venerdì 20 luglio 2012

Emozioni sul Balcone


Quando eravamo ragazzi ben pochi di noi avevano una cameretta propria nella quale rifugiarsi.
Per passare qualche momento da soli, per ascoltare la musica o leggere in pace "Diabolik" o "Kriminal" bisognava inventarsi i luoghi.
Si approfittava della mancanza momentanea dei genitori per chiudersi in bagno o andare in solaio.
Io a volte mi chiudevo nella stanza dei miei, che aveva un piccolo balcone che dava sulla strada.
Ricordo il letto e la specchiera in stile un pò rococò e mi rivedo sul balcone col mio giradischi a tutto volume.
Avevo appena comprato il 45 giri "Anna" di Lucio Battisti e, dopo averlo ascoltato almeno 100 volte e altrettante volte averlo fatto ascoltare a chiunque passasse per la via Madonnina, decisi di passare a quello che allora si chiamava "lato B"      ( che non c'entra niente con le parti posteriori rifatte delle cantanti o delle attrici ).
Il "lato B" era "Emozioni" ; incredibile, vero? Una delle canzoni italiane più belle in assoluto era nata come retro di "Anna".
"Anna" in molti forse se la sono dimenticata, "Emozioni" credo che nessuno possa mai scordarla.
Ricordo le mie "emozioni", appena il pezzo incominciò.
Lucio Battisti stava parlando delle "mie" emozioni e delle emozioni dei ragazzi di allora e di ogni tempo.

                                   
                                     

Un brivido inspiegabile mi percorse la schiena: questo cantante sapeva parlare dell'anima e dei suoi segreti.
All'epoca non c'era molta attenzione verso i "problemi adolescenziali".
Quell'età veniva semplicemente chiamata "età della stupidera" e tale definizione alquanto casalinga veniva usata per spiegare tutte le "stranezze" e le "deviazioni" legate all'età adolescenziale.
Punto.
Nessun genitore si sarebbe mai sognato di parlare con i propri figli dei loro problemi.
Non per cattiveria, per carità, semplicemente perchè nessuno aveva la minima idea che tali problemi esistessero, neppure i ragazzi stessi.
Io penso di essermi resa conto di queste "inquietudini" proprio ascoltando "Emozioni"; prima non ne ero molto consapevole.
Per dirla alla Joyce fu una vera e propria "epiphany", una rivelazione su me stessa e sulle mie pulsioni interiori.
Da allora Lucio Battisti mi ha sempre accompagnata: mi elettrizzavo in discoteca o ascoltando i Deep Purple, ma quando avevo bisogno di ritrovarmi e di chiudermi un pò in me stessa bastava ascoltare i suoi dischi e fare finta che il resto non esistesse...









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