sabato 30 marzo 2013

Ultime dal Cielo

La sonda Voyager è uscita dal nostro sistema solare ed è penetrata nello spazio intergalattico.
E' una notizia sensazionale, purtroppo però è passata in second'ordine: su "La Repubblica" del 22 marzo 2013, per esempio, la si trova esattamante a pagina 47.
Noi quaggiù purtroppo siamo troppo indaffarati a stare dietro a tutti i nostri problemi e ad almanaccarci il cervello per cercare di sopravvivere a questa crisi economica e morale senza precedenti.
Però pensare a lei ( la Voyager secondo me è femmina ) che se ne va tutta sola nello spazio intergalattico dà allo stesso tempo una sensazione di sollievo ( beata lei che se ne frega di Grillo e dello spred e se ne va in giro tra le stelle ), ma anche un senso di disagio.
Cosa c'è là fuori? Quali strani mondi o stelle vedrà? Verrà inghiottita da un buco nero o verrà catturata dall'orbita di un gigantesco e sconosciuto pianeta? 



Dopo 35 anni di viaggio la Voyager, che viaggia a 46mila chilometri all'ora, riesce ancora a parlare con la Terra.
I suoi segnali impiegano 15 ore per raggiungerci.
Quello che trasmettono è il "suono del silenzio"che viene dallo spazio profondo.
Ciò è inquietante: siamo abituati a misurare tutto con la piccolezza del nostro pensiero terrestre: come possiamo solo immaginare che la nostra cara Terra sia solo una specie di moscerino insignificante di fronte all'immensità dell'universo?





Se mai Voyager dovesse incontrare una qualche forma di vita , gli alieni troverebbero al suo interno un disco d'oro con incise le musiche dei terrestri, i suoni della natura, le immagini della doppia elica del DNA e dello spermatozoo che feconda l'ovulo, oltre ai discorsi del presidente degli Stati Uniti di allora, Jimmy Carter e del segretario dell'Onu Waldheim.
Tutto ciò resterà intatto per un miliardo di anni e potrà essere letto anche quando la sonda, esaurito il combustibile, sarà un relitto nell'universo.




Parlando della morte nel monologo di Amleto Shakespeare la definiva:
 
" The undiscover'd country, from whose bourn no traveller returns..." 
( " Quel paese sconosciuto , dai cui confini nessun viaggiatore ritorna.." )

Voyager sta facendo un viaggio simile, in un "paese" del quale l'ampiezza ed i confini sono sconosciuti e lo sta facendo portando con sè le testimonianze di un mondo ormai lontano, un mondo pieno di esseri pieni di sè e convinti di essere superiori a tutte le altre creature.
Il disco d'oro sembra davvero il simbolo di questa nostra civiltà: resisterà imperterrito nei secoli dei secoli , ma quasi sicuramente nessuno lo troverà mai e se qualcuno dovesse mai trovarlo non lo comprenderà ...  
...perchè , c'è qualcuno forse che è in grado di comprendere la razza umana ?



Nessun commento:

Posta un commento