sabato 30 marzo 2013

Memorie di Guerra

Qualcuno dice che le esperienze dei nostri padri ci rimangono dentro come parti del nostro corpo e plasmano la nostra vita anche se non lo vogliamo.
Roger Waters, mitico componente dei Pink Floyd, la sua memoria se l'è andata a cercare a Cassino, dove suo padre, soldato inglese durante la Seconda Guerra Mondiale, è sepolto assieme a migliaia di altri.
La mancanza del padre ha condizionato tutta la vita e l'opera di Roger.
Uno degli album più conosciuti dei Pink Floyd, "The Wall", è costruito tutto intorno a questa memoria.
E' vero che le persone muoiono  e le cose cambiano continuamente, ma ci sono storie che continuano a vivere dentro di noi: mio padre mi parla ancora della guerra attraverso il diario che ha lasciato.
Il padre di Roger, morto prematuramente durante lo sbarco alleato, è ancora così presente nella mente del figlio da spingerlo a fare un viaggio in Italia con la vana speranza di trovarne la tomba.
Non so cosa voi ne pensate, ma io questo lo chiamo culto degli avi, rispetto per le nostre radici, comprensione per il dolore dei nostri padri, mandati a combattere una guerra terribile quando erano solo dei ragazzini.
Molti non sono tornati, come il padre di Rogers, e quelli che sono tornati non hanno mai più potuto dimenticarla.
E' importante che noi continuiamo a ricordare per loro.




Ciao grandissimo Enzo

Ci hai fatto ridere, ci hai fatto commuovere, raccontandoci di un mondo ormai lontano, di una Milano fatta di ricchi e di barboni, di riscatti sociali incredibili e di miserie senza fine.
Ma soprattutto ci hai fatto riflettere: sulla guerra e le sue aberrazioni,sulla disuguaglianza e sui mali degli uomini.
E per tutto questo ti ringraziamo e ti terremo sempre nel cuore.





Fantasie intorno ad una Canzone


"Crazy" di Seal è una delle canzoni più famose degli anni novanta e , a giudicare dai commenti in rete, una di quelle più misteriose e discusse.
Mi sono divertita a leggere i post su You Tube e su Google , ho scaricato il testo della canzone e mi sono divertita un pò a riportare qualcuno di questi commenti e a cercare degli altri significati da me.
La canzone è evidentemente un bel prodotto commerciale, con una musicalità accattivante, e Seal ha una voce molto particolare, che "ti prende".
Il cantante, almeno in quegli anni, appariva un pò misterioso e le sue vistose cicatrici sul viso ( causate, sembra, da una malattia autoimmunitaria) lo rendevano ancora più enigmatico.
Insomma, un personaggio ed una canzone molto vendibili.
Ed infatti "Crazy" ebbe un successo enorme.





Al di là di tutti questi discorsi commerciali il testo di "Crazy" è davvero particolare.
Vediamone insieme alcuni estratti.

" ...through a fractal on a breaking wall I see you my friend, and touch your face again..."
(attraverso un frattale su un muro che si sta rompendo ti vedo, amico mio, e tocco di nuovo il tuo viso)
Qualcuno in questa strofa ha trovato un riferimento al muro di Berlino, che era caduto nel 1989.

" A man decides after seventy years that what he goes there for , is to unlock the door::"
(un uomo decide dopo 70 anni che quello che cercava era di aprire la porta)
Qui potrebbero esserci dei riferimenti allo scrittore inglese Aldous Huxley ed al suo libro "The Doors of Perception" sull'uso dell' LSD e sulla possibilità di "aprire delle porte" attraverso la droga.
Lo scrittore morì a 70 anni.

"Crazy yellow people walking through my head-one of them's got a gun to shoot the other one..."
  (pazzi uomini gialli camminano nella mia testa- uno di loro ha un fucile e spara all'altro)
Sono gli "uomini gialli" della guerra in Vietnam? O si sta parlando di piazza Tianammen, dove i fratelli spararono contro i fratelli?

"But we're never gonna survive unless we get a little crazy..."
(non riusciremo mai a sopravvivere, a meno che non diventiamo tutti un pò pazzi)
Forse sta parlando del modo di pensare rigido di tanta gente, che non è disposta ad abbracciare nuove idee o a cambiare il proprio pensiero.

"In a sky full of people , only some want to fly, isn't that crazy?
(In un cielo pieno di gente solo alcuni vogliono volare, non è una cosa da pazzi?)
Molti hanno paura della libertà oppure non si ribellano ai soprusi, accettano di vivere una vita miserevole, hanno "paura di volare".

