lunedì 26 agosto 2013

And the Winner is...5

Se dico Rolling Stones viene subito in mente Mick Jagger, se penso ai Doors subito vedo il viso di Jim Morrison.
E' indubbio che molti complessi non sarebbero mai esistiti senza i loro frontmen: cosa sarebbero stati i Guns and Roses senza Axel, i Led Zeppelin senza Robert Plant , i Depeche Mode senza David Gahan?
E le frontwomen?
Se ne parla poco, eppure sono state l'anima dei gruppi musicali ai quali appartenevano.
Ma, essendo donne, si tende a dimenticarsene...oh che novità!
Allora facciamo una piccolissima carrellata:

Primo Posto: Grace Slick
Anima e simbolo dei Jefferson Airplane, voce potente e armoniosa, nonchè uno dei simboli di Woodstock e del movimento hippie; senza di lei i Jefferson non sarebbero stati i Jefferson!
Era una donna affascinante dalla voce potente e con una presenza scenica unica: una delle poche, all'epoca, che potessero eguagliare il carisma di Janis Joplin.






Secondo Posto: Stevie Nicks
Sia da solista che con i Fleetwood Mac è una delle artiste americane che hanno venduto più dischi al mondo.
La sua voce particolare e incisiva ha contribuito a rendere i Fleetwood una delle band rock più conosciute al mondo; la sua bellezza e la sua grinta hanno fatto il resto.





Terzo Posto: Annie Lennox
Fondatrice e componente del gruppo degli Eurythmics si è sempre distinta per la voce, molto potente in alcuni brani ed estremamente raffinata in altri.
Carismatica, energica , un pò androgina ma molto spesso sensuale e femminile, è una delle voci migliori  degli anni 80.









Bentornati!

Mi piace dare questo augurio a tutti utilizzando il video di un giovanissimo cantante inglese, John Newman, che è diventato famosissimo quest'estate con il suo singolo Love me Again.
John, a soli 22 anni, è già diventato una promessa della musica inglese.
All'età di quattordici anni comincia a suonare la chitarra e a scrivere le sue canzoni, impara subito a registrarsi e a produrre i suoi brani da solo.
A 20 anni si trasferisce a Londra, dove crea un gruppo, si esibisce dal vivo e firma un contratto con la Island Records.
Nel frattempo collabora con il gruppo dei Rudimental.
Il brano è accattivante e pieno di ritmo e John ha grinta da vendere ed una voce davvero interessante.
Inoltre si impone per il suo stile davvero originale: si rifà un pò ai vecchi miti del rock and roll ma con una interpretazione del tutto personale.
Il video è un pò retrò ma affascinante e secondo me ripropone la storia di Romeo e Giulietta.
I due ragazzi appartengono probabilmente a due famiglie o due gruppi di persone rivali, quindi è quasi impossibile per loro avere una storia d'amore insieme.
Il finale del video è tragico, anche troppo secondo me, ma del resto la storia di Romeo e Giulietta ha una fine tragica.
Enjoy! 




domenica 4 agosto 2013

Trenta Anni fa...



Il nostro Motore di ricerca


Wikipedia





Il social Network




Il Cellulare




I Download musicali



Gli Sms


...avete qualche altro suggerimento?



venerdì 2 agosto 2013

Il mio Senno

Se avessi le ali
solleverei la folla
dei miei pensieri
e li farei cavalcare
al di sopra delle nuvole

Potrei volare
e liberare i suoni
e le parole

Camminerei velata
nell'apparenza bianca
dei cirri ingannevoli

Aprirei la testa
alla pioggia purificatrice
laverei la mente
la asciugherei al sole

Inevitabile

Morire dentro vivendo

Un sogno realizzabile?
Mettersi a testa in giù
e farsi trascinare
dalle onde del tempo
nella inconsistenza
nella perdita tangibile
della razionalità

Astolfo attende
e lascia un posto sul carro
per la mia mente inferma

Portami sulla luna
ma, ti prego
non atterrare

Del mio senno non so che farne

- Luciana Figini - ( scritta nel 1986 )








Astolfo sulla Luna ( Parafrasi )
da “ L'Orlando furioso “ - Canto XXXIV, ottave 82-83-84 


82 – (…) Poi giunse dove stava ciò che a noi sembra sempre di avere, tanto che mai per esso si son fatti voti a Dio; parlo del senno: ve n’era lì una montagna, da sola molto più grande di tutte le altre cose fin qui descritte.

