La prima volta che ascoltai “Whole lotta love” dei Led
Zeppelin avevo quindici anni ed ero in vacanza a Pontedilegno con le Acli di
Varedo.
C’era uno scassatissimo stereo nella mensa con una
scassatissima cassa acustica .Nel pomeriggio , come tutti i ragazzi di
quell’età, avevamo un passatempo preferito: dare fastidio ai grandi (chiamati
allora “matusa”).
A questo scopo avevamo messo insieme un po’ di dischi da
trasmettere a volume altissimo proprio durante le ore del riposino pomeridiano…
Il nostro amico Claudio , detto “Stecca” per la magrezza
impressionante, era un vero esperto di musica pop e rock e passava buona parte
della giornata a farci ascoltare i suoi gruppi preferiti: Led Zeppelin , Black
Sabbath e Deep Purple…cioè quanto di più rumoroso ci fosse in circolazione
all’epoca…
“Whole lotta love” non era solo rumoroso, era un brano di
grande sperimentazione musicale, con continue pause e improvvisi rialzi di
volume che , alle orecchie di chi non amava questo tipo di musica, potevano
diventare persino esasperanti, insopportabili.
Era in assoluto il brano preferito da tutti noi e lo
propinavamo regolarmente tutti i giorni,o almeno durante i primi giorni di quella vacanza…
Infatti dopo neppure una settimana ci fu (giustamente) una
specie di rivolta da parte degli adulti e noi fummo costretti a riprenderci
tutti i nostri dischi, lo stereo scassato e trasferirci nel retro della casa alpina, pena essere
rimandati immediatamente a casa.
Dopo i primi attimi di sgomento ci adattammo alla nuova
situazione e ci sembrò anche più divertente poter fare il chiasso che volevamo
senza problemi.
La musica di queste formazioni era chiamata “hard rock” ed
aveva delle caratteristiche abbastanza simili : c’era sempre un cantante dotato
di una voce forte, che poteva raggiungere sonorità quasi incredibili (come
quella di Robert Plant dei Led Zeppelin), una chitarra ed un basso,una
batteria.
A questi strumenti base ovviamente se ne potevano affiancare
altri ma il “dialogo” principale era sempre tra voce solista, chitarra
elettrica e batteria, con ampi spazi di assolo per la voce o il singolo
strumento.
L’assolo più incredibile di batteria? “Moby Dick” dei Led
Zeppelin.
L’uso più stupefacente della voce? “Child in time” dei Deep Purple
Il genere musicale, come già detto , era hard rock, quindi
rock duro, pesante , ma molti di questi gruppi padroneggiavano magistralmente
anche altri generi musicali, quali il blues,il soul ,il rock and roll ,il
rhythm and blues.
La sperimentazione era un altro elemento sempre presente:
c’era come una spinta inarrestabile a saggiare i limiti a cui potevano arrivare
gli strumenti musicali o la voce: brani come “Paranoid” dei Black Sabbath o
“Highway Star” dei Deep Purple sembrano ancora oggi quasi incredibili .
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