domenica 6 maggio 2012

Janis, Grace e le altre



Quando si parla di musica degli anni settanta l'unica donna che immediatamente viene in mente è Janis Joplin.
Molti , probabilmente, la ricordano più per la sua prematura morte che per l'incredibile bravura.
Sesso, droga e rock and roll, club dei 27 e così via .
Eppure , anche da morta, Janis fatica molto a trovare il proprio spazio, stretta com'è tra Jim Morrison, Jimi Hendrix e Brian Jones.
Gli anni sessanta - settanta non sono stati un periodo facile per le musiciste.
Nel jazz e nel soul avevano un loro ruolo ; anche nella musica da discoteca erano presenti e molto considerate.
Nomi come Aretha Franklin, Ella Fitzgerald, Tina Turner ma anche Donna Summer o Gloria Gaynor, ognuna col proprio stile e talento diverso, erano nomi conosciutissimi .
Il mondo del rock e del pop invece era un territorio per soli uomini.
Dobbiamo essere grate a Janis Joplin ,a Grace Slick e alle altre se , piano piano , quel mondo si è aperto anche alle donne.
Dunque , Janis, che dire?
Una voce come ce ne sono state poche: calda, quasi accogliente in alcune canzoni, affilata come la lama di un coltello in altre, a volte dolcissima e a volte quasi stridente, con degli acuti mozzafiato ed una potenza rara.
E poi lei, con la sua grande personalità, con il suo carisma e forse col suo dolore mascherato dalle sue acconciature bizzarre e dalla sua energia apparentemente inesauribile.






Un'altra grande rocker del tempo fu Grace Slick : da sola o con i Jefferson Airplane , si distingueva per la voce dal tono caldo, deciso e sensuale.
Si distingueva anche per la grande bellezza ed il grande impatto sul palco.
I Jefferson Airplane furono uno dei complessi più famosi dell'epoca e , come Janis Joplin e molti altri , parteciparono al concerto di Woodstock, come si può veder dal filmato qui sotto.
Molti dei testi delle canzoni dei Jefferson Airplane trattavano di temi sociali o parlavano contro la guerra in Vietnam . Anche per questa ragione erano uno dei gruppi più seguiti all'epoca.






Un posto a parte lo aveva Joni Mitchell , con la sua voce da usignolo e le atmosfere dolci e rarefatte delle sue canzoni.
Joni bisognava ascoltarla con calma e lasciarsi trasportare dalla dolcezza della sua musica e della sua voce .
Il suo album capolavoro di allora si chiamava "Blue" e , tanto per cambiare, la prima volta lo ascoltai, praticamente per intero, su "Per Voi Giovani".
Anche negli anni ottanta Joni ha cantato delle canzoni davvero belle : il suo album "Dog eat Dog" ( che ho ancora) era davvero notevole e la canzone dedicata a John Lennon, "Impossible Dreamer" davvero commovente.
Ma lo spirito vero di Joni rimane , a mio parere, nei  pezzi tratti da "Blue", come quello che segue.








Patti Smith è , secondo me, l'equivalente femminile di Keith Richard o di Iggy Pop: tosta, anticonformista, inossidabile, sempre e comunque se stessa e, ovviamente , con un talento enorme .
Il pezzo che segue mi ricorda una sera d'estate di tantissimi  anni fa in Puglia : una specie di balera sgangherata  in riva al mare ,con una specie di dj che proponeva di tutto , da Riccardo Cocciante ai Bee Gees .
A un certo punto ha attaccato questo pezzo di Patti Smith e mi è venuto subito istintivo alzarmi e ballarlo .
E' l'effetto che fanno alcune sue canzoni : ti entrano dentro e non puoi stare fermo ad ascoltarle ; almeno il piede o la testa sei costretto a muoverli.






" Last but not least "  , come dicono gli inglesi, un omaggio assolutamente dovuto a Joan Baez.
Su di lei ci sarebbero da scrivere pagine intere, ma qui ovviamente mi limiterò a due parole e ad un video.
Io e Sandro tanti anni fa abbiamo avuto la magica esperienza di vederla dal vivo a Milano, in piazza del Duomo.
E' stato uno dei più bei concerti della mia vita .
Di Joan va ricordato l'impegno civile, il coraggio delle sue idee e la bellezza dei suoi testi, ma non scordiamoci che è stata anche una delle più belle voci di quegli anni.
E questo pezzo lo dimostra: buon viaggio nella sua musica!











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