Wislawa Szymborska ha ottenuto il Premio Nobel nel 1996 e la notizia fece molto clamore, visto che si trattava di una poetessa quasi sconosciuta.
Poi però ci si accorse della grandezza di questa scrittrice e le sue poesie in breve tempo fecero il giro del mondo.
Io le poesie della Szymborska le ho conosciute pochi anni fa e sono state per me una specie di illuminazione.
Non è solo poesia , è anche filosofia, è un continuo farsi domande sulla natura dell'uomo e sul mondo circostante .
E a volte le risposte sono disarmanti , di una semplicità così "semplice" , da chiedersi come mai non ci avevamo mai pensato prima.
E spesso queste risposte ( che rimangono comunque sempre sospese, suscettibili di variazione ) ci danno anche fastidio, come quando , nella poesia "L'Odio" Wislawa mette a nudo una verità che nessuno di noi vuole mai ascoltare e cioè che il male è indistruttibile.
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Lo chiamiamo granello di sabbia.
Ma lui non chiama se stesso né granello, né sabbia.
Fa a meno di nome
generale, individuale,
instabile, stabile,
scorretto o corretto.
Non gli importa del nostro sguardo, del tocco
Non si sente guardato e toccato.
E che sia caduto sul davanzale
è solo un'avventura nostra, non sua.
Per lui è come cadere su una cosa qualunque,
senza la certezza di essere già caduto
o di cadere ancora.
Dalla finestra c'è una bella vista sul lago,
ma quella vista, lei, non si vede.
Senza colore e senza forma,
senza voce, senza odore e dolore
è il suo stare in questo mondo.
Senza fondo lo stare del fondo del lago
e senza sponde quello delle sponde.
Né bagnato né asciutto quello della sua acqua.
Né al singolare né al plurale quello delle onde,
che mormorano sorde al proprio mormorio
intorno a pietre non piccole, non grandi.
E il tutto sotto un cielo per natura senza cielo,
dove il sole tramonta non tramontando affatto
e si nasconde non nascondendosi dietro una nuvola ignara.
Il vento la scompiglia senza altri motivi
se non quello di soffiare.
Passa un secondo.
Un altro secondo.
Un terzo secondo.
Ma sono solo tre secondi nostri.
Il tempo passò come un messo con una notizia urgente.
Ma è solo un paragone nostro.
Inventato il personaggio, insinuata la fretta,
e la notizia inumana.
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