sabato 26 maggio 2012

La Privacy è ancora un valore ?





George Orwell quando era reporter della BBC


Come tutti gli anni , verso la fine dell'anno scolastico, introduco George Orwell e "1984".
Di solito leggo qualche brano in classe, lo commento coi ragazzi e poi faccio vedere un documentario di Discovery Channel sulla personalità di Orwell e sugli impressionanti collegamenti tra il suo romanzo e la vita odierna.
George Orwell, come tanti grandi scrittori , è stato un grande profeta .
In "1984" ha previsto tante cose che poi sono successe ai giorni nostri.
Una di queste è la perdita di privacy.
Gli abitanti di Oceania, uno stato totalitario in un futuro che Orwell immagina molto cupo e pauroso , sono  perennemente controllati fuori e dentro i loro appartamenti.
La polizia in elicottero provvede a pattugliare le case di Londra e a controllare i movimenti dei suoi abitanti .
All'interno di ogni appartamento un congegno simile ad una televisione con telecamera incorporata (è chiamato "telescreen" ) provvede a trasmettere i notiziari del partito al governo e a controllare ogni movimento degli inquilini della casa.




Nel documentario scorrono le immagini di Winston Smith , il protagonista del romanzo, e dei suoi sforzi per ritagliarsi un piccolo spazio di privacy nella casa perennemente sotto l'occhio di "Big Brother" , entità misteriosa che non corrisponde ad una persona reale , ma che è l'anima stessa di Oceania.
Poi seguono i collegamenti con la nostra realtà odierna: anche noi, come Winston, siamo perennemente controllati e sempre rintracciabili, tramite le telecamere poste in ogni luogo, attraverso i nostri telefonini, le nostre carte di credito e Internet.
Fino all'anno scorso , al momento di commentare insieme il documentario, c'era sempre qualche studente che rimaneva impressionato da questa gigantesca perdita di privacy che stiamo subendo tutti .
Quest'anno nessuno era scandalizzato minimamente dalla cosa, anzi alcuni ragazzi sostenevano l'importanza di questo controllo continuo per motivi di sicurezza.
Al momento la cosa mi ha un pò spiazzata, poi sono andata a casa e ci ho pensato un pò su.
Ma la privacy per noi è ancora un valore?
Io stessa, che ci tengo tantissimo, mi sono fatta convincere dopo anni ad aprire un blog e comunque a pubblicare alcune mie poesie e ad esprimere delle idee "in pubblico".
Se vado a vedere tanti altri blog mi accorgo che c'è gente che non si limita ad esprimere delle idee, ma che pubblica tutte le foto possibili della propria famiglia , commentando giorno per giorno i progressi dei propri figli o notizie riguardanti i propri amici.
Tanti ragazzi ( e tanti adulti ) hanno Facebook : molti lo usano in modo "sano" , limitandosi appunto ad uno scambio di informazioni e di idee, ma altri, accidenti, lo usano proprio come una vetrina ed espongono in pubblico tutto il possibile.



                                                



Ci sono delle donne e delle ragazze che postano foto in cui sono ritratte in pose da vamp; padri e madri di famiglia che non si fanno scrupolo ad inviare foto dei loro figli e a raccontare i fatti propri senza nessun problema.
Ma allora , mi chiedo ritornando al titolo, ha ancora senso parlare di privacy, ha ancora valore la privacy?

...io non so dare una risposta, ma sicuramente posso constatare che il mondo inventato da Orwell non solo si è davvero avverato, ma è andato oltre ogni immaginazione.
La realtà ha superato di gran lunga la fantasia...e questo non è un pensiero molto piacevole...




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