giovedì 19 luglio 2012

Come distruggere i Paesi

 

La Chiesa di Varedo
                                                   
 

Cammino a piedi lungo la via Madonnina di Varedo e provo a ricordare tutti i negozi ed i bar che si affacciavano su questa strada negli anni '60-'70-'80.
All'inizio della via c'è il bar "Nunin" , l'unico ancora aperto da quegli anni.
Poi per il resto si prosegue con i ricordi: subito a sinistra c'era la mitica latteria, punto di incontro per i ragazzi di una volta.
Ricordo che c'erano sempre dei tavolini fuori ai quali si sedevano i bellimbusti di turno a osservare e commentare le ragazze di passaggio.
Poi c'era il calzolaio , il salumiere "Miotto" e, più avanti, l'osteria.
Al sabato sera, alla chiusura del locale, c'era sempre un gran via vai sulla via Madonnina di uomini in bicicletta che cantavano o litigavano dopo avere fatto "il pieno".
In questa osteria vendevano anche il gelato in cono: 25 lire quello piccolo, 50 lire il più grosso.
Tornando verso piazza della Chiesa c'erano una drogheria, il macellaio, le fruttivendole ( erano due sorelle ) e la mitica "Lufetta", negozio di merceria dove potevi trovare di tutto, dalle mutande alle saponette.
A lato della piazza della chiesa c'era la cartoleria "Colleoni", dove tutti i ragazzini della zone si rifornivano di quaderni, penne e fogli di protocollo.
Io sono sempre stata una patita della carta e dello studio e riesco a ricordarmi il profumo di fogli e quaderni che si sentiva nel negozio.
Oggi è rimasto solo il panettiere all'angolo.
Sulla via Madonnina non esistono più nè negozi, nè locali.
Non è una caratteristica solo di questa via, ovviamente; in tutti i paesi del circondario ci sono delle strade che una volta erano piene di negozi e bar e che ora sono dei luoghi desolati.
Sono troppo "retrograda"? Sono troppo nostalgica ?
Ebbene , lo ammetto: sono una che non si trova a proprio agio nei centri commerciali, neppure in estate con l'aria condizionata.
Potete raccontarmi fin che volete che è meglio oggi, che è meglio comprare paccottiglia a poco prezzo e stare belli freschi in questi luoghi-non luoghi.
Io dico che potevamo fermarci ai supermercati e all'Upim ( ve lo ricordate? Ha chiuso anche quello), non era necessario riempire i nostri paesi di mega centri commerciali anonimi e, diciamolo, brutti.
La spersonalizzazione poi è terribile: una volta con il negoziante si parlava e ci si rapportava, c'erano quelli antipatici e quelli simpatici, ma erano comunque PERSONE.
Oggi è tutto uguale : le persone, i marchi in vendita, tutto assolutamente identico e spersonalizzato.
E le vie dei paesi, causa anche la terribile crisi, sono sempre più vuote e tristi...
Era davvero questo che volevamo per i nostri paesi?




Viale della Villa Bagatti a Varedo
                                               


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