E' una paginetta che ho scritto circa nove anni fa, dopo il trasferimento da Bovisio Masciago a Varedo e la costruzione del nostro appartamento sopra quello di mia madre e di mia sorella.
Dopo diciotto anni in una palazzina a Masciago ero tornata nel mio paese natale, vicino ai miei parenti.
Una sera guardavo fuori dal mio balcone e l'ho vista: la colonna misteriosa di Via Madonnina, attorno alla quale giocavamo da bambini.
E' da qui che voglio cominciare:
Colonna in fondo a Via Madonnina - Varedo |
LA COLONNA MISTERIOSA
Lei è sempre lì.
In questa tiepida sera di aprile la
osservo dal mio balcone ; c’è un alberello di pino che la copre in
parte, ma la croce si vede benissimo.
Ed allora penso che sono contenta di
essere tornata alla mia casa natale e di potermi guardare la colonna
ogni volta che ne ho voglia.
Perché quando, come oggi, mi sento
travolta dagli impegni e dagli eventi, per me lei è come un faro, un
faro senza luce che mi illumina la vita.
Sembra guardarmi e dirmi : “ Dai,
coraggio, se io sono sopravvissuta tutti questi secoli che importanza
vuoi che abbiano le tue preoccupazioni?”
La colonna sulla via Madonnina è
ormai chiusa tra i cancelli attigui di due case; la vecchia casa del
benzinaio a destra ed una palazzina anni ’70 a due piani sulla
sinistra.
Il benzinaio non so più che fine ha
fatto.
Suo figlio maggiore lo conoscevo.
A metà settembre del 1974 ci
eravamo incontrati su un treno che veniva da Trento; io tornavo da
uno dei miei vagabondaggi estivi, lui non so da dove.
Arrivati alla stazione Centrale mi
aveva aiutato a tirare giù dal treno la valigia , che pesava solo
Dio sa quanto e intanto mi raccontava come fosse scampato dal
disastro dell’Italicus.
A quei tempi ogni tot saltava per
aria un treno .
Lui si era salvato.
Per finire al Creatore dopo neanche
un mese in un incidente automobilistico.
Ok, ma la colonna non c’entra ;
quella non ha mai portato sfortuna.
Comunque quelli erano tempi bui,
dovremmo ricordarcene più spesso…
Oggi chi passa non la nota , eppure
per anni che sembravano infiniti la colonna è stata in mezzo ad un
campo, visibilissima da ogni lato.
Case allora ce n’erano poche e noi
bambini avevamo a disposizione infiniti campi e campetti dove
giocare.
Intorno alla colonna ci giocavamo a
calcio, ed io riuscivo sempre ad infilarmi in mezzo ai maschi e fare
da portiere.
Davanti c’erano degli iris (che
noi chiamavamo “spadoni”) che la decoravano e davano un senso di
rispetto verso i morti di peste del Seicento.
Non so chi avesse piantato quei
bulbi , ma ricordo la sensazione di riverenza e rispetto che provavo
quando, nelle sere di maggio, ammiravo quei fiori vicino alla
colonna.
Oggi non c’è più nessun fiore.
La colonna però è ancora lì, a
dispetto della nostra fretta e della nostra distrazione , a
ricordarci un passato di Manzoniana memoria e la sua croce è ancora
intatta , nonostante la pioggia,la neve , il vento, il freddo e la
canicola di più di 400 anni.
Io sto invecchiando insieme alla
colonna ,che è per me simbolo di ciò che non esiste più, ma anche
della forza vitale, della resistenza alle intemperie umane che fa
parte della vita .
Abbiamo molto da imparare da lei,
anche se ormai oggi si fa fatica a distinguerla.
Lei ci insegna a resistere e andare
avanti.
Secondo me sarebbe contenta se
qualcuno le mettesse una piccola targa davanti, con un paio di
informazioni per il passante distratto...
- Luciana Figini ( 2006 )
![]() |
Particolare della base della Colonna |
Dopo avere riletto questo mio scritto sono più incuriosita che mai e allora comincio a cercare informazioni in rete.
Dopo molto cercare finalmente trovo qualcosa ( molto poco, per la verità ) su di un sito chiamato Alternativaverdeperdesio.
Queste le scarne informazioni trovate su questo sito:
Quasi al
termine di via Madonnina ( Varedo- MB ) sorge una croce
sostenuta da
una colonna. Eretta nel 1647, come palesa la data incisa
sul retro
della base, era stata innalzata a memoria di un'antica
chiesa
fondata dai longobardi e da loro dedicata a San Michele,
un Santo
congeniale a quel popolo bellicoso, in quanto ritenuto un
santo
guerriero, tanto da proclamarlo loro protettore.
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L'importanza
di questa colonna è anche nella sua base, poiché
si tratta di un'antica pietra rettangolare certamente riutilizzata,
sulla
cui facciata vi sono scolpite in bassorilievo delle figure
geometriche di carattere simbolico...
A questo punto capisco che la colonna è di molto antecedente al periodo della peste e quindi vorrei trovare altre informazioni ; mi reco alla biblioteca di Varedo... ...continua... |