Devo mettere in acqua la mia barca. Le ore trascorrono languide sulla riva - povero me! La primavera è fiorita e ha preso congedo. Io aspetto e indugio portando il peso di futili fiori appassiti. Le onde si sono fatte rumorose e nel viale ombreggiato sulla riva le foglie gialle volteggiano e cadono.
In quale vuoto si perde il tuo sguardo ?
Non senti un richiamo percorrere l'aria con le note di un canto lontano che giunge dall'altra riva ?
Sono passati già 3 anni , ma ancora mi
ricordo con emozione il concerto dei Depeche Mode a Milano
nell'estate del 2009.
Di loro ho sempre apprezzato la musica,
i video geniali ed il carisma di Dave Gahan , front man del gruppo
che , in senso positivo o negativo, ne ha sempre influenzato le
vicende.
Ritornato dal suo inferno personale Dave è riuscito a rimettersi in pista ed a riportare la band ai suoi fasti iniziali.
Il concerto del 2009 ne è stato una prova: elettronico, elettrizzante, immaginifico ed ipnotico, nella migliore tradizione dei grandi Depeche.
Il loro nome deriva da un'omonima
rivista di moda francese e potrebbe essere trodotto come
“gazzettino/dispaccio/di moda”.
I Depeche Mode sono un gruppo musicale
elettronico britannico, venuto alla ribalta agli inizi degli anni
ottanta e con alle spalle una carriera musicale trentennale che ha
abbracciato diversi generi musicali, tra i quali il pop rock, la new
wave, la dance.
La rivista Rolling Stone li ha definiti
“la quintessenza della musica elettronica degli anni 80”.
Durante la loro carriera hanno venduto
milioni di dischi, organizzato tour e concerti in tutto il mondo;
nonostante ciò ( o forse proprio a causa di ciò ) spesso sono
caduti , come si dice, “dalle stelle alle stalle”.
Il primo grosso periodo di crisi si
ebbe agli inizi degli anni 90 ed era dovuto principalmente all'enorme
stress di un anno intero di live
senza soste.
Problemi di
depressione, incomprensione tra i membri del complesso e soprattutto
la tossicodipendenza di Dave minano nel profondo la coesione del
gruppo.
Per Dave Gahan
inizia un periodo estremamente difficile, che lo porterà a sfiorare
più volte la morte.
Anche gli altri
membri della band hanno i loro problemi di salute, di droga e di
alcool , ma Dave sembra davvero ad un passo dalla morte.
Agli inizi del 1995
tenta il suicidio.
Il 28
Maggio 1996 un'overdose di speedball
( cocaina più eroina)lo
conduce praticamente alla morte clinica per tre minuti, prima di
essere rianimato.
In seguito verrà
ricoverato in un centro specilistico dove riuscirà a
disintossicarsi.
La rinascita ,
molto lenta, si ha a partire dal 2001, quando appare l'album “
Exciter” ed i concerti ricominciano, con successo sempre crescente.
Da allora i Depeche
Mode sono ripartiti e Dave Gahan è tornato dal suo inferno personale
, praticamente rinato e pronto a fare musica ancora per altri anni.
I testi di alcune
loro canzoni però raccontano ancora oggi i drammi attraverso i quali
i membri della band, e Gahan in primo luogo, sono passati.
“Un angelo mi guidava quando ero cieco
Ho detto “Riportami
indietro, ho cambiato idea”
Ora credo
Sono stato strappato dalla stanza più nera...
...Semplicemente, tieni duro
Soffri
bene
A volte è difficile
È difficile ammetterlo … “
Lo spiraglio dell'alba respira con la tua bocca in fondo alle vie vuote. Luce grigia i tuoi occhi, dolci gocce dell'alba sulle colline scure. Il tuo passo e il tuo fiato come il vento dell'alba sommergono le case. La città abbrividisce odorano le pietre - sei la vita, il risveglio.
Stella perduta nella luce dell'alba, cigolio della brezza tepore, respiro - è finita la notte.
Quando eravamo ragazzi ben pochi di noi avevano una cameretta propria nella quale rifugiarsi.
Per passare qualche momento da soli, per ascoltare la musica o leggere in pace "Diabolik" o "Kriminal" bisognava inventarsi i luoghi.
Si approfittava della mancanza momentanea dei genitori per chiudersi in bagno o andare in solaio.
