sabato 11 febbraio 2012

Bach e Heinrich Heine

Spesso quando leggo sottolineo delle parti oppure mi scrivo il numero della pagina per poterle ritrovare  .
Sono alcune frasi, pezzi di capitoli che mi colpiscono particolarmente , che mi provocano delle emozioni e che non vorrei mai lasciare andare.
A volte riprendo in mano i libri dopo anni e mi rileggo queste frasi o questi capitoli; spesso li riscrivo a computer.
L'emozione è sempre la stessa e a volte mi spinge a rileggere il libro intero o, almeno, alcuni capitoli .
Non sono una lettrice accanita , anche perchè durante l'anno ho sempre tantissime cose da leggere per la scuola , ma penso di potermi definire una "lettrice affezionata".
Se un libro mi piace entra a far parte della mia vita , lo sottolineo e lo rileggo, commento a matita alcune frasi, quasi come se parlassi direttamente con l'autore.
Quelli che seguono sono dei brani da alcuni libri a cui sono affezionata e siccome quando leggo spesso ascolto anche musica classica li ho inframmezzati con alcuni pezzi molto famosi .
L'ho già detto: i video musicali mi intrigano ed anche stavolta , pur essendo dei video amatoriali, mi sembrano davvero adatti al brano musicale ed alle citazioni letterarie.
Inoltre mostrano scenari e paesaggi particolari, reali o inventati e anche questo , visto l'inverno che non ci vuole lasciare, aiuta a liberare un pò la fantasia e a rilassarsi.
Di nuovo buon viaggio
 


La vita è troppo ridicolmente dolce; e il mondo è così piacevolmente caotico: è il sogno di un dio ubriaco, che se n'è sgattaiolato via  à la française dal convito degli dei e si è messo a dormire su di una stella solitaria e non sa neppure che avrebbe altresì creato tutto quello che va sognando .
E i suoi sogni presero ora forme promiscuamente folli, ora invece armonicamente razionali: l'Iliade, Platone, la battaglia di Maratona, Mosè, la Venere dei Medici, il duomo di Strasburgo, la rivoluzione francese, Hegel, le navi a vapore, ecc., sono singole buone idee di questo divino sogno creatore; ma, dopo un po', il dio si sveglia, si stropiccia gli occhi insonnoliti, sorride, e il nostro mondo si perde nel niente, anzi non è mai esistito.
(.......)
Solo gli uomini prendono le cose tanto sul serio!
La farfalla non chiede al fiore: “ Ti ha baciato un'altra?” e il fiore non le chiede : “ Sei già andata a svolazzare intorno a qualche altro fiore?”
( da  REISEBILDER- Impressioni di viaggio- di Heinrich Heine)


Infine, verso mezzanotte, la nebbia si dissipò e Germaine potè vedere le stelle brillare attraverso gli alberi.
Anche la luna si liberò dai vapori che la coprivano e cominciò a seminare diamanti sul muschio umido .
I tronchi delle querce restavano in una maestosa oscurità, ma , un po' più lontano, i fusti bianchi delle betulle sembravano una fila di fantasmi nei loro sudari.
(da LA PALUDE DEL DIAVOLO di George Sand )




Quando si trovò nell'avvallamento , le colline erano attorno a lui come dorsi di grossi caldi animali.
Lui le sentiva respirare, stava in silenzio e sentiva sotto i piedi il battito del cuore della terra, e raccoglieva tutte le sue forze per sostenere la vista del cielo, perchè le stelle  - non luci, come lui di solito le aveva viste – nella loro scintillante, immane corporeità, minacciavano di crollargli addosso
(da IN NESSUN LUOGO. DA NESSUNA PARTE   di Christa Wolf)



Durante questo autunno è apparsa una cornacchia bianca.
Vola sempre a una certa distanza dalle altre e si posa solo su un albero che le sue compagne evitano.
Non riesco a capire perchè le altre la detestino. A ma sembra un uccello particolarmente bello, eppure alle sue consorelle risulta ripugnante.
La vedo tutta sola, appollaiata sul suo abete , che fissa qualcosa al di là del prato, un povero mostro che non dovrebbe esistere, una cornacchia bianca.
Resta sull'albero fin quando il grande stormo è volato via, e allora le porto un po' di cibo.
E' talmente docile che mi permette di avvicinarmi.
Qualche volta salta per terra, appena mi vede arrivare. Non può sapere perchè è stata ripudiata, non conosce vita diversa da quella.
Sarà sempre un animale ripudiato e solitario, al punto da temere meno l'uomo dei suoi fratelli corvini.
Forse la ripugnanza che provoca è tale che non vogliono neppure beccarla a morte.
Ogni giorno aspetto la cornacchia bianca e la chiamo, e lei mi osserva attentamente con i suoi occhi rossicci.
Posso fare ben poco per lei. Forse i miei rifiuti prolungano una vita che non andrebbe prolungata .
Eppure io voglio che la cornacchia bianca viva e ogni tanto sogno che nel bosco ne esista un'altra, perchè possano infine incontrarsi.
Non lo credo ma lo desidero ardentemente.
(da  DIE WAND – La parete- di Marlene Haushofer)  
 

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