"And then you see things - the size of which you've never known before..."
(e poi vedi cose di cui non ti eri mai reso conto...)
Forse si possono "vedere cose" solo se si è disposti a "volare", cioè a vivere la vita pienamente


Seal

 Dopo tutte queste interpretazioni , più o meno accettabili, mi sono imbattuta nel commento di un ragazzo americano che, molto candidamente, sostiene di ritenere il testo della canzone una semplice descrizione di un "trip" fatto con la droga.
Un altro invece sottolinea l'estrema orecchiabilità del testo e dichiara che, secondo lui, il tutto è un semplice collage di parole molto accattivanti che possono essere interpretate in mille modi diversi, ma che sono, comunque , solo parole orecchiabili messe insieme.

Ai posteri l'ardua sentenza? Se siete incuriositi leggete il testo della canzone e fatemi sapere.
Io rimango neutra: adoro Seal e adoro questa canzone, che il testo abbia o meno un significato non mi importa poi molto.
Mi risveglia emozioni profonde, mi fa sognare e questo è già abbastanza, il resto è solo un gioco di interpretazioni.


Ultime dal Cielo

La sonda Voyager è uscita dal nostro sistema solare ed è penetrata nello spazio intergalattico.
E' una notizia sensazionale, purtroppo però è passata in second'ordine: su "La Repubblica" del 22 marzo 2013, per esempio, la si trova esattamante a pagina 47.
Noi quaggiù purtroppo siamo troppo indaffarati a stare dietro a tutti i nostri problemi e ad almanaccarci il cervello per cercare di sopravvivere a questa crisi economica e morale senza precedenti.
Però pensare a lei ( la Voyager secondo me è femmina ) che se ne va tutta sola nello spazio intergalattico dà allo stesso tempo una sensazione di sollievo ( beata lei che se ne frega di Grillo e dello spred e se ne va in giro tra le stelle ), ma anche un senso di disagio.
Cosa c'è là fuori? Quali strani mondi o stelle vedrà? Verrà inghiottita da un buco nero o verrà catturata dall'orbita di un gigantesco e sconosciuto pianeta? 



Dopo 35 anni di viaggio la Voyager, che viaggia a 46mila chilometri all'ora, riesce ancora a parlare con la Terra.
I suoi segnali impiegano 15 ore per raggiungerci.
Quello che trasmettono è il "suono del silenzio"che viene dallo spazio profondo.
Ciò è inquietante: siamo abituati a misurare tutto con la piccolezza del nostro pensiero terrestre: come possiamo solo immaginare che la nostra cara Terra sia solo una specie di moscerino insignificante di fronte all'immensità dell'universo?





Se mai Voyager dovesse incontrare una qualche forma di vita , gli alieni troverebbero al suo interno un disco d'oro con incise le musiche dei terrestri, i suoni della natura, le immagini della doppia elica del DNA e dello spermatozoo che feconda l'ovulo, oltre ai discorsi del presidente degli Stati Uniti di allora, Jimmy Carter e del segretario dell'Onu Waldheim.
Tutto ciò resterà intatto per un miliardo di anni e potrà essere letto anche quando la sonda, esaurito il combustibile, sarà un relitto nell'universo.




Parlando della morte nel monologo di Amleto Shakespeare la definiva:
 
" The undiscover'd country, from whose bourn no traveller returns..." 
( " Quel paese sconosciuto , dai cui confini nessun viaggiatore ritorna.." )

Voyager sta facendo un viaggio simile, in un "paese" del quale l'ampiezza ed i confini sono sconosciuti e lo sta facendo portando con sè le testimonianze di un mondo ormai lontano, un mondo pieno di esseri pieni di sè e convinti di essere superiori a tutte le altre creature.
Il disco d'oro sembra davvero il simbolo di questa nostra civiltà: resisterà imperterrito nei secoli dei secoli , ma quasi sicuramente nessuno lo troverà mai e se qualcuno dovesse mai trovarlo non lo comprenderà ...  
...perchè , c'è qualcuno forse che è in grado di comprendere la razza umana ?



sabato 16 marzo 2013

Intermezzo con Ali


Lo so 
è monotona pazzia 
la mia

Ma riesco a vivere soltanto
se immagino l'immenso
dietro il cemento

se sopra questo tetto di amianto
riesco a cogliere
i bagliori azzurro- oro
di un sole che muore
e trasformarli
nello scintillio 
di una lancia siderale...

