lunedì 21 luglio 2014

Don't judge a Book by its Cover


Tra le cose più belle che il progressive rock italiano ci ha lasciato ci sono le copertine degli album.
Sono bellissime, dei piccoli capolavori; sono misteriose, a volte sconcertanti; ognuna di loro racconta una storia, quasi sempre incomprensibile a livello razionale ma comprensibilissima, a livello irrazionale, dopo avere ascoltato il disco.

Il proverbio dice "don't judge a book by its cover"- letteralmente " non giudicare il libro dalla sua copertina", in pratica " non giudicare dalle apparenze ".
In questo caso invece SI DEVE giudicare dalle apparenze; la copertina è sempre stupenda e preannuncia un contenuto musicale fantastico.

Mi sono divertita ad accoppiare queste bellissime copertine con pezzetti di mie poesie e composizioni, che non sono certo fantastiche come i brani di questi dischi, ma spero possano piacere.
Anche loro vanno lette in modo un pò "irrazionale"; ognuno ci vede quello che vuole.
Io, del resto, non sarei in grado di spiegarle...



Locanda delle Fate: " Forse le Lucciole non si amano più "


A volte vorrei
che le porte dell'inconscio
si spalancassero
e che l'altra dimensione,
quella dei camini verdi
e delle montagne blu,
quella della follia 
e dei colori
che si originano
da noi stessi
mi aprisse le braccia
e mi accogliesse (...)




Le Orme: " Uomo di Pezza "



(...) Arriva il giorno in cui
il rumore si allontana
ed il silenzio
che avevi dentro
spinge per uscire (...)

(...) Quali sentieri di buio
o di luce nasconde?




Premiata Forneria Marconi: " Storia di un Minuto "



(...) Posso fare finta,
riuscendoci bene,
di accettare il rito
quotidiano
dell'esposizione agli avvoltoi (...)





Quella Vecchia Locanda : " Quella Vecchia Locanda "



A volte
il tempo 
ci rovina addosso
come un vecchio 
e spesso 
muro di granito (...)




The Trip: " Caronte "




(...)  Ho tappezzato le pareti
del mio tunnel tridimesionale 
con lievi sentieri di nebbia
con lucidi squarci di realtà (...)

(...) Quando il paesaggio
che sta tra e me e ciò che mi aspetta
diventa troppo torbido
troppo fangoso...
...mi immagino che nulla esista
se non nella mia mente (...)


( Tutte le strofe sono tratte da poesie di Luciana Figini )







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