martedì 1 gennaio 2013

Il mio Ricordo di Giorgio Gaber


Per Natale mi hanno regalato una compilation di canzoni di Giorgio Gaber: 50 brani , dagli esordi fino al 2002, reinterpretati da cantanti odierni, con risultati a volte un pò deludenti, ma spesso sorprendenti, come "Un'Idea ",cantata da Enrico Ruggeri:





Sono già dieci anni che Gaber è morto, esattamente il primo Gennaio 2003.
E' sempre stato un personaggio anarchico e diretto, uno che "dava fastidio", che sollevava polemiche, che faceva incazzare le persone.
Non ha mai seguito nessuno schema: da cane sciolto convinto ha sempre e solo portato avanti le proprie idee, anche le più qualunquiste, anche le più scomode.



 

Lui era capace di dare fastidio, di suscitare malumori e poi subito dopo di esaltare le coscienze.
Prendere o lasciare, era così: se lo ascoltavi dovevi essere disposto anche a sorbirti le sue prediche, le sue punzecchiature, le sue uscite improvvise, le sue critiche taglienti, il suo cinismo, le sue esternazioni scomode o , spesso, insopportabili.






Di lui ho un ricordo che risale al 1975.
Festa del Movimento Studestesco all' Università Statale di Milano, se non mi sbaglio per celebrare il Trentennale della Liberazione d'Italia.
Uno dopo l'altro salgono sul palco i nomi della musica "alternativa" di allora: i fratelli Ciarchi, Gaslini, Ivan della Mea, la Marini.
E poi arriva lui, il più atteso.
Sale sul palco, prende in mano il microfono e, prima di cominciare, dice a chiare lettere che lui non è del Movimento Studentesco e non ne condivide le idee.
Boato da parte del pubblico, costituito appunto per il 90% da appartenenti al Movimento Studentesco.
Gaber non demorde e rincara la dose sottolinando che lui è lì per celebrare i partigiani e non per supportare l'estrema sinistra.
In qualche modo poi ha cominciato il suo spettacolo, ma i mormorii di disapprovazione non si sono mai placati per tutto il tempo.

 



Qualunquista? Cane sciolto? Anarchico? Cinico?
Sì, è vero, era tutto questo, ma era una persona che pensava con la propria testa.
Merce rara oggi, purtroppo, ma necessaria, assolutamente necessaria.
Ne avremmo bisogno tutti oggi di un altro Giorgio Gaber: ci aiuterebbe a svuotare la mente da tutti i pregiudizi e da tutti i condizionamenti che abbiamo accumulato in questi anni!
 


 

1 commento:

  1. Grande Giorgio, anch'io lo ricordo con affetto e riconoscenza.
    "Libertà è partecipazione!"
    Grazie Luciana! Nando

    RispondiElimina