggy Pop: tosta, anticonformista, inossidabile, sempre e comunque se stessa e, ovviamente , con un talento enorme .
Il pezzo che segue mi ricorda una sera d'estate di tantissimi  anni fa in Puglia : una specie di balera sgangherata  in riva al mare ,con una specie di dj che proponeva di tutto , da Riccardo Cocciante ai Bee Gees .
A un certo punto ha attaccato questo pezzo di Patti Smith e mi è venuto subito istintivo alzarmi e ballarlo .
E' l'effetto che fanno alcune sue canzoni : ti entrano dentro e non puoi stare fermo ad ascoltarle ; almeno il piede o la testa sei costretto a muoverli.






" Last but not least "  , come dicono gli inglesi, un omaggio assolutamente dovuto a Joan Baez.
Su di lei ci sarebbero da scrivere pagine intere, ma qui ovviamente mi limiterò a due parole e ad un video.
Io e Sandro tanti anni fa abbiamo avuto la magica esperienza di vederla dal vivo a Milano, in piazza del Duomo.
E' stato uno dei più bei concerti della mia vita .
Di Joan va ricordato l'impegno civile, il coraggio delle sue idee e la bellezza dei suoi testi, ma non scordiamoci che è stata anche una delle più belle voci di quegli anni.
E questo pezzo lo dimostra: buon viaggio nella sua musica!











sabato 5 maggio 2012

Quanto più puoi


Farla non puoi , la vita
come vorresti ? Almeno questo tenta 
quanto più puoi : non la svilire troppo
nell'assiduo contatto con la gente,
nell'assiduo gestire e nelle ciance.


Non la svilire a furia di recarla 
così sovente in giro, e con l'esporla
alla dissennatezza quotidiana
di commerci e rapporti,
sin che divenga una straniera uggiosa.


- Konstantin Kavafis - 









  





La Città incorporea



Così lo rivide, l' indescrivibile approdo , quell'abbagliante composizione di edifici fantastici,che la Repubblica Serenissima offriva agli sguardi ammirati dei naviganti che si approssimavano: l'aerea meraviglia del Palazzo Ducale e il Ponte dei Sospiri , le due colonne col leone e il santo, il fianco sfarzoso e splendente del tempio favoloso, lo scorcio dell'arco e dell'orologio coi Mori e contemplando si disse che giungere a Venezia col treno , dalla stazione, era come entrare in un palazzo dalla porta di servizio, e che solo per nave, come aveva fatto lui quella volta , bisognava giungere nella più inverosimile delle città...

- Thoma Mann - ( Da "Morte a Venezia")










venerdì 4 maggio 2012

Arancia Meccanica al Cinema Lux di Varedo

Una volta i nostri paesi erano pieni di cinema .
Dovevi arrivare in tempo, altrimenti rischiavi di vederti il film sui gradini o in piedi.
Alcuni di questi cinema, come il il Lux di Varedo, avevano la doppia proiezione: il film appena uscito nei fine settimana , quelli di serie B  il giovedì sera.
E i film in programmazione il fine settimana erano dei signori film!
A Varedo c'erano due cinema : il cinema parrocchiale Ideal , che ancora esiste, e il cinema Lux.
Al cinema Ideal ricordo di avere visto, ragazzina, alcuni film con Gianni Morandi, Caterina Caselli e  Mal dei Primitives ( ma ve lo ricordate Mal con il suo "...i tuoi occhi sono fari abbaglianti ed io ci sono davanti ...ieh!!! ), ma anche film impegnati come "Gott mit Uns " o "Il Giardino dei Finzi Contini".
Il meglio della programmazione però era al cinema Lux, dove ti facevano entrare anche se non avevi diciotto anni.
Beh, allora nei cinema si faceva un pò quello che si voleva: si entrava senza troppi problemi, all'inizio , a metà o alla fine del fim,  ci si sedeva anche per terra, si fumava , si faceva chiasso...e  molto altro...
Comunque i più bei film e musicals di quegli anni li ho visti proprio al cinema Lux e vi posso assicurare che, nonostante l'utenza piuttosto rumorosa, quando iniziavano "Tommy" o "Arancia Meccanica " non volava più una mosca.
Come abbia fatto a vedere "Arancia Meccanica " a quindici anni non lo ricordo bene, ma , come già detto, nessuno ti chiedeva mai la carta d'identità, quindi se dimostravi più dei tuoi anni semplicemente ti accomodavi.
" Arancia Meccanica " mi colpì profondamente e ancora oggi, quando mi capita di rivederlo, mi impressionano ancora le scene di violenza che contiene.
Il regista era Stanley Kubrik, cioè uno dei registi più visionari e d'avanguardia dell'epoca, uno che l'animo umano, purtroppo, lo capiva davvero in profondità.




