domenica 21 luglio 2013

Saggezza della Natura e Ingegnosità Italiana

Una gran bella notizia, anzi due belle notizie.
La Monsanto è un gigante delle sementi transgeniche.
Chi può tenerle testa?
Nessuno, direte voi, nessuno è in grado di sfidare questo gigante.
Ebbene una pianta della famiglia delle amarantacee, originaria delle Ande  e coltivata fino ad altezze superiori ai 3.500 metri chiamata "kiwicha" è diventata un incubo per la Monsanto.
Questo cereale, che era sacro sia per gli Inca che per gli Aztechi, ha cominciato ad espandersi in modo sempre più crescente nelle colture di più di 20 stati americani, resistendo ai potenti erbicidi e divorando campi di soia transgenica.
Praticamante si è ottenuto ciò che era sempre stato definito "impossibile" : l'ibridazione tra una pianta geneticamante modificata ed una non modificata.
Ma che bella beffa!
L'ho sempre sostenuto: la natura fortunatamante è sempre più intelligente di noi, in questo caso è stata molto più scaltra della Monsanto!
 


Pianta di Kiwicha - Amaranto

La Monsanto ha dichiarato guerra alla pianta utilizzando veleni e diserbanti di tutti i tipi, ma per il momento sembra che la coraggiosa Amaranto non ne stia risentendo più di tanto, anzi spesso bisogna abbandonare i campi di soia in quanto è quasi impossibile estirparla.
E' curioso che il New York Times, che oltre 20 anni fa aveva descritto la Kiwicha come il futuro del cibo del mondo, ora la definisca come superweed, che potrebbe essere tradotto con supergramigna ma tant'è, deve pure inchinarsi di fronte allo strapotere della Monsanto, no?
L'Amaranto ha più proteine della soia e contiene le vitamine A e C, si riproduce in quasi tuttte le condizioni climatiche, non si infetta da malattie o insetti e quindi non ha bisogno di prodotti chimici.
Non sarebbe meglio ascoltare il messaggio della natura e iniziare a trovare dei metodi di trasformazione e di consumo di questa pianta?





In effetti, e questa è l'altra metà della storia, qualcuno ci sta provando, anche in Italia.
Delfino Porcu, agricoltore sardo di 74 anni che si guadagna da vivere lavorando in campagna, ha messo in atto un esperimento che si è rivelato abbastanza interessante.
Leggendo ed informandosi ha scoperto la produzione di cereali dotati di alto potere energetico, proprio come l'Amaranto ed oggi nella zona della Marmilla, dove Delfino vive e lavora, è in atto un progetto di coltivazione di questo antichissimo cereale.
La Marmilla è terra di millenaria vocazione agricola. Un tempo era il granaio dei Romani ma le sue terre oggi sono in gran parte abbandonate.
Delfino ha introdotto la coltura di questa pianta nei suoi appezzamenti e ben presto la kiwicha ha colonizzato il terreno con le sue canne maestose, colorate di rosso e cariche di semi.
Saranno questi, numerosi e prelibati, a trasformarsi in zuppe, panificazioni saporite e non lievitate, iperproteiche e capaci di ottima conservazione dopo una lieve tostatura.
Qualcuno sembra voglia sperimentare questa coltura anche nella Pianura Padana.
Chissà che dopo la "maledizione di Montezuma" ci sia anche "la benedizione della Kiwicha" ?


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