mercoledì 31 luglio 2013

Quelle Estati a tutto Italo-Disco

Alla fine degli anni settanta e per quasi tutti gli anni ottanta in discoteca poteva capitare di ascoltare e ballare brani in inglese di strani cantanti e gruppi dai nomi un pò improbabili.
Se si ascoltava Sabrina Salerno o Ivana Spagna era chiaro che si trattava di due cantanti italiane che cantavano in inglese per cavalcare la moda disco.
Ma chi erano i Gazebo, i Cube, I Via Verdi o Den Harrow?
Erano alcuni tra i numerosissimi rappresentanti della cosiddetta "Italo-Disco", musica da discoteca o da intrattenimento molto leggera nata in Italia come conseguenza dell'esplosione del fenomeno delle discoteche, supportata da trasmissioni televisive come Discoring e alimentata dai nuovi dj, primo fra tutti Claudio Cecchetto, che scoprì all'epoca dei veri talenti da discoteca,come Sandy Marton ( chi non si ricorda People from Ibiza ? )






Non stiamo ovviamente parlando di musica "seria", ma di motivetti accattivanti che spopolavano nelle discoteche di allora; è indubbio comunque che ci fu un grandissimo lavoro di ricerca e di marketing e che ancora oggi quel tipo di musica ha i suoi estimatori.
Dietro a nomi in inglese si celavano quasi sempre degli artisti italiani che, dopo avere scoperto le nuove sonorità inglesi e americane dell'epoca, avevano cominciato a crearne delle proprie.
Ad esempio Ryan Paris, che ottenne un successo strepitoso con la canzone La Dolce Vita non era altro che Fabio Roscioli, nato in quel di Roma.







Den Harrow si chiamava Stefano Zandri e veniva da Nova Milanese ( qualcuno dice che il nome derivasse dal suono in italiano di "de-naro" ), il vero nome del misterioso Gazebo, che incantò tutti con la sua "I like Chopin" era Paul Mazzolini.
Cambiarsi il nome in questi modi a prima vista potrebbe sembrare ridicolo, ma la realtà è che l'Italo-Disco ebbe un successo incredibile, che andò ben fuori dal confine italiano - e questo non è per niente ridicolo.






Queste canzoni e queste musiche fanno subito ricordare le atmosfere delle estati degli anni 80.
A distanza di anni mi piacciono di più di allora; per una patita come me della discoteca degli anni 70 queste musiche allora sembravano un pò, come dire, poco accattivanti, un pochino noiose.
Vuoi mettere Donna Summer o gli Earth Wind and Fire?
Allora non le ballavo volentieri e le consideravo canzonette un pò stupide.
Non che oggi le consideri dei capolavori, si intende, però mi piace riscoltarle e lasciarmi un pò prendere da questi ritmi che ci ricordano un tempo meno problematico di oggi e pieno di divertimento.










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