Poi arrivarano "Tommy " e "Jesus Christ Superstar" e ovviamente bisognava fare la fila per entrare .
"Jesus Christ Superstar" ebbe un successo immenso , non so per quanti giorni dovettero replicarlo e "Tommy" ebbe un grandissimo impatto.
Molti conoscevano già gli Who e chi non li conosceva ebbe modo tramite questo film di apprezzare la loro musica, la voce stupenda di Roger Daltrey e la fantastica storia di  Tommy.








Diventato cieco e sordomuto a sei anni per aver visto il patrigno che uccideva il padre, pilota della RAF dato per morto e inaspettatamente tornato, Tommy ( che nel film è impersonato da Roger Daltrey)  passa attraverso il misticismo, la droga, il sesso, la medicina ufficiale, prima di guarire, diventare campione mondiale di flipper e  dichiararsi il nuovo Messia creando migliaia di seguaci.
La versione cinematografica di questa "rock-opera" , composta dall'inglese Pete Townsend e dal suo gruppo, gli Who,  era di Ken Russel, cineasta visionario e sgangherato, geniale e volgare.
Nel video potete vedere un incredibile Elton John all'opera.






" Jesus Christ Superstar " ci fece vedere un Gesù completamente diverso: un Gesù che si innamorava , che si arrabbiava, che si ribellava alla volontà del Padre.
Insomma , uno di noi.
Un messaggio davvero rivoluzionario per l'epoca .
E la bravura di Giuda - Carl Anderson? Inarrivabile.
Ho avuto la fortuna molti  anni fa di risentirlo dal vivo a Milano, prima della sua morte ; invecchiato , ma sempre bravissimo.
La musica di questo musical ci accompagnò per anni , il brano di Maddalena addirittura veniva suonato anche in discoteca quando c'erano i lenti ( ma ve li ricordate i "lenti" ? )
Io lo imparai praticamente a memoria.




Il caro vecchio cinema Lux ormai è stato chiuso da anni  e quando mi capita di passare da quelle parti un pò di commozione c'è sempre: era il nostro ritrovo, era il cinema dove potevamo vedere  film e musical leggendari, era un rifugio per le coppiette, per gli amici , ma anche per i tipi solitari.
Era la nostra terrazza sul mondo e  prima o poi tutti i film importanti passavano da lì e noi, guardandoli , diventavamo un pò più cittadini del mondo  .





giovedì 3 maggio 2012

Ai Confini del Mondo



Ai confini del mondo iniziava una pioggia di rose, un chiarore, uno sbocciare, di indicibili soavità , nuvole nascenti, immateriali, luminose, si libravano come obbedienti amorini fra vapori rosei e celesti; porpora scendeva sul mare e veniva trascinata ondeggiando verso riva , dardi d'oro guizzavano dal basso verso l'alto del cielo e lo splendore diveniva incendio, in silenzio, con strapotenza divina...(...) 
(...) Abbagliato dal fulgore divino, il vegliante solitario chiudeva gli occhi , offrendo le palpebre abbassate al bacio di tale gloria.

- Thomas Mann- ( da " La Morte a Venezia" ) 







Sulle Ali di un Gabbiano


Le rocce a picco
si specchiano nel mare
io
penso solo
a farmi trasportare
ad affidare
temporaneamente 
la mia razionalità
alle ali di un gabbiano

- Luciana Figini - ( Corniglia / 2008 )







Il Bagno d'Onda








“ Bagno d’onda “, lo chiamavano i medici.
C’era perfino un macchinario , sul serio, una specie di portantina brevettata per entrare nel mare , serviva per le signore, ovviamente , signore e signorine, per ripararle da sguardi indiscreti.
Loro salivano sulla portantina , chiusa da ogni lato con tende dai colori sfumati – colori che non gridassero, per così dire – e poi le portavano dentro il mare, qualche metro dentro, e lì, con la portantina a filo d’acqua, loro scendevano e prendevano il bagno,come un medicamento , quasi invisibili dietro le loro tende, tende al vento , portantine come tabernacoli galleggianti, tende come paramenti di una cerimonia inspiegabilmente smarrita in acqua , uno spettacolo, a vederlo dalla spiaggia. Il bagno d’onda.”

(da “ OCEANO MARE” di Alessandro Baricco)









martedì 1 maggio 2012

Due Grandi Voci del Progressive Italiano



Dopo avere parlato delle grandissime capacità vocali di Rogert Plant e Ian Gillan un omaggio assolutamente dovuto a due spettacolari voci italiane degli anni sessanta / settanta : Demetrio Stratos e Nico di Palo.
I New Trolls e gli Area furono due complessi diversissimi tra di loro , ma con uguali  capacità di innovazione, ricerca e originalità.
In quanto alle voci dei due front men , che dire ? Quanto di meglio la musica italiana abbia mai prodotto ... emozionanti , inarrivabili...