83 – Era come un liquido leggero e fluido, destinato a evaporare, se non tenuto ben chiuso; e si poteva vedere raccolto in varie ampolle, quale più quale meno capiente, destinate a quello scopo. La più grande di tutte era quella in cui era stato versato il grande senno del folle signore di Anglante (Orlando); e fu riconosciuta in mezzo alle altre, perché c’era scritto all’esterno: “Senno d’Orlando”.

84 – E allo stesso modo tutte le altre riportavano scritto il nome di coloro ai quali il senno, era appartenuto. Il valoroso duca (Astolfo) vide l’ampolla che conteneva gran parte del suo; ma lo fecero meravigliare molto di più le ampolle di molti che credeva non ne fossero quasi per niente privi, mentre lì era evidente che in realtà ne avevano poco, perché ce n’era una grande quantità in quel luogo.








 

Un piccolo grande Uomo

Una notizia secondaria, un trafiletto nella cronaca milanese, un incidente mortale come tanti.
Leggo la storia di questo sconosciuto, Walter Albisetti, che è morto mercoledì 31 Luglio per un tragico, quanto incredibile incidente: mentre stava tagliando una siepe si ferisce gravemente e muore dissanguato.
Non sto a dire altro sull'incidente, uno dei tanti che riempiono i giornali di questo agosto torrido.
Scopro però che lo sconosciuto tanto sconosciuto non è : Walter Albisetti era stato tra i fondatori di Radio Montevecchia e del Bloom di Mezzago, storico locale di musica live dove sono passati anche i Nirvana.


Il poster del Concerto dei Nirvana al Bloom


Il Bloom è stato aperto nel 1987 a Mezzago, in Brianza.
E' un locale tuttora attivo con i suoi concerti dal vivo, ma anche con le sue proiezioni cinematografiche d'essai.
All'interno del Bloom si tengono anche concorsi musicali, corsi, mostre d'arte e di fotografia.
Si è sempre distinto per lo spazio riservato alle nuove proposte e alle sperimentazioni ed è stato uno dei punti di riferimento italiano per la musica rock alternativa, soprattutto negli anni Novanta.




Radio Montevecchia nacque alla fine degli anni Settanta e divenne da subito una delle più importanti radio "libere" dell'epoca in Lombardia.
Dava molto spazio all'informazione ed alla musica d'avanguardia, anche se lasciava comunque molto spazio anche alla musica commerciale (...uno dei motivi per cui la preferivo a Radio Popolare...)
Ricordo tanti dibattiti , ma anche tanta, tanta buona musica.



Leggo che Walter Albisetti era un famoso ortopedico, che aveva tenuto per anni un corso di laurea in Tecniche ortopediche e che era spesso impegnato in missioni umanitarie, ultimamente in Congo ed in Kosovo.
Era una persona generosa, insomma, uno che si spendeva per gli altri e con una grande passione per la musica.
Al Bloom non ci sono mai stata, ma Radio Montevecchia l'ho ascoltata per anni e vi assicuro che allora ascoltare le "radio libere" non era solo avere un passatempo, ma significava sentirsi parte di qualcosa, essere dentro una comunità che condivideva passioni, idee e amore per la musica.
Allora non c'erano i social networks e le radio erano essenziali per condividere, comunicare, proporre, discutere ed ascoltare nuovi gruppi e cantanti.
E se ciò è stato possibile lo dobbiamo anche ai piccoli grandi uomini come Walter Albisetti, al loro entusiasmo e alla loro capacità visionaria.