martedì 13 novembre 2012

Un Mare di Emozioni


Sono passati ormai più di 12 anni da quando è morto Lucio Battisti.
Quando si pensa a lui di solito vengono in mente le canzoni più famose, da "La Canzone del Sole" a "Il nostro caro Angelo" e già questi ricordi, che ormai sono triti e ritriti, muovono delle corde nel cuore di chi ha la mia età e fanno fare una specie di istantaneo ed emozionante viaggio nel tempo.
Perchè, che lo si abbia amato o meno, Battisti è stato un pezzo della nostra giovinezza.
Eppure la maggior parte della gente conosce poche canzoni del grande Lucio e si ferma sempre a quelle.
Senza assolutamente togliere nulla a "Fiori Rosa Fiori di Pesco" o ad "Acqua Azzurra", non dimentichiamoci di tutte le altre canzoni, magari meno conosciute, ma sicuramante emozionanti.
In pochi sono riusciti come lui a scavare nell'animo delle persone e a capirne le passioni ed i dolori.
Vogliamo provare a fare un piccolo viaggio che vada oltre i soliti "Mi ritorni in Mente" e "Il mio Canto Libero"?






Una situazione come tante, un testo piuttosto strano ma apparentemente semplice, un dolore immenso nascosto dietro quelle parole "..e adesso torno a te, con le miserie mie..."
"...scordando il già scordato color di mille lire...".
( perchè quel "Gli ho detto..." ?)
E' stata una relazione omosessuale? L'incontro con una prostituta? Oppure semplicemente la resa di una persona che non è in grado di essere se stessa e quindi accetta una relazione falsa, ipocrita, che spegnerà il suo entusiasmo, pur di non rimanere da sola?
Come diceva il grande poeta "Ai Posteri l'ardua Sentenza".
A noi rimane una canzone il cui testo ci tocca proprio dentro e la cui musica ci passa attraverso le vene...  
"...con le speranze nate morte che ...io non ho più il coraggio di dipingere di vita..."






E che dire di "Gli Uomini Celesti"?
Ricordo che alcuni miei coetanei particolarmente intolleranti e, diciamolo pure, molto ignoranti, bollavano Battisti come fascista e reazionario.
Bene, ascoltate il testo di questa canzone: è un inno alla libertà di scelta , è una spinta a sollevarsi e a reagire, senza farsi intrappolare da falsi idoli o illusioni.
Sembra una canzone scritta oggi, in cui abbiamo bisogno di sollevarci da "...fango e corruzione..." 
...................................
La speranza spezzata
è la tua eredità.
Fallimento di una vita
di coraggio e di viltà.
Troverai sul cammino
fango e corruzione.
E la voglia tu avrai
di sdraiarti al suolo
per guardare come in un film
i colombi in volo.
Ti faranno fumare
per farti sognare che
il futuro od "un messia"
presto tutto cambierà.
Ed avrai come vanto
una nuova condanna
ti diranno che il vento è
il respiro di una donna
per far sì che un lamento, uno solo,
copra ogni tormento di un velo.
Ma se tu rifiuterai
di giocare all'attore
forse un libro scriverai
come libero autore.
E tu forse parlerai
di orizzonti più vasti
dove uomini celesti
portandoti dei figli
ti diranno: "Scegli!"
ben sapendo che ridendo tu
tu a loro ti unirai... 





Battisti era un grande musicista, e questo spesso ce lo dimentichiamo.
A ricordarcelo fortunatamente ci sono alcuni straordinari pezzi solo musicali, spesso dal titolo bizzarro o misterioso ( ce n'era uno intitolato "Davanti ad un Distributore automatico di Fiori" ).
No signori, non appartengono al tanto deprecato periodo di Battisti-Panella, ma fanno parte dell'album "Amore e non Amore" del 1971.
Se allora non avessimo ascoltato solo "Anna" ci saremmo accorti che l'anima di Battisti era anche questa : misteriosa, effimera,volatile e che Pasquale Panella si sarebbe inserito tanti anni dopo proprio in questo angolo sconosciuto del cuore di Lucio.





Le canzoni del periodo di collaborazione con Pasquale Panella sono davvero di difficile ascolto e interpretazione.
Anch'io, come tanti fan di Battisti, all'epoca le rifiutai in blocco.
Mi sembravano sconclusionate, senza senso, quasi provocatorie.
Sembrava che Lucio ci godesse a non essere più capito.
Adesso, a distanza di tanti anni, mi sono riavvicinata, devo dire con fatica, a queste canzoni e piano piano mi stanno "quasi" piacendo.
I casi sono due: o erano davvero sproloqui senza senso, oppure era pura avanguardia e adesso, piano piano, siamo in grado di avvicinarci a loro.
In entrambi i casi sono canzoni uniche, da far "scivolare" dentro e da ascoltare più con l'anima che con la ragione.
E se ci si lascia andare si scoprono dei veri e propri gioielli musicali.







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