giovedì 5 aprile 2012

Irish Memories





In Irlanda ci sono stata due volte in vita mia .
Quando tornai dal mio secondo viaggio, nel 2002, scrissi un piccolo testo in cui mettevo a confronto l' Irlanda del 2002 con quella che avevo visto durante il mio primo viaggio nel 1985.
L'ho un pò riadattato e accorciato , ma mi sembra ancora interessante da leggere.
Il tutto è  "condito " da alcune foto e video musicali  e da due mie poesie. 
Un piccolo omaggio all' Irlanda , ai suoi paesaggi e  alla sua musica meravigliosa.


 

" Ce n’è ancora qualcuna in giro per Dublino di quelle cartoline che rappresentano una strada irlandese invasa da un gregge di pecore: come titolo hanno “Rush hour in Ireland” ( ora di punta in Irlanda)…peccato che  le greggi di pecore in giro siano ormai molto rare.
Le strade sono spesso ancora molto strette ,soprattutto sulla costa occidentale,andando verso le Cliffs of Moher, vicino a Galway, ma sono molto ben tenute e continuamente battute da pullman e auto di turisti.
Nel lontano 1985, primo anno in cui visitai la stupenda terra di S.Patrizio,c’erano ancora diverse strade sterrate .
Molti giovani,soprattutto tedeschi ed olandesi, percorrevano le coste irlandesi con la loro bicicletta dormendo di notte in minuscole tendine che spesso venivano spazzate via di notte dal temporale di turno (non per niente l’Irlanda è conosciuta anche con il nome di “Isola di Smeraldo”: piove così tanto che i prati sono sempre di un verde intensissimo).




Non eravamo in molti all’epoca ad avventurarci sugli scogli di Moher e  tra le torbiere del Connemare e nei pub del Donegal si beveva ancora la Guinness facendo prima scaldare il bicchiere tra le mani, perché i locali così la bevevano…
Oggi di  ragazzi in giro in bicicletta se ne vedono pochi.
Alle Cliffs of Moher  devi fare la fila , la Guinness è molto più leggera e si beve ghiacciata e Dublino è diventata una vera e propria città.
Passare per O’Connell Street è come passeggiare per Oxford  Street a Londra: negozi , traffico, fiumane di persone.
L’Irlanda è una nazione moderna e la  periferia di Dublino è piena di aziende e centri commerciali.
Gli irlandesi hanno imparato anche a far fruttare il loro folklore: dappertutto si vendono prodotti tipici irlandesi, gioielli con simboli celtici, cd musicali di musica irlandese, libri sulle origini degli antichi abitanti.
Nel centro di Dublino quasi ogni sera c’è uno spettacolo di danze e musica irlandese e all’Arlington  Hotel, sulle riva del fiume Liffey,ogni sera si beve assistendo a spettacoli di danze celtiche.
Una volta si diceva che Piccadilly Circus a Londra fosse “The hub of the universe” (Il centro dell’universo);ora si ha la stessa sensazione passeggiando per Temple Bar : ci passa tutto il mondo…"


 


Questa che segue è una poesia ispiratami  da una navicella dorata di origine celtica vista al museo archeologico di  Dublino  e che potete ammirare in foto qui sopra

Il vascello d’oro 

Un minuscolo vascello d’oro
leggero come una foglia
mosso da nove invisibili rematori
attraversa il mare del tempo
e mi trasporta
in un magico e lontano paese
dove reale ed irreale si confondono
e dove i sogni
sono l’unica unità di misura
a cui riferirsi 





 
Irlanda

Irlanda
già così lontana
sempre dentro di me
prati di smeraldo
carezze di luce
sulle colline
ricami di erica
nella brughiera
sapore di libertà

io
di nuovo
assetata di vita
canto all’oceano
sorrido al cielo mutevole
mi abbevero
di sguardi
e voci
mi tuffo
nelle strade di Dublino
volo
sulle ali
dei gabbiani del Connemare



        

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