mercoledì 20 maggio 2015

Tra Mengoni e Toro Seduto


Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. 
Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro.
Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. 
È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità. 

                                                - Toro Seduto -




venerdì 1 maggio 2015

God save the Queen






Il 7 maggio i cittadini britannici voteranno per le elezioni legislative.
Leggo su "Internazionale" le opinioni ed i commenti preoccupati di alcuni giornalisti inglesi e cerco di capire cosa sta succedendo.

Non sono mai stata una grande esperta di politica e spesso "getto la spugna" di fronte ad alcune grandi questioni internazionali che non riesco a comprendere completamente ( se non con l'aiuto di mio marito ), ma i problemi dell'Inghilterra sicuramente li voglio capire.
Insegno inglese da quasi 30 anni e dal lontanissimo luglio del 1974,data del mio primo viaggio in Inghilterra con i soldi di una borsa di studio, il Regno Unito e Londra hanno sempre avuto per me una fortissima valenza simbolica, hanno sempre rappresentato un'idea di libertà, di tolleranza e di apertura mentale.
Potrei citare e commentare esempi a decine, dagli ultimi hippies visti a Hyde Park nel 1974 ad una fiera benefica di organizzazioni islamiche vista a Trafalgar Square nel 2008.
Ma cerchiamo di procedere con ordine, anche se mi sarà un pò difficile, perchè già si affacciano alla mente decine di immagini e di idee diverse.

In questo periodo storico in Inghilterra ci sono gli stessi problemi che si possono trovare in tutta Europa: crisi economica, disoccupazione, crisi di rappresentanza politica, xenofobia, problemi sociali, violenza, impoverimento della classe media.
Lasciamo un attimo da parte Londra, dove ancora sembra che tutto vada a gonfie vele e che è tuttora una delle città più importanti e avanzate del mondo.
Nei sobborghi di Londra ed in altre parti dell'Inghilterra, della Scozia, del Galles e dell'Ulster i problemi di tutti i giorni e l'ostilità verso la politica sono dei dati certi.
Durante i miei soggiorni in famiglia nel Regno Unito con i miei studenti ho potuto vedere realtà di tutti i generi: dal ricco manager di Brighton con la casa progettata da un archistar alla cantante pensionata di un sobborgo di Londra che arrotonda la pensione dando ancora lezioni di piano e di canto alla tenera età di 78 anni.
Ho visto bande di ragazzini di Oxford aggirarsi ubriachi sugli autobus e cercare di prendere a botte i miei studenti solo perchè italiani.
Ho visto due teenager di circa 15-16 anni completamente fatti di non so cosa alla fermata di un autobus a Brighton alle 8,30 di mattina ed un gruppo di ragazzi su un aereo diretto a Milano con le borse piene di gin e whisky acquistati al duty free shop e bevuti abbondantemente durante la traversata aerea.





Voglio dire che alcuni commenti fatti dai giornalisti inglesi non mi sorprendono affatto: parlano di una popolazione arrabbiata con la politica, stremata dalla crisi economica e a cui non importa più nulla della politica.
Parlano di fasce della popolazione giovanile sempre più emarginate e dedite all'alcool.
Parlano di Nigel Farage e della possibilità che il suo Ukip, partito euroscettico e xenofobo che fece il pieno di voti alle elezioni europee, possa battere i tory e i laburisti a queste elezioni.
Mi spaventa l'idea che la nazione dove praticamente è nato il concetto di democrazia possa subire una tale involuzione.
Si parla con insistenza di un referendum per uscire dall'Europa e la Scozia sembra stia solo aspettando questo per richiedere di nuovo l'indipendenza dal Regno Unito.

 C'è una frase che mi colpisce in uno di questi articoli: " Se non troviamo idee e cose da vendere al resto del mondo, siamo finiti ".
Penso alla nostra Italietta e al fatto che, nonostante tutto, noi ancora produciamo e commercializziamo molti prodotti nel mondo, i nostri ragazzi viaggiano e studiano le lingue, cercano lavoro e aprono attività.
Mi chiedo se, a parte la situazione eccezionale di Londra, la gente non stia peggio in Inghilterra che in Italia.
Ovviamente non so dare una risposta a tale domande, ma a pelle, e per quello che ho potuto vedere nei miei viaggi nel Regno Unito, penso che i giovani italiani siano spesso più creativi, adattabili e istruiti di quelli inglesi.

Prendiamo il fattore studio delle lingue: in tutto il mondo si cerca di studiare le lingue straniere, perchè viviamo in un villaggio globale e per vivere, lavorare, creare, aprire attività, commercializzare prodotti, abbiamo bisogno di sapere le lingue. Anche negli Stati Uniti sono costretti a studiare almeno lo spagnolo, visto che una buona parte della popolazione degli States è di origine ispanica.
Secondo uno studio apparso qualche anno fa gli inglesi invece le lingue straniere non le studiano.
Mi direte: e chi glielo fa fare? Sanno già l'inglese!
Ok, ma studiare una lingua straniera non significa solo studiare la lingua, significa studiare un'altra cultura, capire una mentalità diversa dalla tua e magari riuscire a vendere delle cose a chi, appunto, ha un background culturale diverso dal tuo!
Il fondatore della Diesel, Renzo Rosso, non sarebbe mai riuscito a vendere i suoi jeans agli americani, se non ne avesse conosciuto la lingua e la mentalità!

Ma riprendiamo il filo ( se ci riesco ).
Io spero che le elezioni del 7 Maggio non siano un disastro per l'Inghilterra e che questa grande nazione possa riprendersi e riesca a non farsi travolgere dal qualunquismo, dalla xenofobia e dalle spinte antieuropeiste.
E' la nazione che ha introdotto il sistema bicamerale nel mondo, è il paese della tolleranza e del dialogo politico rispettoso delle parti .
A partire dalla Magna Carta fino ad arrivare ai Beatles, Londra e l'Inghilterra hanno sempre rappresentato la fucina delle nuove idee, la possibilità di cambiare lo status quo e di accettare chi non la pensa come te, riuscendo però ancora oggi a mantenere la propria identità, attraverso le proprie tradizioni, i propri cerimoniali e la figura mediatrice di una formidabile regina Elisabetta II.
Spesso mi trovo a criticare gli inglesi, perchè troppo pieni di sè e sprezzanti verso altri popoli, ma sicuramente da una deriva politica e culturale del Regno Unito avremmo tutti molto da perdere.




Come la maggior parte dei miei compatrioti ho la ferma convinzione che Dio sia un inglese e che molto probabilmente Gesu' Cristo abbia studiato a Oxford.

-  Laurence Olivier -