Io a volte mi chiudevo nella stanza dei miei, che aveva un piccolo balcone che dava sulla strada.
Ricordo il letto e la specchiera in stile un pò rococò e mi rivedo sul balcone col mio giradischi a tutto volume.
Avevo appena comprato il 45 giri "Anna" di Lucio Battisti e, dopo averlo ascoltato almeno 100 volte e altrettante volte averlo fatto ascoltare a chiunque passasse per la via Madonnina, decisi di passare a quello che allora si chiamava "lato B" ( che non c'entra niente con le parti posteriori rifatte delle cantanti o delle attrici ).
Il "lato B" era "Emozioni" ; incredibile, vero? Una delle canzoni italiane più belle in assoluto era nata come retro di "Anna".
"Anna" in molti forse se la sono dimenticata, "Emozioni" credo che nessuno possa mai scordarla.
Ricordo le mie "emozioni", appena il pezzo incominciò.
Lucio Battisti stava parlando delle "mie" emozioni e delle emozioni dei ragazzi di allora e di ogni tempo.
Un brivido inspiegabile mi percorse la schiena: questo cantante sapeva parlare dell'anima e dei suoi segreti.
All'epoca non c'era molta attenzione verso i "problemi adolescenziali".
Quell'età veniva semplicemente chiamata "età della stupidera" e tale definizione alquanto casalinga veniva usata per spiegare tutte le "stranezze" e le "deviazioni" legate all'età adolescenziale.
Punto.
Nessun genitore si sarebbe mai sognato di parlare con i propri figli dei loro problemi.
Non per cattiveria, per carità, semplicemente perchè nessuno aveva la minima idea che tali problemi esistessero, neppure i ragazzi stessi.
Io penso di essermi resa conto di queste "inquietudini" proprio ascoltando "Emozioni"; prima non ne ero molto consapevole.
Per dirla alla Joyce fu una vera e propria "epiphany", una rivelazione su me stessa e sulle mie pulsioni interiori.
Da allora Lucio Battisti mi ha sempre accompagnata: mi elettrizzavo in discoteca o ascoltando i Deep Purple, ma quando avevo bisogno di ritrovarmi e di chiudermi un pò in me stessa bastava ascoltare i suoi dischi e fare finta che il resto non esistesse...
Cammino a piedi lungo la via Madonnina di Varedo e provo a ricordare tutti i negozi ed i bar che si affacciavano su questa strada negli anni '60-'70-'80.
All'inizio della via c'è il bar "Nunin" , l'unico ancora aperto da quegli anni.
Poi per il resto si prosegue con i ricordi: subito a sinistra c'era la mitica latteria, punto di incontro per i ragazzi di una volta.
Ricordo che c'erano sempre dei tavolini fuori ai quali si sedevano i bellimbusti di turno a osservare e commentare le ragazze di passaggio.
Poi c'era il calzolaio , il salumiere "Miotto" e, più avanti, l'osteria.
Al sabato sera, alla chiusura del locale, c'era sempre un gran via vai sulla via Madonnina di uomini in bicicletta che cantavano o litigavano dopo avere fatto "il pieno".
In questa osteria vendevano anche il gelato in cono: 25 lire quello piccolo, 50 lire il più grosso.
Tornando verso piazza della Chiesa c'erano una drogheria, il macellaio, le fruttivendole ( erano due sorelle ) e la mitica "Lufetta", negozio di merceria dove potevi trovare di tutto, dalle mutande alle saponette.
A lato della piazza della chiesa c'era la cartoleria "Colleoni", dove tutti i ragazzini della zone si rifornivano di quaderni, penne e fogli di protocollo.
Io sono sempre stata una patita della carta e dello studio e riesco a ricordarmi il profumo di fogli e quaderni che si sentiva nel negozio.
Oggi è rimasto solo il panettiere all'angolo.
Sulla via Madonnina non esistono più nè negozi, nè locali.
Non è una caratteristica solo di questa via, ovviamente; in tutti i paesi del circondario ci sono delle strade che una volta erano piene di negozi e bar e che ora sono dei luoghi desolati.
Sono troppo "retrograda"? Sono troppo nostalgica ?
Ebbene , lo ammetto: sono una che non si trova a proprio agio nei centri commerciali, neppure in estate con l'aria condizionata.
