giovedì 24 aprile 2014

Non succede solo ai Libri

Bruciare libri pare sia un'attività molto diffusa nella storia del genere umano.
Dal rogo della biblioteca di Alessandria, a quello dei libri ritenuti immorali nella Firenze di Girolamo Savonarola fino ad arrivare a Hitler ed al suo famosissimo "Buecherverbrennung", rogo dei libri di quegli scrittori considerati sconvenienti o immorali, l'umanità si è sempre distinta per le varie cacce alle streghe e per la distruzione sistematica delle opere di scrittori contrari ad un regime o,
semplicemente, liberi pensatori.




A volte, invece di condannare lo scrittore, semplicemente lo si ignora e si proibisce la diffusione delle sue opere.
Nel dicembre 1983 eravamo a Praga e nel resto d'Europa si era appena festeggiato il centenario dalla nascita di Franz Kafka, nato nel 1883 a Praga.
Il muro di Berlino non era ancora caduto e Kafka era ritenuto un autore scomodo e immorale nei paesi dell'Est.
Risultato: nella sua città natale neppure un cartello o una locandina a ricordare l'evento.

Un episodio particolare di "caccia alle streghe" e di cui credo in pochi si ricordino avvenne il 12  luglio del 1979  a Chicago ed è ricordato come la "Disco Demolition Night" ( Notte della Distruzione della Musica Disco ).
Durante una partita dei White Sox si mette in scena la "Demolition": tutti i fan che si fossero presentati con un vinile di musica disco da demolire avrebbero avuto un forte sconto sul prezzo della partita.
Detto fatto, durante la pausa tra le partite migliaia di persone portano in campo i vinili di disco music e li distruggono; a volte li bruciano al grido di "Disco sucks "      ( più o meno traducibile con "la disco music fa schifo" )





Ma come si era arrivati a questo?
La musica disco, che aveva imperversato per tutti gli anni settanta, veniva ormai da molti descritta come "una bella donna senza cervello" o come    "preconfezionata ".
In realtà non era la musica disco il vero nemico da colpire, ma lo stile di vita di cui era messaggera: il machismo tipico del rock aveva ricevuto un duro colpo dall'edonismo della Disco.
La "American Way of Life" si sentiva minacciata dagli espliciti riferimenti all'universo omosessuale della Disco e gli intellettuali criticavano aspramente la sua mancanza di impegno sociale e la sua studiata artificialità.
Nacque così il movimento "Disco sucks", dall'omonimo slogan e dappertutto iniziò una massiccia campagna anti-disco, che culminò appunto durante la partita di baseball del 12 luglio 1979.




A poco a poco la disco music declina; aprono club dove si ascolta musica rock, le discoteche dove si suona la disco chiudono una dopo l'altra e le case discografiche dei grandi artisti disco dimezzano i guadagni e si imbattono in una grossa crisi di vendite.

Nel mio piccolo ricordo nel 1979 l'apertura di una discoteca a Milano, mi pare si chiamasse 2001, dove si ballava e si ascoltava solo musica rock.
Io, discotecara indefessa, ero strabiliata: ballare in discoteca era sempre stato ritenuto una cosa "borghese" e riprovevole da parte di certi ambienti della sinistra.
Invece quella sera vidi ballare persone che non avevano mai ballato in discoteca in vita loro, e questo solo perchè la musica rock era ritenuta "di sinistra", mentre la disco era ritenuta "di destra"...mi metto ancora a ridere quando ci penso!

Comunque sia , fosse per colpa di questo cambiamento culturale o semplicemente perchè ormai aveva un pò stufato, la disco degli anni settanta era finita.
Il modo in cui ne è stata decretata la morte durante quella partita rimane comunque una delle cose più inquietanti nella storia della musica...



Un' Immagine della "Demolition Night "


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