- Luciana Figini - 

 






Avventura di un altro povero Cristiano?





Quando Papa Ratzinger si dimise il paragone che venne in mente a molti di noi fu quello fra lui e  fra Pietro da Morrone, incoronato pontefice nel 1294 con nome di Celestino V e poi clamorosamente dimessosi, perchè convinto dell'impossibilità di conciliare lo spirito del Vangelo con i doveri del trono.
Dante lo mise nell'Antinferno, tra gli ignavi , descrivendolo come colui che "fece per viltade il gran rifiuto".


Sono andata a ricercare "L'Avventura di un povero Cristiano" di Ignazio Silone e me lo sono riletto.
Il libro, ahimè, porta davvero i segni del tempo e si è sfaldato tra le mie mani mentre lo rileggevo.
Mi sono chiesta come mai all'epoca avessi comprato questo libro: ero praticamente quasi atea e assolutamante ribelle contro qualsiasi argomento che riguardasse il Cattolicesimo.

Rileggendo il libro di Silone ho capito perchè tanti come me all'epoca fossero affascinati da questo libro: Celestino V parlava a tutti, non solo ai cristiani e parlava di umiltà, semplicità e vera fede, contrapposte all'arroganza e alla corruzione della Chiesa del Medioevo.

...ma allora Celestino parlava un pò come parla questo nuovo papa!

Facciamo qualche confronto tra le parole di Celestino ( mediate, ovviamante da Silone)  e quelle di papa Francesco:

" La potenza non mi attira, la trovo essenzialmente cattiva . Il comandamento cristiano che riassume tutti gli altri è l'amore.
(...) la radice di tutti i mali, per la Chiesa, è nella tentazione del potere.
(...) perchè continuiamo a chiamarci Cristiani? Cos'è diventata la Croce per i cristiani di oggi? Un oggetto ornamentale . Mi chiedo se veramente crediamo nello stesso Dio. ogni tanto ne dubito.
(...) quando parliamo della realtà di cui bisogna tener conto , voi vi riferite alle istituzioni e al potere , io alle anime ..."

( da "L'Avventura di un povero Cristiano" di ignazio Silone )




" La vanità del potere è un peccato per la Chiesa."
"La Chiesa deve camminare con la gente e prendere il passo del povero"
"Non è pensabile avere un pastore a monte e un gregge a valle"
" Quando camminiamo senza la Croce, quando edifichiamo senza la Croce e quando confessiamo un Cristo senza la Croce, non siamo discepoli del Signore: siamo mondani , siamo vescovi, preti, cardinali, papi, ma non discepoli del Signore"

( Papa Francesco - da "Il Corriere della Sera" del 15 marzo 2013)


 


Strane coincidenze: un papa ( Benedetto ) che visita spesso  la tomba di Celestino V e alla fine  fa la sua stessa scelta: quella di dimettersi.
Un altro papa  ( Francesco ) che sembra la reincarnazione dello spirito di Celestino e di S.Francesco, un assertore del ritorno alle origini, ad una Chiesa più semplice e vicina ai poveri.
Che dire?
Un grande rispetto per la scelta di Benedetto, una grande speranza nel nuovo Papa: che sia il Papa di tutti, credenti o non credenti, cattolici o di altre religioni, poveri e ricchi...che porti un pò di speranza in questo mondo che ne ha davvero tanto bisogno!


 

giovedì 14 marzo 2013

Ma...


Ma... eravamo troppo fuori di testa negli anni 80 oppure siamo diventati  tutti più bacchettoni oggi?
Non so più chi ha detto una frase del genere: "Negli anni settanta/ottanta si teorizzava di amore libero, oggi si passa il tempo a parlare di ricette e di cucina..."

Comunque sia Renato era davvero avanti!

 


lunedì 11 marzo 2013

Ciao Costantino


Mio suocero, classe 1911, è morto ieri all'isola di Ponza, dove ha passato tutta la sua vita.
E' un uomo che ha attraversato buona parte del ventesimo secolo ed un pezzettino del ventunesimo.

Qualche anno fa eravamo andati a passare le vacanze di Natale con lui: mia figlia era in Australia ed un altro nipote era negli Stati Uniti.
Per fare gli auguri ad entrambi ci siamo collegati a Skype, li abbiamo salutati e poi li abbiamo fatti parlare col nonno.
Non dimenticherò mai l'espressione di mio suocero; all'inizio non capiva come fosse possibile vedere su di uno schermo Annalisa da Sydney ed Eugenio da New York , forse pensava ad uno scherzo.
Poi si entusiasmò e parlò con i nipoti e gli fece gli auguri.



