sabato 19 gennaio 2013

ELP forever


Ascoltare gli Emerson,Lake and Palmer è come attraversare quelle caverne misteriose de "Il Signore degli Anelli".
Ognuna è diversa dalle altre, ognuna contiene misteri e momenti di estasi, presenze terrorizzanti e creature magiche, orchi ed elfi, nani e fantasmi.
Ecco, la prima di queste caverne ha le pareti coperte d'oro ed in lontananza si sente una voce stupenda che ti spinge ad attraversare una porta misteriosa.
Poi il suono ritmico di un tamburo spalanca questa porta davanti a te e ti trovi su di un ponte strettissimo, sopra un abisso senza fondo.
Quando già pensavi di essere perduto il suono improvviso di una chitarra ti riporta sopra una montagna e da lontano vedi le fiamme di un vulcano contro un cielo buio come la pece...
Ascoltate, ascoltate, vedrete tutto questo e di più...tutto quello che la vostra fantasia sa creare...
  




Come molti altri gruppi dell'epoca conobbi gli Emerson, Lake and Palmer dalle pagine della mitica rivista "Ciao 2001" .
All'epoca snocciolavo i nomi dei complessi, delle formazioni e delle discografie in modo impressionante.
Li studiavo a memoria come i verbi latini o inglesi, come le poesie di Leopardi o come la tavola degli elementi (...beh quelli propriamente a memoria non li sapevo...).
Mi incuriosii subito per questo complesso, formato da veri e propri maestri, con esperienze già importantissime in altri complessi.
Greg Lake, di cui ero assolutamente innamorata, proveniva dai grandissimi King Crimson, Keith Emerson dai Nice e Carl Palmer dagli Atomic Rooster.
Il risultato di questa incredibile unione fu uno dei più grandi complessi di progressive rock di tutti i tempi.

 


 La loro forza non erano i singoli brani ( nei quali comuinque si esprimevano in modo stupendo ), ma gli album interi, veri e propri viaggi interiori.
"Tarkus", "Trilogy", "Pictures at an Exhibition" sono ormai diventati album classici, patrimonio della musica di tutto il mondo.
In "Pictures at an Exhibition" il gruppo rielaborò in chiave rock l'omonima composizione pianistica di Musorgskij,ispirata al "viaggio" che un visitatore compie durante una mostra di quadri.
Ogni pezzo è la rappresentazione musicale di un quadro ed è collegato agli altri da una Promenade che si ripete più volte.






Tutti e tre i membri del complesso erano dei maestri assoluti: la bravura alle tastiere di Emerson era senza confronti, la voce di Lake una delle più belle in assoluto degli anni settanta e Palmer era quotato tra i più grandi batteristi di tutti i tempi.
Che altro? Emerson era un virtuoso di pianoforte e organo Hammond, Lake si destreggiava con eguale maestria fra basso, chitarra e parti cantate e Palmer era una perfetta macchina ritmica.
Sembra che ai tempi Jimi Hendrix volesse unirsi a loro , ma la morte prematura glielo impedì.





Non sono una persona chiusa o antiquata; mi piace ascoltare di tutto e mi piace seguire ogni tipo di musica, compresa quella che mi consigliano i miei studenti o mia figlia e spesso trovo delle autentiche perle ... ma credo che gruppi come gli Emerson , Lake and Palmer non siano più replicabili.
Sperimentazione, bravura, precisione nell'esecuzione, originalità, fantasia e pazzia...ho l'impressione che tutte queste caratteristiche non vadano più tanto di moda oggi, dove impera il download ed i brani troppo lunghi o complessi stancano subito...







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