venerdì 14 agosto 2015

Dalla Sip a Trivago






Sono molto affezionata a questa foto: era l'estate del 1979 e guidavo una 126 usata ( direi usatissima! ) acquistata con i primi stipendi di quegli anni.
A bordo io, Sandro e la nostra tenda: destinazione Francia.
Non so come fosse possibile ma a bordo della 126 avevamo stipato, oltre alla tenda,  i nostri bagagli e l'attrezzatura per cucinare: pentole e pentolini, bicchieri, piatti e posate in plastica, una mini cucina da campo.

Qualche tempo fa mia zia, che allora abitava nella stessa casa dove abitava la mia famiglia, mi confessò di ricordarsi benissimo di quella partenza con quell'auto così minuscola e quel carico immane: sembravamo dei profughi.
Come si girava allora con la tenda? Ovviamente non si prenotava nulla, anche perchè raramente il programma di viaggio era stato organizzato in modo preciso: variazioni e soste inaspettate erano sempre possibili
Questo è il motivo per cui spesso si trovava posto solo in campeggi un pò squalliducci, oppure non si trovava posto per niente e allora si piantava la tenda su di una spiaggia.






La tenda si usava anche quando si viaggiava in gruppo: e allora noi da soli riempivamo mezzo campeggio.
I servizi offerti dai campeggi allora non erano certo di prima classe: in molti campeggi del meridione d'Italia a volte mancava l'acqua, in Jugoslavia o in Grecia potevi trovarti con dei servizi igienici davvero imbarazzanti, per non dire inutilizzabili.
Ma la voglia di stare "On the Road" era tanta, il senso di adattabilità altrettanto e allora vai con le tende, con i treni sempre sporchi e in ritardo oppure con le auto più lente e inaffidabili dell'epoca: le cinquecento, le giardinette, le Dyane, le 126, appunto..
E vai con i campeggi sotto il sole, con il campeggio libero in qualche luogo sperduto della Grecia e con qualche notte passata in spiaggia sotto le stelle per sentire il rumore del mare.






Se avete voglia di leggere ancora qualcosa riguardo a questi ricordi di viaggio vi rimando ai miei post "Sì, viaggiare!" del 28 agosto 2014 e "La lieve Scintilla dei Traffic" del 4 maggio 2013.
Ok, e oltre la tenda?
Durante l'anno uno o due weekend in qualche posto ci scappava: sul lago, a Firenze, a Venezia o in montagna.
Come prenotavamo? Ovviamente non c'era Internet, ma in qualche modo ci si arrangiava.
Sotto la Galleria Vittorio Emanuele di Milano all'epoca c'era la Sip: entravi, facevi la coda, consultavi la guida telefonica che ti interessava ( erano disponibili le guide di tutta Italia ), prendevi nota di qualche alberghetto a buon mercato, telefonavi e la cosa era fatta.






Eccola la Sip di Galleria Vittorio Emanuele: ve la ricordate?
Ora viaggiare è questione di un clic; allora ci voleva tanta santa pazienza.
Con il passare del tempo ed in seguito con  la nascita di mia figlia abbandonammo la tenda ma non la voglia di viaggiare.
Un'estate andammo in Danimarca sostando lungo il tragitto in alcune città tedesche.
Anche in questo caso l'organizzazione era stata piuttosto laboriosa.
Prima andammo all'ufficio viaggi tedesco e danese a raccogliere depliant ed indicazioni.
Dopo avere deciso il tragitto e le soste scrivemmo agli alberghi per prenotare ed aspettammo la conferma.
Ricordo che una pensioncina di Lubecca ci chiese un anticipo che spedimmo con un vaglia postale.
Bisognava cominciare a pensare al viaggio già in inverno per poter prenotare in tempo utile.







E poi venne il fax.
Le cose stavano cambiando velocemente ed il fax era un pò il simbolo di questo cambiamento: potevi mandare una richiesta ed ottenere una risposta in breve tempo.
I primi telefoni cellulari erano già in commercio, ma le chiamate erano costose ed inaffidabili.
Ovviamente quasi nessuno possedeva un fax a casa, ma molti potevano usarlo in ufficio o si prestavano a spedire qualche fax per gli amici, se il controllo del capo non era troppo pressante. Penso si potessero spedire anche in posta, ma non ne sono sicura.
Tramite fax prenotammo la nostra vacanza in Spagna nel 1999.
Ovviamente utilizzavamo anche le agenzie per il turismo ed in effetti alcuni viaggi li prenotammo in questo modo.
Ma nella maggior parte dei casi ci piaceva e ci piace  fare da soli: si è già in viaggio dal momento in cui si comincia a pensare dove andare e a come organizzare il tragitto.
Ora ovviamente è tutto cambiato: un clic e si prenota il volo, un altro clic e si prenota l'albergo o il bed and breakfast.
Meglio così? Sicuramente più veloce e comodo, altrettanto sicuramente meno avventuroso.
Comunque, che sia in tenda o in albergo, in treno o in aereo, con uno zaino o una valigia, al Lago di Como o in America...l'importante è viaggiare!





Quando vivi in un luogo a lungo, diventi cieco perché non osservi più nulla. Io viaggio per non diventare cieco.           

                                                             -  Josef Koudelka  -



Nessun commento:

Posta un commento