lunedì 24 agosto 2015

Fare l'Eremita

L'estate è quasi finita.
Verso la fine di luglio abbiamo fatto un bellissimo viaggetto in Sardegna; agli inizi di agosto siamo andati all'Expo, al lago d'Orta a trovare degli amici e abbiamo fatto qualche altro giretto nei dintorni
Da metà agosto invece, mentre marito e figlia erano all'isola di Ponza, ho passato un breve periodo a casa da sola, con l'unica incombenza ( del resto graditissima ) di andare a trovare la mamma almeno una volta al giorno.
Annalisa e Sandro ritrovano se stessi all'isola natia, io ritrovo me stessa nella perfetta solitudine della Brianza svuotata di gente.
All'occorrenza madre e sorella sono al piano di sotto, ma per la maggior parte del tempo preferisco trascorrere questi brevissimi periodi dell'anno in perfetta solitudine.






C'è una frase in un libro che ho letto molti anni fa ( Il Senso di Smilla per la Neve) che dice:

" Per me la solitudine è come per altri la benedizione della chiesa. E’ la luce della grazia. Non chiudo mai la porta alle mie spalle senza la coscienza di compiere un gesto misericordioso nei miei confronti."

Il libro in sè non mi era piaciuto molto, ma il concetto espresso in questa frase si adatta perfettamente a me. Appena posso faccio l'eremita: dormo, leggo, scrivo, vedo quantità spropositate di film, telefilm e documentari, ascolto musica e, soprattutto, curo i miei fiori e le mie piante.

Lascio volentieri a mio marito e mia figlia la vita sociale ed il cazzeggio all'Isola di Ponza: io mi rifugio in me stessa ed allora è come una piccola catarsi, una purificazione interiore.
In questi giorni ho assistito con emozione alla fioritura degli astri, dopo un'estate catastrofica che ha bruciato le mie fioriere, ho rivisto film strepitosi come " Volver ", ho scoperto una grande scrittrice, Vanna de Angelis, ho conosciuto la musica di Havasi ( vedi mio post precedente ), ho passato intere sere a seguire il sole che tramonta dietro le vecchie ciminiere della Snia, ho scritto qualcosa, ho ripensato a mille altre cose, ho cazzeggiato col computer, ho fatto indigestione di "Bones", "Perception" e "Medium"...e ho dormito un sacco!






Quando si evita a ogni costo di ritrovarsi soli, si rinuncia all’opportunità di provare la solitudine: quel sublime stato in cui è possibile raccogliere le proprie idee, meditare, riflettere, creare e, in ultima analisi, dare senso e sostanza alla comunicazione
- Zygmunt Bauman -


 E' proprio durante una di queste giornate solitarie che sono andata a ritrovare alcuni miei raccontini " gotici " scritti tanti, tanti anni fa e tra i quali ne ho scelto uno.
Sono basati su sogni fatti davvero in passato.
- Ma - mi dico - Che ca.... di sogni facevo quando ero una teenager?
Ettettivamente la storia che segue, se di storia si può parlare, è un pò terrificante, ma anche questo sono ( o ero ) io.
" Abbiamo tutti un blues da piangere " titolavano i Perigeo.
Abbiamo tutti un lato gotico, dico io, siamo tutti un pò Jekyll e Hyde.
Al prossimo post: un sogno terrificante che risale ai tempi in cui fumavo come una ciminiera e prendevo il treno tutti i giorni.
Giusto per divertirsi e spaventarsi un pò...





- Testo e foto di Luciana Figini -

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