Costantino era nato in un'epoca in cui sull'Isola di Ponza non c'era nè l'elettricità nè il telefono e si trovava catapultato nell'era della tecnologia, ma era così aperto mentalmente da accettare di buon grado ogni novità.

Lui, pescatore per tutta una vita, conosceva davvero cosa significava il lavoro durissimo, la lontananza da casa per mesi, la difficoltà per portare qualcosa da mangiare alla famiglia, ma aveva una curiosità naturale per tutto ciò che era nuovo e ciò gli permetteva di vivere appieno ogni giorno della sua vita.

Però quando sentiva qualcuno lamentarsi troppo per i propri problemi, ricordava a tutti, con orgoglio, i "veri " problemi che aveva dovuto affrontare: la famiglia numerosissima, la fatica per raccattare due pezzi di legno per cucinare qualcosa, la mancanza d'acqua, la durissima vita di mare in Sardegna, cominciata ad otto anni...

"Oggi , quando si vuole cucinare, si accende il gas ; io dovevo caricarmi sulla schiena la legna e portarla a casa..."

Questo e altri numerosissimi ricordi ( ovviamente raccontati in dialetto ) richiamavano spesso piccoli capannelli di persone: i figli ed i nipoti per primi, ma anche amici, conoscenti, turisti di passaggio.
Ad ogni persona in visita Costantino regalava un ricordo ed allora si partiva con i racconti della pesca alle aragoste in Sardegna , si continuava con le vicende della guerra fino ad arrivare ai ricordi più lontani, ai genitori, ai nonni, ad una Ponza arcaica, popolata di mogli e figli in attesa del ritorno dei pescatori, ma anche piena di leggende e misteri come i "munacelli", piccoli esseri sovrannaturali che a volte infestavano le case dei ponzesi .



Sono convinta che, se ne avesse avuto la possibilità , sarebbe diventato uno scrittore o un filosofo: chiunque lo ascoltava ne era rapito.

Nella sua semplicità ci ha lasciato un'eredità di conoscenza, cultura e umanità ineguagliabili.
Ha vissuto la sua vita pienamente, con la sua mente lucida, la sua dignità ed i suoi valori solidi come montagne: la famiglia, il lavoro, il rispetto, l'onestà, la generosità e ( perchè no?) il suo amore per la buona cucina.
E' stato un esempio per tutti...e penso che continuerà a parlarci ancora per tanto e tanto tempo.
Chiunque l'abbia incontrato lo avrà sempre nel cuore... 





sabato 9 marzo 2013

La Mano


Ventisette ossa
trentacinque muscoli
circa duemila cellule nervose
in ogni polpastrello 
delle nostre cinque dita.

E' più che sufficiente 
per scrivere Mein Kampf
o Winnie The Pooh 

- Wislawa Szymborska -



Foto di Tina Modotti

mercoledì 6 marzo 2013

Alvin Lee è andato a Casa

Un altro grande del rock se ne è andato e subito i suoi video su you tube si sono riempiti di commenti e di parole di cordoglio.
Il mondo del rock è in lutto.

Cari rockettari dai capelli bianchi: che lo vogliamo o no ogni volta che uno dei "nostri" ci lascia anche un pezzetto della nostra vita ci lascia.

Ciao Alvin, la tua chitarra rimarrà per sempre ; la tua voce, la tua bellezza, la tua passione saranno sempre con noi.

So di averlo già messo questo video ma non mi importa: è il pezzo che ho stampato in testa quando penso a te...è uno dei pezzi che una ragazzina rockettara e ribelle di tanti e tanti anni fa ascoltava con più emozione...grazie Alvin per tutta la bellezza e la passione che ci hai regalato...










Pasta e Vino


Grazie Vino 
grazie Pasta 

le cose sicure nella vita sono poche 
quelle che ti confondono e ti deprimono
...sempre troppe...

per fortuna ci sono loro

basta aprire una scatola
mettere una pentola sul fuoco 
inventarsi un sughetto
di aglio olio e peperoncino 
- due soldi , dieci minuti -

versarsi una generosa dose
di Verdicchio dei Castelli di Jesi
- sicuramente più caro della pasta 
ma prezioso come un gioiello , 
da assaporare LENTAMENTE -


Ed allora
anche una serata solitaria
diventa una cena da re
un'occasione da non dimenticare
un momento da preservare

Io e la mia pasta 
ci raccontiamo tante cose
ed il giallo intenso di questo vino
mi svuota la testa troppo pesante 
e mi libera dalle masturbazioni mentali

dovremmo dire ogni sera 
una preghierina di ringraziamento
non solo a Dio 
ma anche 
alla nostra pasta, al nostro vino...


