domenica 1 settembre 2013

Una Storia di Provincia





Alla fine degli annni 70 iniziavo a  frequentare la facoltà di Lingue e Letterature Straniere allo IULM di Milano.
Stavo preparando un esame di Tedesco quando mi imbattei nel libro di Alfred Doeblin Berlin Alexanderplatz.
Era davvero un libro massiccio e, insieme ad altri libri altrettanto massicci, come La Montagna incantata di Thomas Mann o Il Tamburo di Latta di Guenther Grass, faceva parte di un esame molto corposo di Letteratura Tedesca.
Rassegnata mi misi a leggerlo; a poco a poco mi prese e lo finii in un battibaleno.
Berlin Alexanderplatz è un romanzo del 1929 ambientato nella Berlino operaia della Repubblica di Weimar.
Alexanderplatz era una piazza ed un centro commerciale tra i più importanti nella Berlino dei primi anni del XX secolo e fino alla Seconda Guerra Mondiale.


L'Alexanderplatz agli inizi del secolo XX

Dopo la divisione della Germania Alexanderplatz era rimasta nel settore est della città ed aveva subito grandi trasformazioni.
Forse perchè il libro mi colpì molto, forse perchè cercavo di immaginare questa piazza prima della guerra con tutte le centinaia di persone che vi passavano ed i tram sferraglianti, fatto sta che questo nome , Alexanderplatz appunto, mi rimase in testa.
Quando a Berlino riuscii finalmente ad andarci la piazza non era raggiungibile, perchè non avevamo il visto per visitare Berlino Est.
Il nome cominciava ad essere evocativo, mi suonava in testa come il simbolo di quello che non avevo potuto vedere, mi chiedevo se mai avrei potuto visitare quella piazza, che apparteneva ad un settore "proibito" della città, poichè era oltre il Muro.
( Mi ripropongo di parlare dei miei due viaggi a Berlino in altro post )


Costruzione del Muro di Berlino

Agli inizi degli anni 80, con altri 4 amici, rileviamo un bar a Barlassina e decidiamo di trasformarlo in una birreria.
Sarebbe stata una delle prime birrerie della zona.
Assieme ai tanti problemi connessi all'apertura di un locale si pose anche il problema di dargli un nome.
Le proposte erano tante e a volte bizzarre.
A me venne istintivo pensare all'Alexanderplatz, questa piazza misteriosa al di là del Muro di Berlino che forse nella mia mente simboleggiava un'idea di libertà ( e quando se non a 20 anni la libertà è un valore importantissimo? )
Non ricordo se il nome venne subito accettato o se vi furono delle discussioni, fatto sta che, all'apertura del locale, nella primavera del 1982, il nome Alexanderplatz campeggiava all'ingresso, sbalzato in ferro da un artigiano della zona.
I caratteri, gotici, li avevo copiati, più o meno bene, da un libro acquistato in Germania e scritto, appunto, in caratteri gotici.
La scritta è ancora lì, all'ingresso della ormai mitica birreria ( l'anno scorso ha compiuto 30 anni!).
Noi non ci siamo più, i gestori sono cambiati da tanto tempo, ma i ricordi di questo locale sono tanti e ci rimarranno sempre nel cuore.
Uno, in particolare, è sempre presente nella nostra memoria; la sera in cui abbiamo fatto vedere il film " The Wall" dei Pink Floyd.








Avevamo acquistato un televisore con videoregistratore per trasmettere i video musicali dell'epoca
 ( vedi post del 2 Giugno 2012 ).
Quando uscì "The Wall" fu subito un successo incredibile e così, dopo alcuni mesi, ci mettemmo alla ricerca della videocassetta per proiettare il film in birreria.
Non fu un'impresa facile, ve lo assicuro, ma alla fine la trovammo ed organizzammo la serata: c'era così tanta gente che non si riusciva più ad entrare nel locale!
Fu un'emozione fortissima; il film era bellissimo e la gente era entusiasta.
Fu una serata che non scorderò mai.


Scorcio di Berlino oggi con l'Alexanderplatz e la sua famosa Torre della Televisione sullo sfondo



A Berlino ci siamo tornati nel 2008: il Muro non c'è più ( che sensazione stranissima! ) ma in compenso l'Alexanderplatz adesso è visitabile come ogni altro luogo della città.
Parte est ed ovest della città, edifici vecchi e nuovi, architetture in stile prussiano e avveniristiche costruzioni moderne si fondono in un insieme di incredibile bellezza, in una città che ancora oggi rimane il simbolo della ricerca della libertà.




Fermata della Metropolitana ad Alexanderplatz




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