sabato 7 febbraio 2015

Magiche Atmosfere

Una volta non c'erano molti modi per passare i pomeriggi invernali in modo piacevole.
La televisione offriva pochi programmi adatti ai giovani e, comunque, non ci interessava molto.
Non esistevano computer e telefonini .
Così, quando si finiva di studiare, o quando si aveva a disposizione un pomeriggio libero si ascoltava la radio, si leggeva un libro oppure si ascoltava un buon LP. 
LP, cioè " long playing ", cioè quell'affare magico che conteneva canzoni e immagini e che potevi quasi sfogliare come un libro.
Niente paura, non è l'inizio di una sbrodolata sulla bellezza degli anni settanta e la bruttezza della musica del terzo millennio.
Io ascolto anche Adele e Sam Smith, guardo i video di Ed Sheeran e di Hozier,ascolto Fedez e Macklemore; dal punto di vista musicale sono un'onnivora.

...Però lasciatemi la nostalgia dei "33 giri"!!

Era un oggetto senza pari: prima ti rimiravi la copertina ( alcune erano dei veri e propri capolavori ), poi aprivi il disco e all'interno potevi trovare di tutto: dai testi delle canzoni, alle fotografie degli artisti, fino a un poster o addirittura una maglietta.
Mentre ascoltavi la musica ( tutto l'album , non una compilation di canzonette ) , leggevi i testi e cercavi di capirne il senso - devo a David Bowie e agli Emerson, Lake and Palmer la mia pronuncia in inglese - ti emozionavi davanti alle foto dei più belli e ti giravi e rigiravi innumerevoli volte tra le mani il disco.





E poi le amicizie, che si coltivavano anche ascoltando un album insieme - le amicizie quelle vere, non su facebook .
Potevi essere di Varedo o di Milano, liceale o muratore, di sinistra o di destra, religioso o miscredente, ricco o povero, intelligente o ignorante, la cosa non cambiava: NON POTEVI non amare il rock e il pop.

In qualsiasi casa di qualsiasi amico trovavi un Lp delle Orme o dei King Crimson.
La mia amica Anna impazziva per i Deep Purple, fu lei che mi fece ascoltare fino alla nausea " Made in Japan".
Laura invece impazziva per gli Emerson lake and Palmer; ancora oggi , quando ascolto "Lucky Man" o " Still you turn me on " mi vengono le lacrime agli occhi.
Rita invece mi fece conoscere Cat Stevens e ci perdetti la testa.
I primissimi album di Antonello Venditti ( quelli di "Compagno di Scuola " e di "Penna a Sfera " ) li ascoltai a casa della mia compagna di scuola Manuela, la cui famiglia aveva un appartamento elegantissimo con tanto di ascensore che arrivava direttamante in casa, ma che non si vergognava minimamente di essere amica della figlia di un falegname.




Insomma, il rock era democratico e univa le persone.
Il rito di ascoltare insieme un album era quasi un rito religioso e "Staiway to Heaven " o " The Pinball Wizard " ne erano i canti sacri: canti misteriosi, da comprendere e interpretare nei modi più svariati.
E allora dai a cercare un'interpretazione al viaggio allucinato di "Ziggy Stardust and the Spiders from Mars " o a scervellarsi per capire il senso di "Selling England by the Pound".




Siamo cresciuti anche grazie a loro, a questi dischi meravigliosi che tanti meravigliosi artisti di quel tempo pubblicavano in modo continuo.
Non nascondiamocelo: non è nostalgia ( non è "solo" nostalgia ).
La creatività di quegli anni non ha avuto eguali: i testi , la musica, la fantasia degli anni settanta sono stati unici.
Anche le amicizie di quegli anni sono state uniche: molte sono finite, o si sono esaurite; qualcuno ha cambiato paese e abitudini, altri non si sono fatti più vivi.
Alcune amicizie di quegli anni invece continuano, magari a modo loro, con qualche pausa causata dal poco tempo e dalle energie che, purtroppo, non sono più quelli di quando avevamo diciott'anni.

Io e Laura siamo amiche da più di 40 anni (.....!!!) e quando, come ieri sera, riusciamo a vederci e a passare una bellissima serata insieme, mi rendo conto che il legame che c'è tra di noi è qualcosa di magico, come magiche erano le canzoni che ascoltavamo allora.
E forse, a modo suo, anche il buon vecchio Greg Lake ha contribuito a creare e a consolidare questa amicizia...






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