Tra studio e lavoro ci ho passato quasi dieci anni, facendo la pendolare sui treni delle Ferrovie Nord.
Le mie compagne di classe abitavano quasi tutte a Milano e quindi anche la domenica prendevo il mio trenino per raggiungere la metropoli ed andare con loro al cinema, in qualche discoteca aperta alla domenica pomeriggio o semplicemente a mangiarci un gelato insieme in centro.
Più tardi Milano ha significato assemblee, cortei, pomeriggi alla biblioteca Sormani, serate a teatro, cineforum, concerti, eventi, locali.
Ancora oggi quando è possibile passo volentieri un pomeriggio in centro , a girare tra le librerie o a visitare una mostra e qualche volta ci scappa un happy hour in Brera o un cinema in centro.
C'è un poeta , per quel che ne so io piuttosto sconosciuto, che ha catturato il fascino della Milano di oggi e di ieri in alcune sue bellissime poesie, alcune così brevi da sembrare quasi degli haiku giapponesi.
Si chiama Giancarlo Consonni e quello che ho letto di lui è la raccolta di poesie LUI', pubblicata nel 2003 da Einaudi.
E' nato a Merate ( Lecco ) nel 1943 e vive a Milano . ha pubblicato diverse raccolte poetiche in italiano e in dialetto milanese .
Quelle che seguono sono solo alcune di queste composizioni : io le trovo emozionanti.
Nebbia
Vengono i tram
Polifemi
Nella nebbia
Graffiti
Il diluvio lascia segni
A Milano
Li chiamano graffiti
La 92
E’ una fortuna
La 92 sotto casa
E se mi va
Prendo il giorno di spalle
Sul sedile girato all’indietro
Stella
All’uscita del passante
La lunga scala mobile
Certe sere
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