Essere Italiani
forse non è più di moda
ma sicuramente
una cena così 
ci rende ancora nobili 
e ci eleva al di sopra 
di ogni hamburgher !


- Luciana Figini -






sabato 2 marzo 2013

Nel Sonno


Ho sognato che cercavo una cosa,
nascosta chissà dove oppure persa
sotto il letto o le scale,
all'indirizzo vecchio.

Rovistavo in armadi, scatole e cassetti,
inutilmente pieni di cose senza senso.

Tiravo fuori dalle mie valigie
gli anni ed i viaggi compiuti.

Scuotevo fuori dalle tasche 
lettere secche e foglie scritte non a me. 

Correvo trafelata 
per ansie e stanze
mie e non mie.

Mi impantanavo in gallerie
di neve e nell'oblio.

Mi ingarbugliavo in cespugli di spine
e congetture.

Spazzavo via l'aria 
e l'erba dell'infanzia.

Cercavo di fare in tempo
prima del crepuscolo del secolo trascorso,
dell'ora fatale e del silenzio.

Alla fine ho smesso di sapere 
cosa stessi cercando così a lungo.

Al risveglio 
ho guardato l'orologio.
Il sogno era durato due minuti e mezzo.

Ecco a che trucchi è costretto il tempo
dacchè si imbatte
nelle teste addormentate

- Wislawa Szymborska -

 







Commistioni improbabili


Cos'hanno a che fare la scrittrice tedesca Marlene Haushofer ed il gruppo hip hop finlandese Bomfunk Mc's?
Assolutamente nulla.
O forse...?
Beh, effettivamente nel video "Freestyler" il ragazzo che ne è protagonista sembra muovere il tempo a suo piacimento, facendo ballare o bloccando le persone intorno a lui...
Nel libro "La Parete" della Haushofer una parete invisibile imprigiona la protagonista in una specie di mondo parallelo.
Solo in questo mondo parallelo il tempo continua a scorrere; dietro la parete tutto è immobile.
E la protagonista può vedere ogni giorno come tutto " al di là" sia bloccato, congelato nel tempo.
Sicuramente la scrittrice tedesca aveva in mente la cortina di ferro o una distruzione nucleare quando scrisse questo libro, ma mi piace pensare che si sia anche lasciata semplicemente andare ad inventare un microcosmo dove la protagonista vive con i suoi animali e dove il tempo non ha più significato.


(...) Non riuscivo a vedere cosa lo spaventasse tanto.
In quel punto la strada usciva dalla gola e, per quanto potessi scorrerla con lo sguardo, si snodava pacifica e deserta nel sole mattutino.
Con un gesto irritato spinsi da parte il cane e proseguii da sola.
Per fortuna avevo rallentato l'andatura , impedita com'ero dal cane , perchè dopo pochi passi urtai con violenza la fronte e indietreggiai barcollando.
(...) Sconcertata allungai una mano e toccai qualcosa di freddo e di liscio. una resistenza gelida e levigata , in un punto in cui non poteva esservi altro che aria.
Riprovai una seconda volta , esitando, e di nuovo la mia mano si posò come sul vetro di una finestra.
Poi udii un battito forte e mi mi guardai attorno , prima di capire che era il pulsare del mio cuore a rimbombarmi nelle orecchie.
Il mio cuore si era spaventato ancora prima che io me ne rendessi conto.

( da "La Parete" - di Marlene Haushofer )





Disco Volante






Tranquilli, non ho nessuna intenzione di:

- scusarmi perchè è da tanto tempo che non scrivo
- parlare di Grillo o di Berlusconi
- parlare del papa e del suo probabile successore
- parlare della crisi...ecc...ecc...

Anch'io, come tanti in questi giorni, mi sono presa la mia buona dose di depressione profonda, smarrimento,voglia di emigrare ( ah! 20 anni meno e forse lo facevo!) e chi più ne ha più ne metta.

Paura del futuro? Una montagna!
Incertezza quotidiana? Attanagliante!

E allora che fare?
Io lo so: giocare, giocare, giocare...con la musica, con le parole, con i video, con i ricordi...
Continuate a seguirmi, sono tornata.
Non posso cambiare le sorti dell'Italia, ma posso provare a farvi divertire.
...e chissà che un disco volante prima o poi non passi davvero da queste parti...