Potete raccontarmi fin che volete che è meglio oggi, che è meglio comprare paccottiglia a poco prezzo e stare belli freschi in questi luoghi-non luoghi.
Io dico che potevamo fermarci ai supermercati e all'Upim ( ve lo ricordate? Ha chiuso anche quello), non era necessario riempire i nostri paesi di mega centri commerciali anonimi e, diciamolo, brutti.
La spersonalizzazione poi è terribile: una volta con il negoziante si parlava e ci si rapportava, c'erano quelli antipatici e quelli simpatici, ma erano comunque PERSONE.
Oggi è tutto uguale : le persone, i marchi in vendita, tutto assolutamente identico e spersonalizzato.
E le vie dei paesi, causa anche la terribile crisi, sono sempre più vuote e tristi...
Era davvero questo che volevamo per i nostri paesi?
E' sacrosanto continuare a celebrare e ricordare i nostri mostri sacri, però ogni tanto un tuffo nel presente non fa così male.
Nonostante la crisi e la mancanza di idee qualche buon gruppo esiste ancora , qualche complesso che produce buona musica si fa ancora sentire.
Mi sembra di sentirvi (" Troppo commerciale" , "Già sentito", "Niente di originale"...ecc).
Va bene, forse avete ragione, ma secondo me il buon rock esiste ancora, forse un pò più commerciale ma sicuramente piacevole da ascoltare.
Un piccolo esempio è quello dei Kasabian, un gruppo rock britannico che si è formato nel 1997 a Leicester.
Il loro primo disco è uscito nel 2004 ed ha ottenuto un buon successo.
Il loro stile è a metà tra il rock anni sessanta/settanta e l'elettronica; anche l''influenza dei led Zeppelin risulta evidente.
Ultimamente stanno ottenendo successo anche al di fuori del Regno Unito e stanno diventando una delle band più famose in Europa.
Ascoltate questo pezzo e ditemi se non sono forti.
Largo ai giovani,santo cielo !
Un altro gruppo interessantissimo sono i Franz Ferdinand, che prendono il loro nome proprio da quel famoso arciduca.
Sono un gruppo indie rock scozzese di Glasgow che si è formato nel 2003.
New wave, funk ed elettronica contrassegnano la musica di questo gruppo che, nel corso degli anni, è diventato famoso in tutto il mondo, anche grazie alla bravura e al carisma del suo front man, Alex Kapranos.
Dal 2003 in poi la band ha venduto milioni di dischi e ha avuto riconoscimenti in tutto il mondo.
Qui vi propongo uno dei suoi pezzi più famosi,"Take me out" ma vi consiglio di ascoltare anche altro.
Fu là nei giardini dei salici che io e la mia amata ci incontrammo Ella passava là per i giardini con i suoi piccoli piedi di neve. M'invitò a prendere amore così come veniva, come le foglie crescono sull'albero; Ma io, giovane e sciocco, non volli ubbidire al suo invito. Fu in un campo sui bordi del fiume che io e la mia amata ci arrestammo, E lei posò la sua mano di neve sulla mia spalla inclinata. M'invitò a prendere la vita così come veniva, come l'erba cresce sugli argini; Ma io ero giovane e sciocco , e ora sono pieno di lacrime.
- William Butler Yeats- (" Down by the salley gardens..."- traduzione di Roberto Sanesi)
" Ho riflettuto molto sulla nostra rigida
ricerca, mi ha dimostrato come ogni cosa sia illuminata dalla luce
delpassato…
dall'interno guarda l'esterno, come dici tu alla rovescia… in
questo modo io sarò sempre lungo il fianco della tua vita e tu sarai
sempre lungo il fianco della mia vita ".
" Io non so cosa fare, Jonathan, e
desidero che mi dica cosa tu pensi che sia la cosa giusta. So che non
è necessario che ci sia una cosa sola giusta. Potrebbero esserci due
cose giuste. Potrebbero non esistere cose giuste".
Alle origini del mio amore per la musica rock e pop non ci sono i Led Zeppelin.
Devo tornare indietro ancora di qualche anno ( oddio ! Un vero e proprio viaggio nella Preistoria! ), quando avevo 12 o 13 anni ed ero una fanatica frequentatrice delle giostre di paese, per la precisione degli autoscontri, per i quali avevo un'insana passione.
