venerdì 2 agosto 2013

Un piccolo grande Uomo

Una notizia secondaria, un trafiletto nella cronaca milanese, un incidente mortale come tanti.
Leggo la storia di questo sconosciuto, Walter Albisetti, che è morto mercoledì 31 Luglio per un tragico, quanto incredibile incidente: mentre stava tagliando una siepe si ferisce gravemente e muore dissanguato.
Non sto a dire altro sull'incidente, uno dei tanti che riempiono i giornali di questo agosto torrido.
Scopro però che lo sconosciuto tanto sconosciuto non è : Walter Albisetti era stato tra i fondatori di Radio Montevecchia e del Bloom di Mezzago, storico locale di musica live dove sono passati anche i Nirvana.


Il poster del Concerto dei Nirvana al Bloom


Il Bloom è stato aperto nel 1987 a Mezzago, in Brianza.
E' un locale tuttora attivo con i suoi concerti dal vivo, ma anche con le sue proiezioni cinematografiche d'essai.
All'interno del Bloom si tengono anche concorsi musicali, corsi, mostre d'arte e di fotografia.
Si è sempre distinto per lo spazio riservato alle nuove proposte e alle sperimentazioni ed è stato uno dei punti di riferimento italiano per la musica rock alternativa, soprattutto negli anni Novanta.




Radio Montevecchia nacque alla fine degli anni Settanta e divenne da subito una delle più importanti radio "libere" dell'epoca in Lombardia.
Dava molto spazio all'informazione ed alla musica d'avanguardia, anche se lasciava comunque molto spazio anche alla musica commerciale (...uno dei motivi per cui la preferivo a Radio Popolare...)
Ricordo tanti dibattiti , ma anche tanta, tanta buona musica.



Leggo che Walter Albisetti era un famoso ortopedico, che aveva tenuto per anni un corso di laurea in Tecniche ortopediche e che era spesso impegnato in missioni umanitarie, ultimamente in Congo ed in Kosovo.
Era una persona generosa, insomma, uno che si spendeva per gli altri e con una grande passione per la musica.
Al Bloom non ci sono mai stata, ma Radio Montevecchia l'ho ascoltata per anni e vi assicuro che allora ascoltare le "radio libere" non era solo avere un passatempo, ma significava sentirsi parte di qualcosa, essere dentro una comunità che condivideva passioni, idee e amore per la musica.
Allora non c'erano i social networks e le radio erano essenziali per condividere, comunicare, proporre, discutere ed ascoltare nuovi gruppi e cantanti.
E se ciò è stato possibile lo dobbiamo anche ai piccoli grandi uomini come Walter Albisetti, al loro entusiasmo e alla loro capacità visionaria.





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