domenica 19 gennaio 2014

Dentro Vienna - Parte Prima


Durante i  miei viaggi attraverso l'Europa mi è capitato spesso di visitare una città od una località interessante completamente da sola.
La solitudine in certi momenti può essere pesante come il piombo, può toglierci la speranza e farci stare male, ma in questi momenti diventa invece l'amica più fidata, la complice ideale per andare alla ricerca degli angoli nascosti e degli aspetti più incredibili delle città...e della anima...
Quando si è soli a visitare un luogo la nostra mente è libera di vagare , di interrogarsi, di soffermarsi su particolari all'apparenza stupidi, ma che risvegliano dentro di noi "qualcosa" che ci rende affini a loro, che ce li rende una parte stessa del nostro io più nascosto.
A questo pensavo quella mattina dell'aprile 1983, appena arrivata a Vienna.


Vienna- Rathaus

Appena uscita dalla stazione una sensazione di contentezza mi aprì il cuore: ero pronta a respirarmi questa città fino in fondo, a farla mia in ogni dettaglio.
Vienna mi apparve subito maestosa, ma provinciale allo stesso tempo e questa sensazione si rafforzò giorno per giorno durante la mia permanenza, durata più di un mese.
Pigra come una vecchia nobildonna, ma tuttavia brulicante di vita.
Eccezionale nel suo splendore primaverile, come una favola fuori dal tempo, come un sogno ad occhi aperti: tutto questo insieme era la superba capitale decaduta.
A Vienna fu come rinascere: ricordo le passeggiate estenuanti intorno al Ring, i parchi in fiore, la dolcezza e la disponibilità della sua gente.
L'atmosfera di quella città mi risvegliò e mi rilassò al tempo stesso.
Forse è questo il segreto di Vienna: ti attira nei suoi misteri impenetrabili, ti istiga con con le sue continue tentazioni e poi ti fa accomodare sulle sue comode panchine circondate dal verde.


Vienna - Heldenplatz




Passavo le mie sere a leggere di tutto, affamata di libri, di riviste, di giornali e le mie giornate ad errare senza fine, nutrendomi di quei colori stupendi che davano a tutte le strade ed ai palazzi un aspetto irreale.
I tulipani, nei girdini e negli orti, erano in piena fioritura e dappertutto la primavera trionfava, regalando spettacoli incredibili di colore. 
Presente e passato si fondevano per le strade di Vienna: bastava un pò di attenzione per accorgersene.
Ricordo la mia prima passeggiata per la Kaertnerstrasse, piena di giovani rumorosi ed allegri e di vecchiette canute con i loro cappellini primaverili che si intrattenevano nei caffè, colmi di invitanti dolci tipici, per le loro interminabili chiacchierate.
In questa strada c'è una panchina ad ogni angolo, per riposarsi, guardarsi attorno , perdere tempo sotto il sole tiepido e fare nuove conoscenze.
Mi ricordo che allora in questa strada c'era un albero completamente ricoperto di bigliettini ciclostilati, sui quali erano stampate poesie e versi di un poeta sconosciuto: mi sembra venisse chiamato il "Gedichtenbaum" ( l'albero delle poesie).
Così, come ogni affamato di cibo si ferma a prendere un panino, ogni affamato di poesia poteva fermarsi a prendere il suo bigliettino, il suo sonetto, la sua lirica e portarsela a casa, leggerla strada facendo o gettarla via , dopo avervi riso sopra.  



Vienna - Kaertnerstrasse

 Racconto di Luciana Figini - Aprile 1983 - Fine Prima Parte


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