Ricordo che si cominciava con la festa di Palazzolo a settembre e poi si proseguiva con quella di Varedo in ottobre. Occasionalmente capitava di andare anche a quella di Desio o Cesano Maderno.
In queste feste le giostre la facevano da padroni e principalmente gli autoscontri e i "dischi volanti".
Qualcuno più temerario passava i pomeriggi sui "calci in culo".
Io ci ho provato solo una volta: una bella vomitata e l'avventura alle "catene" (ma qual'è il nome in italiano di questa giostra terribile?) era già belle che finita.
I primissimi brani in inglese, ancor prima di "Per Voi Giovani" li ho ascoltati sulla pista degli autoscontri : si chiamavano "In the Summertime" dei Mungo Jerry o "Yellow River"dei Christie.
Il periodo delle feste di paese era quello immediatamente precedente all'inizio delle scuole ed era un modo per ritrovare gli amici , divertirsi e cercare di dimenticare quello che ci aspettava: un altro lunghissimo anno scolastico, un altro lunghissimo inverno.
" In the Summertime", era il simbolo di questa voglia di divertimento e di "prolungamento" dell'estate.
Ricordo le risate fragorose di mio padre quando vide i Mungo Jerry alla televisione; io me la presi a male, ma effettivamente il tizio coi basettoni enormi e quello che suona la bottiglia sembravano far parte di un circo più che di un complesso pop.
Il ricordo di " Venus " degli Shocking Blue è invece legato al mio primo giradischi .
Avevo da poco cominciato a studiare l'inglese alle scuole medie ed ero affascinata dal suono delle parole
" I'm your Venus, I'm your fire , your desire..."
Le parole che non capivo le inventavo o le imparavo a memoria così come le sentivo, senza sapere cosa dicessi.
Così come "Emozioni" di Lucio Battisti il 45 giri degli Shocking Blue si consumò a forza di suonarlo...e penso che mia madre fosse davvero felice quando finalmente il disco non fu più ascoltabile.
E il giradischi? Un giorno si ruppe e nessuno riuscì più a ripararlo...una tragedia!
Per fortuna , di lì a poco, arrivò il "mangiacassette" della Philips e per qualche tempo non feci che registrare canzoni su canzoni di tutti i generi e i tipi.
L'impianto stereo "serio" sarebbe arrivato solo dopo qualche anno, ma avrebbe trionfato in casa per anni e anni a venire...
Eccomi di nuovo!
Rinfrancata dalla temperatura un pò più sopportabile e dai risultati dei miei studenti all'esame di maturità (tre ragazzi sono usciti con 100! Bravi bravi !) mi rimetto a scrivere di musica e di altro.
Ieri ho fatto un piccolo lavoro di "revisione" su tutti i miei post e mi sono accorta che molti dei video inseriti nel mio blog erano spariti: motivi di copyright oppure diciture del tipo "non più accessibile" oppure "bloccato nel vostro paese" e simili.
Ho passato un'ora buona a far scorrere i video e a sostituirli con altri "accettati".
Qualcuno mi sa dire per quale motivo sta succedendo questo?
Ammetto la mia ignoranza , ma mi sembra assurdo bloccare o eliminare dei semplici video musicali !
Se qualcuno mi può aiutare a capire sarei lieta di leggerlo !
Bene, rompiamo il ghiaccio e ricominciamo.
Per cominciare un piccolo gioiello del passato , giusto per farci venire un pò di nostalgia e per farci un pò riflettere sul tempo e sulla vita...
Per ogni cosa ...
c'è
la sua stagione,
ed un tempo per ogni cosa sotto il cielo...
Un
tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e
un tempo per sradicare
un tempo per uccidere e un tempo per
guarire,
un tempo per ridere e un tempo per piangere
Per
ogni cosa ...
c'è la sua stagione...
Un tempo per
costruire e un tempo per demolire
un tempo per ballare e un tempo
per rattristarsi
un tempo per gettare sassi e un tempo per
raccoglierli
Un tempo per amare, un tempo per odiare
un
tempo di guerra, un tempo di pace...
Un tempo per vincere, un tempo per perdere
un
tempo per strappare, un tempo per cucire,
un tempo per amare, un
tempo per odiare
un tempo per la pace, giuro che non è troppo
tardi...
( Alcune frasi tradotte dalla canzone "Turn Turn Turn" dei Byrds )