 Gioia e Rivoluzione


Canto per te che mi vieni a sentire
Suono per te che non mi vuoi capire
Rido per te che non sai sognare
Suono per te che non mi vuoi capire

Nei tuoi occhi c'è una luce
Che riscalda la mia mente
Con il suono delle dita
Si combatte una battaglia
Che ci porta sulle strade
Della gente che sa amare
Che ci porta sulle strade
Della gente che sa amare
Il mio mitra è un contrabbasso
Che ti spara sulla faccia
Che ti spara sulla faccia
Ciò che penso della vita
Con il suono delle dita
Si combatte una battaglia
Che ci porta sulle strade
Della gente che sa amare
Nei tuoi occhi c'è una luce
Che riscalda la mia mente
Con il suono delle dita
Si combatte una battaglia
Che ci porta sulle strade
Dalla gente che sa amare
Che ci porta sulle strade
Dalla gente che sa amare






 
La Prima goccia bagna il viso

Il sole nasce dalla vita ma dentro di me
Il sole è alto tutto brucia dentro di me
La terra muore ed il mio grano non germoglierà
Da cento giorni nel mio campo non piove più

Tu che di lassù guardi il mondo che gira intorno a sé
Tu che puoi guidare il sole, il mare
Lascia che la pioggia scenda giù
Tu che lo puoi mandala tu







Quando la Natura si riprende i suoi Spazi







Piccole notizia che lasciano come un senso di speranza nel cuore.
In un prato a pochi passi da Porta Romana e precisamante nella sede del quotidiano "La Repubblica" si è stabilito un piccolo porcospino .
Nessuno sa come sia potuto succedere.
Vicino alla sede del quotidiano c'è sì il Parco Sud, ma anche corso Lodi, i parcheggi di un Iper , l'uscita dell'autostrada: come ha potuto il piccolo animaletto dribblare tutti questi ostacoli ?
Chi l'ha visto dice che pare felice, si nasconde tra i cartoni e zampetta tra i cespugli a caccia di lombrichi.

Altra notizia curiosa: è uscito un volumetto, si intitola "Green Island. Flora Urbana".
Vuol far conoscere le "erbe d'asfalto" a tutti, cioè tutte quelle erbacce che , nonostante il cemento e l'asfalto, riescono a colonizzare i nostri marciapiedi , le aree dei cantieri metropolitani , i muri vicino ai palazzi .
Alcune hanno nomi importanti, come  Parietaria, Malva Neglecta , Chenopodium , altre sono conosciute con nomi più "plebei" , come l'erba di Giuda, lo spinacio selvatico o la coda di volpe.
Molte di queste erbe hanno proprietà curative, alcune , come il Cardamine , hanno proprietà vitaminizzanti .
Forse dovremmo smetterla di considerarle solo "erbacce" e cercare di conoscerle meglio.



Parietaria Judaica

















































































































Coda di Volpe
                                                 

Una  piccola notizia che mi riguarda .
Qualche anno fa iniziai una coltivazione di fiordalisi nelle mie fioriere .
All'inizio non ebbe grande successo : qualche sparuto fiore qua e là e niente di più.
L'anno dopo la sorpresa: i fiordalisi si erano riseminati spontaneamente e le fioriere ne erano piene ( potete vedere qui sotto una foto fatta circa due anni fa ).
Da allora ogni anno i bellissimi fiori "rivisitano " le mie fiorire per la gioia mia e dei miei vicini , anzi hanno iniziato a crescere anche nei buchi che ci sono nell'asfalto dei marciapiedi vicino a casa, proprio come le "erbacce" di cui parlavamo prima .
Anche quest'anno i boccioli non mancano e sto aspettando di vederli fiorire.

Quarant'anni fa davanti a casa mia c'era un immenso campo di grano che arrivava fin quasi a Palazzolo e che si riempiva ogni estate di fiordalisi e papaveri.
I papaveri sono rimasti un pò dappertutto nei nostri paesi; i fiordalisi sono scomparsi.
Mi piace l'idea di averli riportati a Varedo dopo così tanto tempo !










Nome non ha








Nome non ha 
amore non voglio chiamarlo
questo che provo per te,
non voglio tu irrida al cuor mio 
com'altri a' miei canti,
ma, guarda,
se amore non è
pur vero è
che di tutto quanto al mondo vive
nulla mi importa come di te,
de' tuoi occhi de' tuoi occhi
donde sì rado mi sorridi ,
della tua sorte che non m'affidi,
del bene che mi vuoi e non dici ,
oh poco e povero, sia ,
ma nulla al mondo più caro m'è ,
e anch'esso,
e anch'esso quel tuo bene 
nome non ha... 


- Sibillla Aleramo -